Archivio mensile:marzo 2010
GAY ETERO E PRESUNTI TALI
Ricevo e pubblico con piacere la seguente e-mail inviatami da un ragazzo 28enne, previa sua autorizzazione. Ho solo modificato i nomi per ragioni di privacy.
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Caro project, ho letto con moltissimo interesse le tue considerazioni sui rapporti asimmetrici tra gay ed etero. Hai cose interessanti da dire, e ti ringrazio per questo. Leggendoti, vedo che escludi categoricamente l’esistenza della bisessualità, o di sfumature omosessuali in soggetti prevalentemente etero. La sessualità umana è veramente così rigida? Voglio iniziare questa lettera affermando che dal 2004, per circostanze che non sto a dire, ho avuto avventure o relazioni ESCLUSIVAMENTE con persone che NON si definiscono gay. Sono persone spesso sposate, anche con figli, se non sono sposate, sono in relazioni con donne. Non sto qui a dire se queste relazioni siano salutari o meno, ma voglio sottolineare che non tutti hanno la consapevolezza della propria sessualità. In questi anni di frequentazioni ho imparato che molti gay si definiscono bisex, e molti bisex si definiscono etero. Le autodefinizioni sono fallaci. A questo aggiungiamo che TUTTi, e ripeto TUTTI gli uomini che ho frequentato apprezzavano anche il sesso femminile. Adesso mi dirai che se hanno fatto sesso con me, non sono etero, ed io rispondo che non sono nemmeno gay perché amano anche il sesso femminile, e pure tanto (te lo garantisco, perché sono stato cornificato solo con altre donne e mai con altri uomini). Come la mettiamo? Nessuno dei tanti uomini che ho avuto intimamente dal 2004 si è mai definito gay. MAI! O si definivano etero curiosi, o etero al 100%, pochissimi bisex. Veniamo al nodo della questione. Ho dovuto da poco chiudere con grandissimo dolore e devastazione un bellissimo ma tormentato rapporto di amore platonico che avevo con un amico etero che chiamerò Marco. Marco avrebbe dato la vita per me, ma io ho dovuto eliminarlo dalla mia vita per non soffrire. I problemi sono iniziati quando verso la fine del 2007 ho conosciuto Marco un bellissimo ragazzo, bello dentro e fuori. Io ho deciso di proposito di ignorarlo per non farmi illusioni. Non lo salutavo nemmeno quando ci incrociavamo per i corridoi, lo evitavo. Lui sapeva sin dal primo istante che mi piacevano gli uomini, non l’ho mai tenuto nascosto e si vede da 30 km. In ogni caso, lui ha voluto iniziare l’amicizia con me, da subito. E’ stato un calvario. Lui ha sempre sostenuto di essere etero, ma sin dall’inizio ha avuto un attaccamento morboso nei miei confronti, partito da lui. Mi faceva gli occhi dolci. Non c’è mai stato sesso, nemmeno baci, ma voleva sentirmi ogni santo giorno, mi imboccava il cibo, diceva che ero il suo bambino e lui era il mio papi… era geloso quando ricevevo telefonate da altri uomini, gli dava fastidio, voleva conoscere tutti gli aspetti della mia vita sessuale. Adesso tu dirai che mi sono immaginato tutto io, che sono un visionario pazzo, che ho preso allucinogeni, che ho proiettato o iper-interpretato, ma ti do la mia parola d’onore che ho visto cose reali che andavano sicuramente al di là dell’amicizia. Ma mi devi credere! Io, in 28 anni di vita, non ho MAI avuto un’amicizia come quella che ho avuto con Marco: né con un gay, né con una donna, né con un bisex. Adesso non sto a elencare tutte le cose che ha detto o fatto, ma una persona SANA DI MENTE PENSEREBBE CHE MARCO E’ INNAMORATO COTTO DI ME, se solo sapesse l’1% dei fatti. Ho fatto il gravissimo errore di dichiarare la mia attrazione per lui nel 2007, dopo un mese di conoscenza. Ribadisco che lui sapeva sin dal primo momento che fossi gay, ed è stato LUI a voler iniziare l’amicizia con me. Quando mi sono dichiarato, mi ha rifiutato categoricamente. Ha detto che mi ero immaginato tutto, che lui mi vuole bene come amico, e che è etero e che determinate cose le ha dette scherzando. Ci siamo persi di vista per un periodo, poi siamo tornati di nuovo insieme più affiatati di prima. Ha iniziato ad aprirsi un po’. Se all’inizio della nostra relazione era così chiuso da non mi stringeva nemmeno la mano e rabbrividiva al solo pensiero di abbracciare un uomo, col tempo ha iniziato a dire che non vedeva l’ora di rivedermi (nel frattempo mi ero trasferito in un’altra città) che non vedeva l’ora di riabbracciarmi e di darmi un po’ d’affetto perché io ero il suo piccolino. Sono un cretino perché ho trascinato questa relazione per più di 2 anni?
