AMORE GAY NON CORRISPOSTO O SEMPLICE IMBARAZZO?

Carissimo Project,

ho trovato solo da poco il tuo sito, e mi chiedo come possa essermi sfuggito per così lungo tempo viste le mie numerose ricerche sulle tematiche gay. Credevo che in italiano non esistessero siti che discutessero dei gay con serietà o con la normalità che si dovrebbe usare per questo argomento. Mi ero rassegnato a consultare siti del genere solo in lingua inglese, in prevalenza americani. Da quando ti ho scoperto circa 3 settimane fa, sto sottraendo tempo al mio sonno a forza di leggere le storie condivise da altri ragazzi che provano le mie stesse emozioni e che vivono le mie stesse difficoltà. E’ stato illuminante sapere che anche qui nel nostro Paese ci sono tanti gay “in gamba”, cioè non è come sembrerebbe dalle ricerche Internet che tutti i gay si devono per forza incontrare solo negli appositi locali o se sono ‘del giro’ , o peggio ancora darsi fugaci appuntamenti a solo scopo di sesso. L’unico cruccio leggendo molti di quei post è stato ‘cavolo, avrei voluto incontrare io sulla mia strada questo o quell’altro ragazzo, lui ha quello che cerco io in un’altra persona’. Come ben sai Project, per noi è ben + difficile che per la maggioranza etero riuscire a trovare la nostra metà, per una serie di motivi che sono stati ampiamente discussi in tanti altri interventi.

Eppure io chiedo il tuo consiglio per questo mio caso, per certi versi simile ad altri già sottoposti, ma per altri versi particolare. Innanzitutto io ho 30 anni, sebbene me ne senta e ne dimostri di meno (questa è sempre stata una mia costante, nel bene e nel male), e ritengo di essere tutto sommato passabile, non fosse che per la domanda di rito che mi sento chiedere sin troppo spesso ‘ma perché un bel ragazzo come te non è ancora impegnato?’. Sono cresciuto e vivo in una realtà di provincia del profondo Nord, e da quasi 3 anni vivo per conto mio. Ho cominciato a provare interesse per lo stesso sesso a circa 12-13 anni, ma ho preso coscienza di essere per davvero gay solo qualche anno dopo. Storie etero alcune, ma tutte caste anche considerato l’ambiente molto religioso in cui sono cresciuto e le altrettanto religiose frequentazioni femminili. L’ultima storia però è stata un incubo: lei che faceva discorsi di mettere su famiglia dopo soli pochi mesi, che cercava sempre più contatto fisico e io che non riuscivo provare lo stesso trasporto, che anziché avvicinarmi la respingevo sempre più. Dopo un po’ di tempo ho deciso di mettere fine in maniera abbastanza drastica alla nostra storia, consapevole di averle spezzato il cuore ma sicuro che poi avrebbe trovato chi la potesse amare per davvero. E infatti ora lei è felicemente sposata. Io invece, resto single e cerco di godermi i vantaggi che questo e l’indipendenza economica possono portare, ma la verità è che a 30 anni, mi sento troppo spesso solo, e questo ovviamente non lo vivo bene. Ma venendo al caso di cui ti anticipavo, lo scorso anno mi sono recato al Centro Commerciale poco distante da casa mia e sono entrato in un negozio di abbigliamento alla ricerca di un paio di pantaloni: è qua che incontro Fabio (nome cambiato), di 25 anni, che mi chiede come può essere utile. Noto subito che è davvero un bel ragazzo, più alto di me che pure sono abituato a guardare quasi tutti dall’alto al basso, e con un sorriso e una disponibilità che mi colpiscono. Penso subito che la sua cortesia faccia parte del suo mestiere e non valuto neanche l’idea che possa essere gay o interessato in qualche modo a me. Da subito però si dimostra particolarmente premuroso nei miei confronti, attacchiamo bottone quasi subito e scatta una scintilla. Per ‘allungare il brodo’ fingo do essere interessato anche ad un abito, provo giacca e pantaloni e quando lui mi chiede la misura del collo anche per la camicia, rispondo che non la conosco. Lui quindi viene col metro da sarto, in questo angolo defilato del negozio, si porta di fronte me quasi in contatto fisico e molto lentamente mi prende la misura. La tensione va alle stelle. Stando in silenzio, noto anche lui deglutire un po’ nervosamente, io idem e non riesco a controllare l’erezione, coi pantaloni in lino e i boxer sotto la cosa risulta evidente e divento viola, e distolgo lo sguardo da lui. Lui termina, sento il suo sguardo su di me e poi mi dice, sempre sorridendo “devo dire che l’abito ti sta davvero bene, di solito dobbiamo sistemarli su misura, ma a te sta proprio bene’. Da quel giorno in poi le mie visite al negozio si fanno + frequenti, trovo altre conferme che la sua gentilezza nei miei confronti va ben oltre la cortesia da dimostrare ai Clienti, vengo anche senza comperare nulla e lui risponde ai Clienti che chiedono di lui che è impegnato, o chiede ai suoi colleghi di occuparsene, anche rischiando perché spesso abbiamo parlato a lungo e ovviamente non di acquisti. Va avanti così per 5-6 volte, quando lui mi vede entrare noto x davvero che è molto contento di vedermi. Nasce un’intesa davvero grande e in breve io me ne innamoro perdutamente. Non mi era mai successo di provare dei sentimenti così profondi per un altra persona ne’ avevo mai flirtato tanto apertamente con un altro ragazzo. Tocchiamo l’argomento sentimentale solo di striscio e lasciamo intendere l’uno all’altro di non avere la ragazza. L’obiettivo però è quello di vederci fuori, in un luogo dove poter discorrere tranquillamente ed aprirci ancora di più, mi rendo conto che tutti e due in realtà siamo molto cauti a fare un passo in più. Prendo coraggio e con la scusa di mostrargli le foto del mio viaggio in Nord Europa gli lascio il mio num. di cellulare per metterci d’accordo su dove vederci. Lui mi dice senz’altro, ne sembra entusiasta, ma non mi contatta. Lascio passare un po’ di tempo perché non voglio passare per un ossessivo, torno di nuovo e lui si scusa perché mi dice di essere stato molto occupato, dice che preferirebbe scrivermi un’ e-mail x metterci d’accordo, attendo ma anche stavolta invano. Faccio passare dell’altro tempo ancora e torno di nuovo, ma lui non c’è ed entro nel panico. Con nonchalance mi avvicino alla cassa e chiedo alla sua collega dove fosse Fabio; lei (che mi ero accorto averci notato in passato durante le nostre conversazioni) mi squadra e con un mezzo sorrisetto mi dice che quello era il suo giorno libero.

