UN RAGAZZO GAY COSTRETTO A FINGERE DENTRO CASA

Caro Project,
mi chiamo Simone, ho 18 anni e il prossimo anno farò la maturità e poi si vedrà. Non ho mai avuto problemi con la scuola, con i prof e con i miei amici, il mio vero problema sono i miei genitori coi quali ho un rapporto totalmente falso.

So da sempre di essere gay, non è stato assolutamente un trauma per me, ma la cosa più naturale del mondo e per me potrebbe, ansi dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo anche avere una storia con un ragazzo e vivermela come piace a me, ma tutto questo è impossibile perché ci sono i miei genitori che sono convinti che le scelte di fondo della vita (che poi non sono affatto scelte!) le debbano fare loro per me, perché loro hanno esperienza! In effetti hanno sempre scelto loro al mio posto, hanno scelto il tipo di scuola superiore, hanno scelto la palestra, hanno scelto i miei amici tra i figli dei loro amici, col risultato che ho dovuto cambiare scuola, ho dovuto cambiare palestra e trovare amici che stessero bene a me e dei quali i miei genitori non sapessero nulla.

La cosa più grottesca sono i rapporti con le ragazze, devo mettere sui social delle foto con qualche mia compagna di scuola “che loro conoscono”, lasciando intendere che quella è la mia ragazza, perché i miei genitori “vogliono sapere tutto di me” e io sono arrivato a un punto che non li sopporto più e sto il più possibile fuori casa. Quando la scuola era aperta, io stavo a scuola mattina e pomeriggio a fare qualsiasi attività, anche le più farlocche.

Certe volte mi tocca andare per forza coi miei passando anche parecchio tempo in macchina con loro e devo fare finta di dormire, sono arrivato al punto che li odio proprio, sono ficcanaso, pensano di capire tutto ma sono due poveri deficienti, e il peggio è che io devo per forza avere una doppia vita. Loro non si accorgono nemmeno che non li sopporto, mia madre mi tratta come se avessi cinque anni.

Me ne devo andare di qua altrimenti finisco ai pazzi! Al momento però le possibilità sono nulle, devo fare un altro anno di scuola, ma dopo voglio cominciare a lavorare per andarmene lontano, se potrò fare l’università lontano da casa, bene, la farò, altrimenti ne farò a meno, ma anche su questo le prospettive sono pessime, perché nella mia città ci sono tutte le facoltà universitarie e non avrei motivi diciamo così “oggettivi” per andarmene in un’altra città. Ma con loro non ci voglio stare più. Non ne posso proprio più!

Mio padre si sente molto di larghe vedute perché secondo lui i gay sono poveri casi patologici da compatire perché “si perdono il meglio della vita”! In pratica lui si sente di manica larga perché non dice che dovrebbero essere impiccati!

Mia madre pensa che la vita sia veramente vissuta bene solo se hai messo figli al mondo, lo pensa perché lei uno al mondo ce l’ha messo e poi gli ha rovinato la vita, ma questo lei non è in grado di capirlo.

I miei genitori pensano che gli amici siano solo gente che da te vuole soldi e favori e che le vere persone delle quali fidarsi sono i parenti. Loro passano la vita coi parenti, cosa che io non sopporto più. Ho tagliato i ponti con un branco di zii, zie e cugini di tutte le età. Non mi sento affatto parte di quel branco dove si può solo omologarsi a tutti gli altri, altrimenti “poverino, hai dei problemi” e devi essere compatito. I miei hanno preso male il fatto che non vado più dai parenti e che non mi faccio mai trovare a casa quando i parenti vengono a casa mia. Ma si consolano perché “è ancora piccolo…”.

Non ne posso più, Project, ma li devo sopportare per forza. Tutto questo mi rovina la vita ma io la mia vita la voglio vivere, adesso mi tocca viverla sotto traccia e questo mi manda in bestia perché le persone che mi dovrebbero sostenere sono la mia più grande preoccupazione e non li sopporto più!

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