1) lo conosco dalla fine del 2007, ma il tempo che abbiamo passato insieme, complessivamente, sarà stato massimo 2 mesi. Mi sono trasferito in un’altra città e ci sentivamo ogni giorno tramite email, messenger, telefono, sms, ma di persona, sì e no, due mesi in tutto.
2) ha fatto progressi. Mai mi avrebbe detto le cose che mi ha detto l’altra settimana (che mi adora, mi vuole abbracciare ecc) due anni fa.
3) conosceva ogni minimo dettaglio. Ricordava le mie espressioni, cose che ho detto una sola volta di sfuggita, persino ricordava la forma delle mie orecchie, cosa mi piaceva mangiare, bere, leggere.
4) era geloso in maniera un po’ celata,
5) ma non abbiamo mai fatto sesso, e le occasioni non sono mancate.
6) disdiceva gli appuntamenti con le sue donne per stare con me. Glielo chiedevo e mi assecondava.
Questo limbo è durato fino all’altro giorno. Non ce l’ho fatta più. Sperare per cosa? Non ci vedevamo da luglio, pensavo che l’altro giorno, quando sono andato nella sua città, si sarebbe sbloccato. Quando mi parlava delle sue relazioni sessuali con le donne, mi dilaniava il cuore, mi straziava, mi devastava. Se lo immagino a far sesso con una donna, mi manca il respiro. Gli ho chiesto di non parlarmene mai più, per un po’ ci è riuscito. Finché non ne ho potuto più ho cambiato numero di telefono, disattivato tutte le mie email, sparito. Ha il mio indirizzo di casa, se vorrà veramente trovarmi, saprà come fare. Se avesse fatto sesso con altri uomini, l’avrei mandata giù, ma quando mi parlava di donne, era una battaglia persa, ad armi ìmpari. Perché maledico di non essere nato donna. Non posso competere con le donne. Con un uomo sì. Ecco, tu dici che questi tra etero e gay sono sogni impossibili, ma siamo veramente sicuri che questi soggetti siano etero come dichiarano? Ne ho conosciuti a dozzine, anzi, a centinaia, credimi, di soggetti presunti etero che mi hanno sedotto rifiutandomi. L’unica discriminante del rapporto con Marco è che non c’è stato mai nemmeno un bacio. Sembra un paradosso, ma a volte bisogna fare i finti tonti per farli cedere. Proprio l’altra sera ho conosciuto un tipo che ha passato mezz’ora a dirmi che era etero e che non era attratto da me, io l’ho mandato al diavolo, mi ha seguito per tutto il locale per scusarsi e per ribadire che era etero e voleva parlare con me perché gli sembravo simpatico. Alla fine ha voluto fare sesso con me. Possibile che mi sia immaginato tutto e che questo Marco, etero, provi solo un sentimento di amicizia per me? Sto impazzendo. Da un lato mi dico che se fosse stato bisex o etero con una sfumatura gay, avrebbe già fatto qualcosa a quest’ora. Dall’altro mi dico, e tutte le cose che ha fatto con me come un innamorato? Dammi un po’ di credito perché leggo che sei molto severo con i gay che si innamorano degli etero e noto che spesso li condanni. Grazie di cuore
STRAZIATO
PS: un mio amico gay ha avuto una storia molto analoga a quella tra me e Marco, e poi ha scoperto il motivo per cui questo ragazzo etero ha usato l’amico gay per gonfiarsi l’ego: aveva il pene minuscolo, ma patologicamente minuscolo. Non è uno scherzo.
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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post sul Forum di Progetto Gay: http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=17&t=590&start=0
MASTURBAZIONE GAY TRA INNAMORAMENTO E PORNOGRAFIA prima parte
Ho visto sul sito che hai risposto ad un ragazzo di 20 anni circa che non sapeva se fosse etero o gay.
Non ho potuto fare a meno di notare, nuovamente rinnovato in questo caso, la tua forte dedizione alla considerazione dell’elemento sessuale masturbatorio come componente essenziale dell’autoidentificazione del sé come gay … E, te lo dico sinceramente … mi sono sentito male.
Se non appartengo a nessuna realtà, a nessuna persona, ed in più non ho neppure modo di aiutare gli altri a sentirsi parte di qualcosa di buono (ad avere una "casa" nella quale tornare), io mi sento ancora più perso, debole, triste.
