LA VERA FINE DI UNA RELAZIONE GAY

Caro Project,
oggi giornata strana, ho risentito il mio ex dopo 15 giorni, è la prima volta che provo la sensazione chiara che tra noi sia finito tutto. Siamo stati insieme per anni con alterne vicende, poi lui si è trovato un altro, cosa che io mi aspettavo e che non mi ha sconvolto, ma tra noi era rimasto un rapporto di amicizia vera molto importante, ci si sentiva spesso e proprio per questo io non ho sentito il peso del distacco, direi che siamo andati avanti così per circa sei anni, lui col nuovo ragazzo, con tutte le vicende del rapporto in corso, io sempre solo, ma tra noi c’era comunque qualcosa di importante. Stamattina mi chiama… beh la sensazione di imbarazzo è stata molto forte, alla fine ci siamo salutati rapidamente, come se lui avesse fretta di chiudere. Abbiamo parlato solo di cose scontate, mentre altre volte restavamo a parlare molto tempo e alla fine rimaneva la sensazione che esistesse veramente una fiducia reciproca. Oggi posso dire che i nostri rapporti sono al capolinea. Fine del viaggio. Il viaggio non finisce quando lui se ne trova un altro ma quando io non conto più nulla per lui. All’inizio sembra che quel momento non arriverà mai, ma poi inesorabilmente arriva e allora ti chiedi a che cosa è servita tutta la nostra storia, che non è stata affatto una cosa banale ed è durata tanti anni. Ormai la nostra storia appartiene al passato, cioè non esiste più. Che cosa me ne resta? Non lo so, sto rimuovendo anche il ricordo. Mi resta forse l’idea che la solitudine è l’unica realtà stabile della vita e che gli amori e le amicizie sono solo particolari modi di non capirsi veramente, o forse tanti anni fa eravamo diversi, ma poi il tempo passa e spazza via anche i ricordi che sembravano più sacri. Domani è un altro giorno. In altri tempi io stesso mi esaltavo davanti alla mia storia d’amore, perché era una storia d’amore, o almeno sembrava tale. Chissà poi che cosa è l’amore. Poi si è persa la componente sessuale e mi dicevo che però c’era rimasto l’essenziale, cioè il volersi bene, ma piano piano si è perso anche quello e adesso mi resta un ricordo sempre più sbiadito di un altro me stesso che ha vissuto un’altra vita in un’altra epoca, ma è come se leggessi un libro, tutto questo non mi appartiene più, non mi apparterrà più e piano piano ne svanirà anche il ricordo. Dopo di lui, non ho avuto altre storie che coinvolgessero il sesso, e anche sotto il profilo del volersi bene non è stata mai più la stessa cosa. Con lui ero convinto, almeno all’inizio, di aver trovato il compagno ideale e per un po’ è stato così, sentivo di essere importante, poi è cominciato un lentissimo ridimensionamento. Non ci sono mai state crisi tra noi, soltanto un lento perdersi, quasi impercettibile, giorno dopo giorno. Oggi non sono sconvolto, ho quasi preso coscienza dell’inevitabilità di tutto questo meccanismo e mi sento protetto, si potrebbe dire vaccinato, per l’avvenire: niente più storie d’amore… Non sono ancora vecchio anche se ho passato i 40, tanta gente crede che a 40 anni la vita sia tutta da vivere ma uno come me non può riuscire ad illudersi due volte. Ho avuto qualche occasione, ma il mio cervello andava immediatamente alla ricerca dei punti critici, delle debolezze, individuava le cose che non mi piacevano del mio potenziale compagno. Una frase fuori posto, una rivendicazione di troppo potevano bastare per mettermi in guardia. Mi dicevo: “Che stai facendo? Ti stai illudendo un’altra volta?” E tanto bastava per smettere di volare e per cercare di tenermi ben stretto alla terra. Davanti a me ho il vuoto, la prospettiva di una vita senza affetti forti, l’alternativa sarebbe illudersi, ma anche quella non è una bella prospettiva, ci resta la terza via, cioè i rapporti meno importanti e più disimpegnati. Il mio programma è solo quello di non avere nessun programma.