Ritorno la settimana successiva e mi accorgo che la collega mi aveva individuato dalla vetrina ancora prima che entrassi, e poi la vedo andare di corsa nel settore maschile del negozio, dandomi come l’impressione che andasse ad annunciare il mio arrivo. Entro già un po’ innervosito da questo fatto, e noto che lui si trova alla cassa. Giro un po’ per il reparto maschile ma incrocio solo la collega che continua a guardarmi con un sorriso beffardo. Non so se lui mi avesse visto o meno, ma mi sento le gambe di gelatina, mi viene voglia di piangere e mi sento all’improvviso stupido e patetico. Faccio dietrofront e mi allontano velocemente dal negozio e dal Centro Commerciale. Da quel giorno non ci sono + ritornato. Mi dico che se lui fosse stato davvero interessato a me mi avrebbe scritto, si sarebbe fatto sentire, anche se il cuore mi dice che lui stesso è probabilmente prigioniero delle sue paure, di una prospettiva socialmente insostenibile soprattutto in un contesto così chiuso come il nostro, in fondo un po’ le mie stesse paure anche se con la maturità ho cominciato a non permettere loro di sopraffarmi. Mi sono detto tante volte (e sono passati alcuni mesi ormai) che sarei dovuto ritornare lì in barba alla collega o a qualunque malalingua e spiegarmi apertamente con lui, ma non l’ho mai fatto proprio perché gli voglio così bene che mi sembra così facendo di fargli una violenza, oltre ad avere come un’idea di metterlo a disagio agli occhi dei colleghi con la mia presenza (anche se può darsi che nella mia mente la stia facendo + seria di quello che è ). Ma soprattutto, ho pensato che una confessione così aperta potrebbe molto + probabilmente spaventarlo e allontanarlo da me del tutto, facendomi sentire ancora peggio.