Non so se riesci a capire quello che intendo dire. E un po’ di tutto questo discorso io mi sento colpevole di agire in modo così "nobile" solo ed esclusivamente per la salvezza della mia anima. Ma sono un essere umano limitato almeno quanto tutti gli altri uomini che calpestano questa terra. Vivo per il mio desiderio di vivere e la mia felicità, prim’ancora di quella degli altri. Sono inquieto, ho veramente paura di quello che mi potrà accadere in futuro.
Ho paura di perdere anche quel poco di affetti che ho.
Ciao, e scusami per lo scoraggiamento che ti ho espresso nella mail. E’ solo che ultimamente mi stanno accadendo tutte insieme tante cose brutte e sento che spesso mi manca la forza interiore per far fronte a tutto il caos della mia vita. Mi dispiace sinceramente di averti fatto sentire il peso delle mie lacrime, ma purtroppo non ce la facevo più e mi sono sentito nel bisogno di dovermi sfogare con qualcuno che poteva comprendermi. Perdonami davvero, non volevo neppure apparire così debole ai tuoi occhi, perché vorrei essere molto più forte di adesso per poter affrontare non solo i miei problemi ma anche quelli degli altri (o almeno questo è quello che vorrei). Se tu per caso dovessi avere bisogno di qualsiasi aiuto da parte mia, o anche solo volessi sfogarti con qualcuno puoi tranquillamente parlare con me perché io ci sono ad ascoltarti. Almeno questo è giusto che sia chiaro, perché è questo quello che io desidero veramente. E’ una cosa che va al di là del fatto di darti una mano per "senso del dovere".
Per quanto invece riguarda il discorso masturbazione devo dirti che sono d’accordo con te col fatto che masturbarsi pensando ad un altro ragazzo è segno di voler diventare più intimi con quel ragazzo, voler amare quel ragazzo. D’altra parte percepisco però che qualcosa è sbagliato in questa stessa affermazione. E’ una percezione quella che sento, non è una sorta di certezza di cui sono convinto, però proverò comunque a cercare di spiegarmi . . .
Allo stesso tempo vedo l’idea del sesso fatto tra persone che si amano come qualcosa di giusto e bello, e permetto che dal sentimento ci sia il passaggio successivo alla sessualità fra le due persone (e non vissuta tra me e me tramite la sola masturbazione, come del resto ho detto prima).
Non riesco a descriverti meglio di così le mie sensazioni, ma penso che siano già abbastanza comprensibili. Cosa ne pensi? a) sono solo fisse mie; b) c’è del vero nel mio discorso; oppure c) sono ad un qualche stadio di rifiuto della sessualità o giù di lì; d) altro?
Per me il sesso è solo un’estensione dell’affetto che provo per una persona, non è assolutamente necessario che ci sia, ed è in virtù di ciò che mi sembra di deflorare la purezza dell’immagine della persona che amo immaginandomela in situazioni erotiche non necessarie per convincermi del’integrità dell’affetto che nutro per quella persona, ma io considero anche egoisticamente fine a sé stessa l’dea di ridurre alla mia mercé un altro ragazzo (nelle fantasie erotiche ovviamente) per raggiungere l’orgasmo.
Non lo so, tu che ne pensi? Sono il solo a pensarla così o sono in molti i ragazzi che la pensano come me? Se fossimo in molti a pensarla così, quale fondo di verità di cui fare tesoro si potrebbe trovare nel nostro pensiero? O forse la conclusione di tutto questo è solo che sono una persona dalla sessualità frigida? [anche se così non mi reputo per varie ragioni che non sto qui ad elencare]
Attendo una tua risposta [magari in settimana . . . no, non per farti fretta ovvio. Semplicemente perché mi piacerebbe sentire il tuo parere il prima possibile per poterci poi ragionare su e *credo* che una settimana possa bastarti per pensare a tua volta cosa dirmi e trovare il tempo per dirmelo, o sbaglio?][mi piacerebbe inoltre sapere cosa ne pensi di quel che ti ho detto nella mia mail riguardante il tuo futuro test sulla sessualità: sia che tu abbia critiche, sia che tu condivida appieno quel che ti ho detto … sempre nei limiti delle tue possibilità di tempo ed energie che ci puoi spendere, ovviamente]
Ciao ancora e grazie davvero per le amorevoli attenzioni che mi concedi. Spero per te che i problemi di lavoro non finiscano col toglierti il respiro. Vorrei davvero esserti più vicino di così.
A presto
Marco
primissima cosa prima che me la dimentichi: ho notato che mi stai scrivendo con lo stesso carattere ad eguale grandezza . . . non è necessario se non ti piace. Non è che ho problemi di vista o altro è solo che gradisco maggiormente una scrittura più corposa, in specie se le mail che scrivo o leggo sono particolarmente articolate.