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CONTINUO A SOGNARE AMORE GAY E SESSO GAY

Ciao Project, tu parli di affettività e di sessualità, ok, capisco quello che vuoi dire, però sono due cose che vanno comunque sempre insieme. Mi sono innamorato anche io e profondamente di alcuni ragazzi, forse l’aspetto affettivo era lievemente prevalente, ma dico forse, perché proprio non lo potrei dire, il sesso c’era eccome, trattenuto, frenato, sublimato, tutto quello che vuoi tu, ma c’era eccome. Allora c’erano pure i sogni erotici che oggi non ci sono più, ma allora c’erano e c’era la masturbazione, che invece c’è ancora, che, ok, si poteva fare con i porno ma quando eri innamorato ti bastava la fantasia, se poi su quel ragazzo avevi anche un minimo di ricordi sessuali, e io li avevo, bastava richiamarli alla memoria e non c’era bisogno di niente altro. Se devo essere onesto, non ho mai vissuto rapporti totalmente sublimati, cioè senza fantasie sessuali di nessun genere, anzi le mie storie importanti erano accompagnate sempre e comunque da fantasie sessuali molto intense. Pensa che io avevo avuto anche un ragazza e con le avevo anche avuto rapporti sessuali, ma poi quando mi sono trovato con il primo ragazzo della mia vita, la cosa è stata tutta così diversa, così più intensa, così spontanea, così senza complessi, così totalmente diversa dai rapporti con la mia ragazza, che mi sono detto che non sarei stato mai più con una ragazza e così è stato, perché se uno è gay, sì, può anche fare sesso con una ragazza, qualche volta, ma non è proprio quello che sta cercando. Un ragazzo che ti interessa ti sconvolge, ti crea un trasporto affettivo e sessuale insieme che non ha nessun possibile paragone con un’esperienza etero. Io voglio vivere con un uomo, ho cercato sempre di stare vicino ai ragazzi, di creare con loro legami forti, di amicizia e anche di sesso, il fatto è che non ci sono riuscito quasi mai, un paio di volte sì, ma poi, dopo qualche anno, anche quei rapporti sono purtroppo finiti. Vedo ancora quei ragazzi, ovviamente non per sesso, e con loro sto bene, ma il fuoco della passione, se vogliamo dire così, non esiste più. Ti sembrerà paradossale, Project, ma adesso che ho 36 anni comincio ad avere di nuovo paura di rimanere solo. Chissà perché non riesco a vivere relazioni stabili, non so nemmeno se è colpa mia o no, ma non succede. È come se oggi la voglia di coppia fosse diminuita, nessuno si vuole impegnare, nessuno sui vuole legare. Il sesso più o meno amichevole lo trovi anche, ma un ragazzo da amare no! È proprio una cosa terribile. Certe volte mi sono illuso, pensavo che sarebbe finalmente successo, ma non è successo, o meglio sembrava che fosse successo, ma dopo qualche mese la cosa era del tutto esaurita. Io sogno un ragazzo da amare, da amare in tutti i sensi, un ragazzo col quale vivere una sessualità veramente libera e soprattutto reciproca, cioè mi piacerebbe trovare una vera armonia sessuale, che in pratica non ho mai trovato al 100%, ma vorrei anche un ragazzo col quale condividere la vita ordinaria, le preoccupazioni di lavoro, quelle economiche, i progetti per il futuro. Sto ancora sognando a 36 anni? L’esperienza non mi ha insegnato proprio niente? Dovrei accontentarmi e dire: ok, mi sta bene il primo disponibile, così mi “sistemo”! Proprio come facevano le ragazze bruttine di una volta (se veramente lo facevano). No! Allora sto meglio solo, perché se sto solo almeno sono libero. Essere in due è bello se ci si vuole bene veramente, altrimenti è meglio restare soli, tanto un po’ di sesso senza grandi aspettative lo trovo anche con qualche amico sfigato come me, ed è già successo.

Ti saluto, Pro!