Da allora ho provato in tutti i modi a cacciare via il suo ricordo dalla mia mente, ad ‘archiviarlo’, a dirmi che col tempo lo avrei dimenticato, ma è inutile..non passa praticamente giorno in cui non lo pensi almeno una volta.. tra l’altro la mia condanna è che per forza mi ritrovo a passare davanti a quel Centro Commerciale quasi ogni giorno, e pensare a cosa stia facendo in quel momento è inevitabile.

Pensa che il mese scorso proprio per cercare una distrazione, una via di fuga da questa situazione, ho risposto per la prima vota in vita mia ad un’inserzione su un portale di annunci gay, era difficile perché quasi tutti erano a sfondo sessuale e queste cose mi hanno sempre fatto repulsione. Eppure c’era un annuncio che sembrava decente, di qualcuno che diceva di voler incontrare un altro ragazzo per conoscersi meglio. Un po’ nervoso vado all’appuntamento e mi ritrovo un signore sui 50 il cui scopo era chiaramente quello di un certo tipo di divertimento..dopo un po’ di tempo trascorso a parlare non senza disagio, me ne sono andato via ancora più deluso e sconfortato di prima. E’ poco dopo che ho trovato il tuo sito e con grande sorpresa e sollievo ho visto che esistono tanti altri ragazzi come me. Non che prima pensassi che non ce ne fossero, ma sapevo che appartenevano al mondo invisibile. Leggere tutte le loro storie oltre che alcune fiction molto ben scritte, mi ha appagato tantissimo. E naturalmente Project, ho apprezzato davvero molto le tue risposte, sempre piene di utili consigli e di buon senso, la voce dell’esperienza e della saggezza. Sei davvero una bellissima persona.

Mi farebbe molto piacere se tu mi potessi dare una risposta o un consiglio sul caso di Fabio. Il mio contato msn è [omissis] Se ti fa piacere pubblica pure questo mia storia sul forum, perchè spesso anche le risposte degli altri utenti si sono rivelate utili.

Un abbraccio

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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay: http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=19&t=1564