Detto questo ti ringrazio di avermi ricordato del bisogno profondamente affettivo che la sessualità sublima, anche attraverso la masturbazione pensando a colui che si ama. Non avendo avuto molte esperienze di vita in generale dimentico facilmente che sessualità è sopratutto questo. Come giustamente dici tu non è vero che il sacrificio non può che essere cosa buona ed il piacere al contrario malvagia. Però volevo anche metterti al corrente del fatto che la mia difficoltà nel masturbarmi in tal senso non deriva da una formazione religiosa [la mia religiosità non si immischia nella mia sessualità], bensì da una mia considerazione di valore che per sommi capi dice "non desidero mischiare l’aspetto fisico a quello spirituale per il semplice fatto che voglio pensare a quella persona per ciò che di lei amo realmente, cioè la sua anima. Il suo corpo mi attrae, è vero, ma io mi sono innamorato del suo spirito che per me vale molto di più e non voglio distogliere l’attenzione dall’animo per guardare una bellezza (fisica) che è per natura inferiore alla prima bellezza"
Ora, immagino facilmente che tu avrai da ribadirmi che affettività senza sessualizzazione è un qualche cosa di tronco … e sicuramente la realtà sta esattamente come dici tu. Però mi è venuto in mente un aneddoto che considero molto più convincente della mia stessa versione per spiegarmi chiaramente: hai mai letto (o meglio ti ricordi ancora qualcosa) della Divina Commedia? E’ successo un fatto molto strano nel grande libro di Dante Alighieri, che io non sono mai riuscito a spiegarmi, a dargli un senso, una dimensione di giustizia vera ed inconfutabile. Mi sto riferendo al viaggio di Dante nel girone dei lussuriosi . . . come tutti sappiamo quivi dimorano le anime di Paolo e Francesca . . . ed io non ho mai capito il perché. Mi chiesi perché. Loro si amavano di un amore puro e degno di esistere . . . ma allora perché? Neanche i miei insegnanti ruscirono mai a darmi una spiegazione valida al riguardo. E’ pur vero che si macchiarono dell’assassinio del marito di lei, ma quell’uomo era un individuo orribile e comunque le loro anime al limite dovevano finire tra gli omicidi, no? No, stando a quel che ci dice Dante. Neppure adesso riesco a comprenderne il perché, è vero, però mi è capitato qualche anno fa di vedere la lettura di quel passo da parte di Roberto Benigni ed una cosa mi fece capire lui stesso: che non bisogna guardare alla bellezza del corpo, ma a quella dell’anima, la sola autentica ed eterna. Se si rimane a guardare estasiati per troppo tempo le cose effimere (qui la bellezza del corpo), si finisce col perdere di vista la vera bellezza che si cela dentro a tutte le cose: essere troppo materialisti porta a non essere capaci di riflettere sopra alla bellezza e rarità di un arcobaleno (esempio realmente accaduto), a non guardare al di là di come appaiono le cose (esempio vero: una persona fisicamente brutta è per noi brutta, punto). Se non affiniamo la nostra anima guardando alla vera anima delle cose, quella persona rimarrà per noi sempre una brutta persona, nonostante magari sia la persona più dolce del mondo . . . ed anche nel caso in cui noi sappiamo che quella persona è una persona dolce, noi ci fermiamo comunque a tenere conto per quanto riguarda il discorso bellezza solo ed esclusivamente dell’aspetto fisico. Ti sembrerà impossibile forse, ma questa è la realtà dei fatti: conosco personalmente individui che ragionano su questi canoni. Costoro che non hanno la benché minima idea di cosa sia la bellezza.
Ah, inoltre aggiungo una cosa che mi è realmente successa: c’è stato un periodo in cui ero costantemente attratto dalla corporeità dei ragazzi . . . ed ho immancabilmente finito con non essere più in grado di sentire tutte quelle belle cose che la vita mi offriva. Tutte occasioni perse. Tutte possibilità di crescita come persona, essere umano dotato di una valido livello di umanità, inesorabilmente perdute. Comprendi quello che dico? Sia chiaro che non sto dicendo che la sessualità è cosa "sporca" [nonostante il fatto che avevo erroneamente introdotto quel concetto nella mia mail precedente], bensì che io sono un tipo che forse dà anche fin troppa importanza all’affetto riducendo al limite l’aspetto sessuale.
Chiudo il discorso lasciandolo aperto ad ogni e qualsiasi tua considerazione in merito che è sempre ben gradita.
Speriamo di risentirci presto e tutt’e due messi meglio con i nostri problemi personali.