Giovanni81

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CAPODANNO GAY

Caro Project,

oggi è capodanno e io sono solo in casa e non ho proprio niente da celebrare. Ho 74 anni, ho lavorato una vita per comprare un piccolissima casetta e sono stato imbrogliato più volte da gente di infimo livello abituata a speculare su tutto, ma adesso questa casetta mia ce l’ho. Ho fratelli, sorelle  e nipoti, ma ovviamente loro hanno il loro mondo fatto di veglioni, di gite e di sciare sulla neve, perché hanno i soldi per farlo. La vita, per tutti, anche per loro, alla fine sarà comunque uno schifo, ancora adesso non se ne rendono conto e quando parlo con loro vedo che proprio non hanno capito niente e che mi trattano come un mezzo demente. Io sono gay, loro non lo sanno, forse lo immaginano, ma di certo io non ho mai parlato di queste cose e d’altra parte non ho mai avuto un compagno. Di una sola cosa mi sento orgoglioso, cioè di non avere messo al mondo figli destinati comunque a soffrire. La giovinezza, se sei ricco, è una ubriacatura di stupidaggini, corri appresso alle mode, al ruolo sociale, e non ti guardi intorno, non vedi in che squallore si vive, non vedi che c’è tanta gente abbandonata a se stessa che sta scivolando in abissi di miseria e di depressione. Eppure non si fa nulla per queste persone e si continua a mettere figli al mondo in modo del tutto irresponsabile. Io sono gay e ovviamente non ho figli, non ci sarà nessuno condannato a vivere per causa mia. Francamente non ho mai capito a che cosa sia servita a mia vita: niente figli, rapporti familiari falsi o inesistenti, qualche pia illusione tipo la religione, ma è durata poco, e per il resto solo un’attesa penosa che arrivi l’ora. Io in salute sto ancora relativamente bene, ma gli anni passano e ogni capodanno significa scendere uno scalino, altro che attesa del futuro! Io ormai sono in attesa di una cosa sola. Forse i vecchi non possono più capire il mondo dei giovani, i vecchi sono arrivati alla consapevolezza del non senso della vita ma non possono comunicarla a nessuno che sia in grado di capirla. Ieri ho comprato al supermercato due sopra-cosce di pollo, stamattina le ho messe a lessare, col brodo ci farò un po’ di riso, poi mezza sopra-coscia di pollo a pranzo e mezza a cena e un’arancia, questo sarà il mio capodanno. Non vedo l’ora che arrivi domani perché se ho bisogno del dottore almeno lo trovo. I miei tre fratelli e i miei otto nipoti si sono “dimenticati” di farmi gli auguri, e li capisco, perché la mia casetta, spartita tra otto eredi, è una cosa veramente misera e non vale la pena di perdere tempo con un vecchio zio. Ma io sto meglio così. Ho visto la messa del papa, è un vecchio pure lui, ci prova a dire qualcosa di buono, ma non lo ascolta nessuno, chissà che cosa pensa veramente dentro di sé. Ho sempre paura di addormentarmi col fuoco acceso, devo comprarmi una cucina con un sistema di sicurezza che spegna il fuoco se la temperatura si alza troppo, oppure, e forse meglio, una pentola elettrica a tempo, almeno posso stare tranquillo. Non ho comprato il telesalvalavita Beghelli, perché lo dovrei collegare coi telefoni dei miei fratelli e dei miei nipoti… e no, non è proprio cosa. Pensavo di fare testamento a favore di un’associazione benefica, ma sono ancora incerto, tanto i miei nipoti di soldi ne buttano tanti e non hanno certo bisogno dei miei. Alla fine di novembre ho saputo che è morto un signore che mi era molto simpatico, ci salutavamo sempre per le scale, poi non l’ho visto più perché è finito in ospedale e lì dopo tre settimane è morto. Adesso a casa sua è venuta un’agenzia a prendersi cura dell’appartamento (un appartamento molto meglio del mio) e hanno portato via tutti i mobili per fare la ristrutturazione, dal modo come hanno portato via i mobili era evidente che sarebbero finiti tutti in discarica, mobili, ma anche libri e tante altre cose, i ricordi di una vita tutti in discarica. Beh, non la faccio tanto lunga, tanto hai capito, e vado a vedere a che punto sta il brodo.

Non so se augurarti buon anno, perché mi sembrerebbe di prenderti in giro, ti dico solo che leggere qualcosa di Progetto mi tira un po’ fuori dal pozzo della malinconia. Ciao.

Filippo (da Milano)

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