NON SO SE SONO GAY O CHE ALTRO SONO

Ciao Project,

sono arrivato sul tuo forum da google e mi sono fermato a leggere. È vero che ero in internet per cercare contenuti gay. Francamente non lo avevo mai considerato un fatto importante. Ho 24 anni, non sono proprio di primo pelo e in campo etero ho una certa esperienza, però forse in me un filino di gay c’è stato sempre. Mi innamoro delle ragazze, mi piacciono proprio sessualmente, o meglio, mi piacciono sessualmente ma non me ne innamoro in senso veramente profondo, diciamo che ci sto bene ma ci sto bene perché hanno il significato di un interesse sessuale, di uno sfogo. Le ragazze d’altra parte non mi sono mai mancate, non ho mai capito perché si innamorano di me, io le tratto bene, capita anche che si faccia sesso, ma non mi capita di pensare a una ragazza come a una persona con la quale voler passare la vita. Ho detto che probabilmente in me c’è anche un filino di gay perché invece con certi ragazzi, direi proprio pochissimi, però è successo, mi capitava di desiderare la loro presenza, paradossalmente di preferire la loro compagnia semplice al fatto di passare la notte con una ragazza. Questa cosa la vivo da quando avevo 14/15 anni e qualche volta mi ha fatto pensare. Ho sempre avuto pochissimi amici veri ma con loro avevo un rapporto assolutamente unico, o almeno io lo vivevo così, c’era complicità maschile e mi piaceva molto. Poi, certo, se loro potevano scegliere se stare con me o stare con la ragazza preferivano stare con la ragazza, per me non era la stessa cosa. Altra cosa: la masturbazione. Direi quasi sempre etero, ma quasi, non sempre, questo in pratica dall’inizio ma non l’ho mai considerato un problema. Una cosa invece mi ha fatto pensare, specialmente in questi ultimi tempi, i miei sogni erotici sono solo gay. Non faccio sogni erotici molto spesso, ma diciamo che una volta al mese capita. In pratica sono sempre a sfondo gay e sono travolgenti, molto di più dei rapporti sessuali veri con le ragazze. Scusa l’espressione ma in sogno mi eccito moltissimo e vengo senza nemmeno bisogno di toccarmi, con le ragazze ho bisogno di una stimolazione molto intensa quasi sempre autoprodotta (hai capito). Che significa tutto questo? Che sono un gay represso? Francamente non saprei che cosa dire perché dalle ragazze sono attratto eccome e quasi tutta la mia masturbazione è rivolta alle ragazze (accidenti a quel quasi). Poi c’è un altro problema per il quale ho pensato di scrivere a te e cioè che io di queste cose non posso parlare con nessuno, con gli amici etero non è proprio il caso, con un ragazzo gay che conosco è rischioso perché proprio non vorrei che si illudesse, il mio tipo non è lui, quindi la mia fantasia me la tengo per me. Figuriamoci se posso fare un discorso del genere a una ragazza! Come sono capitato sul tuo forum veramente? Lo puoi immaginare: cercando un po’ di cose gay per eccitarmi. Anche qui c’è una cosa strana, preferisco leggere piuttosto che guardare, leggere un racconto erotico, ma ho bisogno di un racconto che sia erotico in senso molto dolce, che mi permetta di innamorarmi del protagonista. Le cose tutto sesso non mi sono mai piaciute. Arrivo sul tuo forum e comincio a leggere. Anche qui l’impressione è strana, non ho l’impressione che quello che leggo appartenga realmente alla mia identità, però non poso negare che ho letto molto e che incontrare dei ragazzi come quelli di cui ho letto le storie mi piacerebbe moltissimo. Perché se ho questi interessi gay non sono, cioè non mi sento, veramente gay? Non mi sconvolgerebbe affatto, ma io continuo quasi sempre a pensare sessualmente alle ragazze anche se la cosa mi soddisfa solo da un punto di vista diciamo così tecnico. Ho letto che tanti ragazzi prima si credono bisex e poi si accettano come gay ma il fato è che io non mi sento gay e nemmeno bisex, se mi ci sentissi mi starebbe bene, senza problemi, ma proprio non mi ci sento. E se sono etero, perché questo filino gay me lo porto sempre appresso? Sono bisex? Però ho letto che in genere i ragazzi che dividono sesso e affettività vivono il sesso in chiave gay e l’affettività con le ragazze, a me succede esattamente il contrario. Sono strano? Perché non riesco a riconoscermi in nessuna delle situazioni di cui parla il forum? Francamente non so che pensare. Se non ti do troppo fastidio, mi piacerebbe parlare un po’ con te. Non sono preoccupato ma così per chiarirmi un po’ le idee. Il mio contatto è [omissis].

Ciao Project, spero di poter parlare presto con te. Comunque non avevo mai trovato cose come progetto gay in internet, hai fatto un lavoro che penso sia utilissimo.

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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay: http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=17&t=1555

VOGLIO ESSERE FELICE DI ESSERE GAY

Ciao Project,

ti ringrazio per tutto il tempo che mi hai dedicato e per la pazienza che hai avuto. In pratica sono riuscito per la prima volta a parlare di me in modo serio. Non penso di avere risolto tutti i miei problemi ma sicuramente mi sento meno spaventato e mi sono reso conto che il mondo gay può essere veramente diversissimo da quello che pensavo e da cui ero piuttosto turbato. Comincio a pensare che essere gay possa essere una cosa vivibile, non dico normale come essere etero ma nemmeno una specie di carnevale. In effetti progetto gay mi aveva fatto capire tante cose sui gay però a rompere il ghiaccio ci ho messo anni. Devo ringraziarti soprattutto perché mi hai tolto definitivamente dalla testa l’idea di provare, cioè di sperimentare magari mettendomi anche a rischio. Comincio a pensare che innamorarsi di un ragazzo possa essere una cosa bella, una cosa vera, una cosa che coinvolge sentimenti profondi e puliti. Mi restano ancora tanti dubbi per la testa ma penso che aver trovato almeno una persona con cui scambiare una mail con la certezza di una risposta seria mi abbia tranquillizzato almeno un po’. Non mi sento ancora di iscrivermi al forum, questa cosa le devo metabolizzare per un altro po’ di tempo, però mi piacerebbe sapere se ci sono altri che hanno vissuto esperienze simili alla mia e soprattutto come le hanno affrontate. Nel forum ho trovato dei post che sento abbastanza vicini alla mia condizione ma mi piacerebbe ricevere delle risposte mie, cioè date a me e proprio in rapporto alla mia situazione. Non è assolutamente per mancanza di fiducia verso di te che faccio questo, anzi è proprio un modo di dirti grazie. Se lo ritieni opportuno (e da quello che mi hai detto penso proprio di sì) pubblica pure la mail.