MASTURBAZIONE GAY TRA INNAMORAMENTO E PORNOGRAFIA seconda parte
Ma aldilà di questo volevo aggiungere un punto al tuo discorso sulla divisione sessualità affettività. Volevo dirti che penso che sicuramente come dici tu si dovrebbe fare un’indagine più approfondita per scoprire la natura di questo fenomeno psichico (sopratutto perché credo proprio che questa "scelta" che fanno molti ragazzi non sia una soltanto ma vari da ragazzo a ragazzo). Inoltre riflettendo sulle cose che mi hai scritto mi sento in dovere di dire la mia: in tutta onestà io sono partito male introducendo il concetto di "peccato" nell’ambito della masturbazione affettiva … perché in realtà è una cosa più ampia quella che sento, e cioè sento che un ragazzo può trovarsi in difficoltà di fronte a questa particolare masturbazione non esattamente perché "sporca" l’altro. In realtà è che non si riesce spontaneamente a masturbarsi pensando alla persona amata in quanto l’affetto che si prova verso l’altro ragazzo affonda le sue origini in un interesse genuino rivolto verso la personalità dell’altra persona. In altre parole "io ho costruito un rapporto speciale con quel ragazzo fatto di amicizia, fiducia ed affetto e mi sono reso conto di provare amore per lui. Voglio vivere tutte le emozioni che provo per lui. Il mio cuore lo ama perdutamente, perdutamente desidera amarlo e continuare ad amarlo indefinitamente." Amare perdutamente è un azione che implica non solo il continuo amare, ma anche il desiderare di amare sopra ogni altra cosa. Questo amore è tiranno, nel senso che reclama per sé tutto lo spazio affettivo nella mente del ragazzo, e questo in virtù del fatto che provare affetto per l’altro prende qui la connotazione di massima realizzazione del proprio appagamento affettivo. Quindi ne possiamo dedurre che: provare affetto = massima felicità; perciò: la masturbazione viene esclusa perché non è amare lo spirito dell’altro ragazzo, ma solo desiderare il suo corpo distogliendoci così dalla sopracitata "massima felicità". Se in tale situazione di "innamoramento" ci si dovesse rendere conto che il nostro corpo (o meglio il nostro subconscio? /es?/istinto?/boh?) non sta tanto ad accontentarsi dell’appagamento psichico ma a desiderare a sua volta di trovare sfogo, ecco che qui le necessità della persona derivanti dal "pensiero affettivo" (amare l’anima) si scontrano con le necessità dell’ "attrazione fisica" (amare il corpo) e ne viene fuori un bel conflitto di priorità. Potrebbe essere una spiegazione, nonostante quanto appare "sordida"? Considera che la mia ipotesi potrebbe essere avallata dal palese fattore di disturbo ad un sano sviluppo affettivo rappresentato dalla pornografia e più in generale dalla mercificazione dei messaggi sessuali che viene ogni giorno fatta dai media e reiterata dai comportamenti / atteggiamenti / discorsi fatti tra i ragazzi. E questo disturbo può avvenire sopratutto se rileggiamo i codici che ci vengono forniti dalla pornografia e dai media tramite la chiave di lettura ormai secolarizzata dei dualismi "bene / male" – " anima / corpo" – "purezza – peccato". [Ergo: se misceli il messaggio moralistico di natura parareligiosa con quello di avvilimento della moralità fornito dalla "dimensione pornografia" sommato a quello del "vangelo della cultura popolare secondo i mass media", ottieni sicuramente persone che trovano molte difficoltà nel dare il giusto peso naturale e culturale alla propria sessualità, anzi che dico, alla sessualità stessa come definizione e dato di fatto]
Non hai spiegato per quali motivi " … affettività e sessualità in quelle situazioni devono rimanere distinte.": se non mi dici il tuo punto di vista non riesco a comprendere quello che intendi dire.
Ciao Marco,
Ma infatti, scusami se insisto Project, quello che stavo cercando di dirti nella mail di prima è proprio che i dualismi "anima – corpo", "sesso [la cui idea è mutuata dall’ambiante pornografico [e cioè visto come sporco] – amore [puro, perché pieno di sentimento che ci fa sentire bene con se stessi e con l’altro]" sono molto sentiti. Il potere distruttivo che hanno sulla vita affettiva di molti ragazzi è disarmante. Possono portare facilmente le persone a sentire disagio dove questo non dovrebbe esserci.
Io prima ho posto il caso di un ragazzo che ama un altro ragazzo e che considera il masturbarsi su di lui come cosa "sporca" … e credo che questo valga per tutti i ragazzi: se tu ami un ragazzo lo senti un certo grado di attrazione fisica verso di lui, ma se allo stesso tempo senti che masturbarsi pensando a lui sia "sporco" allora reprimi questo tuo desiderio . . . però accade che inevitabilmente la parte di te che si eccita pensando a lui comincia ad agire contro la tua volontà cosciente di repressione della sessualità. E’ questo il "conflitto di priorità" di cui parlavo prima: il te stesso cosciente (come direbbe Freud l’ IO) ed il te stesso subcosciente (sempre citando Freud l’ ES) combattono fra di loro … e l’ IO ne esce facilmente sconfitto in questa guerra se si intromettono nella battaglia condizionamenti para-moralistici derivati dal SUPER-IO (termine sempre coniato da Freud). E’ di questo che parlavo prima.
Per quanto riguarda la mia condizione personale, ti dico che non riuscirei a masturbarmi pensando al ragazzo che amo perché non riesco a dare alla masturbazione quell’aspetto affettivo che tu tanto decanti avere. La verità è che tu dici che la masturbazione "dovrebbe" avere un’origine affettiva, ma purtroppo capita che non venga vissuta così dalle persone, me compreso.
La questione è che la pornografia è il mio unico modello forte di riferimento alla sessualità.
Ripeto e ti ricordo che capisco perfettamente il tuo discorso logico riguardante il fatto che masturbarsi pensando all’amato è segno di affettività nei suoi confronti. Questo lo comprendo bene a livello di discorso, ma per i motivi sopra citati mi è impossibile vivere questa situazione. Non sono in grado di sentire nulla che sia affettività masturbandomi così (perché non ho un solo ricordo affettivo associato a quella persona a livello di intimità), ma solo il mio appagamento sessuale (perché per me la masturbazione assume solo questo valore).
Inoltre c’è una cosa che mi ha lasciato male e che non condivido pienamente: tu dici che l’amore viene vissuto più potentemente dai giovani 20/30enni che dai 50enni in su per ragioni naturali ormonali … Mi spiace, ma non riesco a condividere questa idea con te. Non metto in dubbio il fatto che siano più attivi sul lato sentimentale i giovani gay anche per fattori ormonali, vero, ma non me la sento proprio di dare a madre natura tutto questo peso sulla minore carica passionale nei più maturi. Non contano niente i vari fattori psicologici e/o sociali esistenti? : ad esempio il fatto che gli uomini di 50 e più anni possano aver maturato una determinata esperienza sul campo superiore che li ha portati a ridimensionare la necessità dell’ "innamorarsi" (perché hanno vissuto di più e hanno fatto parecchie esperienze negative; o anche solo tante esperienze e quindi sono arrivati ad "averne piene le scatole dell’amore"); e che mi dici invece del fatto che sì i giovani forse sono più passionali degli adulti, ma anche che forse gli adulti sono più coscienti del significato di "amare ed essere amati"; e del fatto che molto dipende anche dal vissuto interiore della persona e come questa agisce e reagisce nel corso della sua vita??? [esempio banale: il fatto di sentirsi sempre giovani anche ad età avanzate] … Mi hai ridotto la capacità individuale dell’innamorarsi ad una mera funzione della maggiore o minore presenza di tempeste ormonali nell’individuo … tua frase testuale: "sessualità e coinvolgimenti affettivi seguono la stessa curva nel corso degli anni perché sono sostanzialmente la stessa cosa" … non ti pare eccessivo detto così?
Scusa se sono stato un po’ irruento nel dirti le cose, ma mi sono venute così di getto. Riflettici bene su alcune di queste, in particolare quelle riguardanti la mancanza e l’annientamento di valori affettivi che il consumo della pornografia porta con sé e quell’altra circa il fatto che senza esperienze affettive forti si possono innescare meccanismi di "colpevolizzazione della masturbazione a mero atto di auto-appagamento". Reputo molto importante analizzare questi punti al fine di poter cercare di capire i modelli di affettività e sessualità dei gay, sia ai giovani che maturi.
Un abbraccio anche a te,
E proprio perché mi sono venute così di getto queste cose da dirti, rileggendo la mail ho notato che ho scritto alcune cose male …
1) Dove dico che l’IO viene facilmente sconfitto intendo dire che le tensioni che creano ES e SUPER-IO fra di loro, tensioni opposte perché le "ragioni moralistiche" del secondo tentano di reprimere le pulsioni del primo, possono portare l’IO, cioè la volontà della persona, a provare dolore perché si sta comportando "in modo sporco".
In altre parole è dilaniante essere divisi tra il desiderio di amare liberamente (che comprende il masturbarsi) e la concezione dualistica di "puro – immondo". E’ una cosa che agli estremi può portare a tendere dolorosamente l’equilibrio psico-sessuale di una persona, oppure può risolversi più spesso nel negarsi la masturbazione perché prevale il "moralismo". In ogni caso le due cose sono entrambe sbagliate, profondamente ingiuste.