Sono un ragazzo di 22 anni (fatti da poco), fino al Natale del 2008, cioè fino ai 19 anni e mezzo mi sono ritenuto sempre etero. Ho avuto una ragazza in pratica da quando avevo 17 anni, di quella ragazza ero innamorato, me ne sentivo profondamente attratto soprattutto a livello affettivo, lei a me ci teneva moltissimo. Uscivamo un pomeriggio sì e uno no (perché bisognava pure studiare). Premetto che ho avuto una educazione cattolica piuttosto rigida, al punto che la masturbazione per me praticamente non esisteva. In pratica avevo eliminato la sessualità del mio orizzonte, capisco che sia difficile crederci ma era successo così, mi sentivo gratificato da tante altre cose e mi facevo un merito di non masturbarmi e di non usare pornografia. Mettermi con quella ragazza, tra l’altro conosciuta in parrocchia, cioè uscire spesso con lei, per me era gradevole, ci stavo bene e il fatto che tutto questo non mi procurasse quasi nessuna reazione sessuale (perché sul momento l’erezione c’era e questo mi faceva pensare ad un amore da tutti i punti di vista, tenuto a freno da ragioni morali, tanto più che dopo la fantasia non ci tornava più) mi sembrava una cosa ovvia dato che non mi masturbavo nemmeno. Con lei stavo bene e lei stava bene con me, io non tentavo nessun approccio sessuale e lei nemmeno e la cosa andava bene così, almeno per me, probabilmente per lei non era la stessa cosa. Avevo degli amici maschi, ma anche quelli per la maggior parte conosciuti o a scuola o in parrocchia, bravi ragazzi coi quali ci si vedeva appunto o a suola o in parrocchia. Anche con quei ragazzi stavo bene, ma tutto sommato erano rapporti alquanto superficiali. A Natale ho conosciuto un ragazzo più grande di me di un anno e siamo diventati amici. All’inizio eravamo amici come lo ero con tutti gli altri ragazzi, poi ho cominciato a sentire la sua presenza come più importante, aspettavo di poterlo vedere e cercavo di allontanare il più possibile il momento di salutarlo. Lui con me era dolcissimo, era attento a tutto quello che dicevo, cosa che nemmeno la mia ragazza aveva fatto fino a quel punto. Le cose sono andate avanti così per qualche mese e quando non potevo vederlo perché dovevo stare con la mia ragazza la cosa mi dispiaceva. Lui sapeva che avevo la ragazza e non ha mai mostrato alcuna attenzione sessuale verso di me. A lui mi ero affezionato moltissimo. Dopo circa sei mesi che lo conoscevo la mia ragazza ha cominciato ad insistere per avere dei rapporti sessuali, sulle prime le ho detto che prima del matrimonio non si deve fare, ma lei insisteva e piano piano provava delle forme di contatto fisico che mi davano fastidio perché mi sembravano aggressive. In pratica mi sono convinto che quella ragazza non fosse una brava ragazza come la volevo io, cioè capace di fare a meno del sesso, e siamo arrivati alla rottura, ovviamente senza combinare nulla prima, in questo modo ho potuto tenere il punto per motivi morali, diciamo così. Ma devo dire che quando ho lasciato la mia ragazza io ero convinto di lasciarla perché una brava ragazza non deve pensare al sesso prima del matrimonio, a distanza di tempo ho capito che le motivazioni vere erano molto diverse. Una volta lasciata la ragazza il rapporto col mio amico è divenuto fortissimo, lo vedevo tutti i pomeriggi e passavamo insieme molte ore ma anche in queste situazioni non provavo alcuna forma di coinvolgimento sessuale. Il problema si è creato quando mi è venuta la malaugurata idea di iscrivermi alla palestra dove andava lui. Era gennaio 2010. Sono andato in palestra senza alcuna attesa e senza alcun problema, ma vedere qual ragazzo nudo mi ha