2) Quando dico che "la masturbazione non viene vissuta in senso affettivo dalle persone" è ovviamente una generalizzazione molto grossa. Sono convinto del fatto che molte persone siano in grado di sentire quel qualcosa di più in questo particolare tipo di autoerotismo.
Però questo non riduce la mia convinzione che molti altri ragazzi gay come me ritrovino difficoltà non indifferenti in questo senso.
Bene, ti dovevo proprio mandare la mail con queste correzioni … no, più che altro perché rileggendo quello che avevo scritto prima mi sono detto da solo: "ma se qualcuno legge queste cose mi da immediatamente del pazzo furioso!!!"
Va bene esprimere il proprio punto di vista, certo, ma sicuramente bisogna essere moderati e ponderati nel farlo. Essere integralisti non porta a niente, salvo forse se si ha indubbiamente ragione (ma forse anche in quei rari casi in cui si ha pienamente ragione è comunque meglio essere moderati, per molti altri motivi annessi e connessi)
Va be’, dai ti saluto ancora. [e se trovi altre cose che reputi fuori dalle righe, sbagliate, o semplicemente hai delle critiche di vario genere da pormi, non esitare mai a farmi sapere, mi raccomando. Ci tengo a mantenere un rapporto quanto più onesto e produttivo possibile con te]
Marco
SENTIRSI UN RAGAZZO GAY OGGETTO
Ciao Project,
ho trovato il tuo sito per caso e ci sto passando sopra le nottate, in pratica è l’unico sito gay che dice cose vere sulla vita dei ragazzi gay e devo dire che mi ci ritrovo perfettamente a mio agio, in parecchi post è come se leggessi quello che penso e quello che provo anche io. Ti mando questa mail perché mi sento un po’ schifato (la parola la devo dire) dal modo di fare di tanti gay che ho conosciuto e entrare nel tuo sito mi fa proprio sentire meglio. Grazie, ne avevo proprio bisogno! Vorrei sapere che ne pensi della mia storia (pubblicala se vuoi) e magari mi piacerebbe avere un confronto con te su msn. Ti ringrazio anticipatamente. Ma veniamo ai fatti.
Ho 23 anni e, non so se dire per mia fortuna o per mia disgrazia, sono un bel ragazzo, io mi vedo normale ma gli altri (uomini e donne) mi dicono che sono bellissimo e, quello che è paggio si innamorano facilmente di me, cosa che, puoi capire, mi mette tremendamente in imbarazzo. In pratica a 16 anni mi si è messa appreso una ragazza che tutti ritenevano bellissima e che lo era realmente (una mia compagna di scuola), e io stupidamente, come se fosse un gioco mi sono messo con questa ragazza e lì per la prima volta ho provato sul lato etero che cosa significa essere oggetto di attenzioni sessuali senza provare la stessa cosa per l’altra persona. All’inizio non capivo che cosa stesse succedendo, sembrava solo un’amicizia seria, con lei parlavo di tutto meno che dei miei desideri sessuali che erano in tutt’altra direzione (sono stato sempre gay e non ho mai avuto dubbi di questo), poi ha cominciato ad assillarmi, a toccarmi, prima in modo generico e io facevo finta di riderci sopra, ma poi in modo sempre più spinto e chiaramente sessuale e lì non l’ho sopportata più. Le ho detto che non ero innamorato di lei e pensavo che capisse, ma non è successo così, mi continuava a chiamare ogni cinque minuti al cellulare, mi si attaccava su msn e non sapevo come fare a chiudere la conversazione, poi voleva capire, voleva sapere, insomma era proprio innamorata cotta ma io no. Ha fatto scene isteriche, pianti, disperazione, anche perché i conti non le tornavano, vedeva che non avevo un’altra ragazza e ha cominciato a fare domande specifiche, per me è stata un tormento anche perché la dovevo vedere a scuola tutti giorni, insomma questa storia è andata avanti per un anno, poi si è messa con un altro e apparentemente la cosa è finita ma voleva continuare ad essermi almeno amica ma non ne ho voluto sapere. Io coi ragazzi sono timidissimo, quasi imbranato, peggio che mai con quelli che mi piacciono. Quindi, in pratica, stavo sempre in mezzo alle ragazze, all’inizio della quinta nuova storia con un’altra ragazza, e sembrava mettersi sulla stessa strada della prima, ma ormai sapevo che cosa aspettarmi e l’ho letteralmente bruciata subito in modo molto pesante, almeno non ha fatto domande e poi non era una mia compagna di scuola. Al tempo mi sentivo molto solo, non avevo amici e avevo una disperata voglia di parlare con qualcuno e qui ho commesso l’errore più grosso della mia vita. C’era una ragazza che aveva