turbato profondamente. Sottolineo che non mi ha turbato la disinvoltura dell’ambiente ma proprio il fatto di vedere lui nudo e in uno stato se non di erezione, non proprio in uno stato di riposo. Io non ho fatto la doccia, mi sono cambiato e basta. All’uscita lui era del tutto normale ma io no anche se ho fatto finta che non fosse successo nulla. Intanto ero in mezza erezione e dovevo coprirmi e poi mi sentivo anche imbarazzato dal parlare con lui dopo che lo avevo visto nudo. Tra noi non è cambiato nulla. Io quella sera ho ricominciato a masturbarmi ma il trauma e il senso di sconfitta per aver ripreso a masturbarmi mi ha fatto passare del tutto in secondo piano il fatto che mie fantasie erano tutte per quel ragazzo ed erano fortissime, come mai mi era capitato prima. Il giorno appresso depressione nera! Mi sentivo uno che aveva tradito i suoi ideali, ecc. ecc. una specie di fissato col sesso, ecc. ecc., sono andato a confessarmi, con terribili sensi di colpa, ma per la masturbazione in sé, non perché avessi fatto mente locale sul fatto che fosse successo pensando a un ragazzo. Al prete la cosa sembrò una vera banalità, ne uscii rincuorato e giurai a me stesso che non sarebbe mai più successo, così dissi a quel ragazzo che non lo avrei più potuto accompagnare in palestra e non ci andai più, ma è inutile dire che mi sembrò un sacrificio sovrumano, il pensiero tornava sempre lì ed è così che mi è cominciata a venire l’idea, o meglio sarebbe dire la paura, di essere gay, mi facevo tutti i ragionamenti più strani per arrivare alla conclusione che io con la gente del gay pride non avevo niente a che vedere. Per di più i rapporti con quel ragazzo erano ottimi e quando stavo con lui andavo in erezione e allora cercavo di non starci ma stavo malissimo e lui si chiedeva perché lo schivavo. Non so se abbia mai capito qualcosa, fatto sta che ci siamo un po’ allontanati, continuavamo a vederci ma meno anche perché c’era l’università di mezzo, questo fatto mi ha permesso di stare meglio per qualche mese, di nuovo niente masturbazione e di nuovo contento di me stesso. Poi quel ragazzo l’ho rivisto con una ragazza in un parco e si baciavano in un modo che non lasciava spazio ad equivoci. In teoria quindi i miei problemi erano risolti e così ho pensato per qualche mese, poi non ce l’ho fatta più. Ho messo da parte i sensi di colpa e mi sono buttato sulla pornografia. Oscillavo dall’esaltazione ai sensi di colpa più profondi, ma è diventata una fissazione, al punto che pensavo di dovermi proprio rivolgere a uno specialista. Ma la cosa non si è fermata lì, ho provato le chat erotiche ma ne sono rimasto proprio disgustato, e devo dire che sarei arrivato magari anche a fare qualche esperienza a rischio per la smania di provare. Allora mi sono ricordato di progetto gay che mi sembrava proprio un mondo a parte. Devo dire che lo avevo trascurato parecchio perché avevo cominciato proprio a cercare occasioni per fare sesso, anche se poi la paura era tale che non l’ho mai fatto. È così che ho scritto a project. Ho bisogno di credere che nel mondo gay ci sono anche persone come me che non vogliono buttarsi via, anche se per un po’ io l’ho fatto. Ho bisogno di credere che per un gay la vita non è solo sesso, ho bisogno di staccare l’idea di essere gay dalla fissa per la pornografia, ho bisogno di amare e di essere amato e poi ho bisogno di trovare una mia dignità da gay perché mi sembra che ormai ho tagliato i ponti con la mia vita precedente e ho paura di non trovare nulla di buono in una nuova vita gay. Ecco questo è tutto.

Il nome lo salto

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