il ragazzo e che non mi correva appresso e che mi sembrava una persona serissima, piano piano con lei si è creata un’atmosfera speciale, parlavamo molto, lei mi parlava dei suoi problemi sentimentali e io le dicevo che ero sempre solo e malinconico, poi le ho raccontato la storia delle due mie ragazze (chiamiamole così) ma in versione etero, e poi un giorno dopo l’altro ho finito per credere che con lei ci potesse essere un discorso sincero. Dopo moltissime esitazioni le ho detto che ero gay. Mi sentivo libero, al settimo cielo perché l’aveva presa benissimo, mi chiamava anche più spesso di prima, un po’ mi aveva preso sotto la sua ala protettrice e la cosa mi faceva piacere. Poi un giorno mi dice che facevo male a starmene solo perché soli si sta male e che avrei dovuto trovarmi un ragazzo e mi propone di andare con lei in un locale gay per una serata, solo così per vedere che ambiente è. La cosa mi sembrava una novità sconvolgente, in breve ho accettato e ci siamo andati, quando sono arrivato all’appuntamento con lei ho visto che c’erano anche due ragazzi, uno era il suo ragazzo ma l’altro non lo conoscevo. Era evidente che quei due ragazzi sapevano di me. L’imbarazzo è stato terribile perché non avrei mai pensato che lei potesse parlare ad altri degli affari miei e in quel momento l’ho odiata. Il ragazzo che non conoscevo era un ragazzo gay di 24 anni, Giacomo (chiamiamolo così), un ragazzo niente male a vederlo. Ho ingoiato il rospo proprio perché Giacomo era un bel ragazzo e ci siamo addirittura scambiati i numeri di cellulare. Siamo andati nel locale, io mi sarei nascosto sotto un mattone, Giacomo era assolutamente a suo agio, insomma il disagio è stato tale che ho detto che mi dovevo allontanare un attimo e me ne sono andato via lasciando loro tre nel locale, dopo poco mi hanno chiamato al cellulare, la mia amica ce l’aveva con me perché li avevo piantati così, Giacomo ha cercato di fare il carino per farmi tornare indietro ma non ne avevo la minima intenzione. Da qui è cominciata la storia con Giacomo che mi piaceva solo fisicamente, e molto, tanto che in pratica è diventato da subito l’oggetto delle mie fantasie sessuali ma non mi piaceva affatto come persona. Non che fosse un cattivo ragazzo, ma aveva una mentalità che non sentivo mia da nessun punto di vista. Per un lato lo respingevo e per l’altro lo desideravo e lui l’aveva capito. Mi si è messo appresso in modo asfissiante ma con lui non era come con le ragazze, io in un qualche modo da lui dipendevo a livello sessuale e lo sentivo fortissimo: lo desideravo, mi eccitavo quando sentivo la sua voce al telefono, mi immaginavo di parlare con lui e cercavo di prepararmi prima quello che gli dovevo dire. Ho pure fatto di quei giorni un diario minuto per minuto, che, a rileggerlo ora mi fa uno strano effetto, ma allora ero proprio perso di Giacomo. D’altra parte sapevo che da lui non avrei potuto aspettarmi niente di buono e ne avevo conferme ogni giorno, mi coccolava un po’ a parole ma, con l’andare del tempo, sempre più per una specie di scommessa con se stesso più che per un interesse magari anche solo sessuale verso di me. H avuto più volta la sensazione netta che in ogni caso mi desiderasse solo a livello fisico, quando parlava con me o giocava o fingeva e ho avuto sempre la sensazione che non mi prendesse realmente sul serio. Con la forza della disperazione ho provato a staccarmi in tutti i modi ma ci stavo malissimo, insomma è durata mesi e mesi di angoscia e di starci male da cane, poi l’ho visto in un guardino pubblico che limonava con un altro ragazzo in modo piuttosto esplicito per quello che si può fare in un giardino pubblico. Pensavo che questo volesse dire che la storia con me sarebbe finita, ma non fu così. Continuava a chiamarmi come prima, e a mandarmi sms tipo san Valentino che mi davano proprio fastidio, diciamo a farmi la corte in un modo che mi sembrava molto stupido e superficiale. Avrei voluto parlare seriamente con lui ma quando ci provavo cambiava discorso. Comunque non mi disse mai nulla del ragazzo che avevo visto al giardino, tanto che io cominciai a pensare di avere sbagliato persona, ma dopo un po’, quando cominciavo a non sopportarlo più gli chiesi in modo esplicito di quel ragazzo e vidi che lui ebbe un momento di imbarazzo, poi ammise che era un amico e basta, ma con un amico e basta non si fanno le cose che ci stava facendo lui. Da allora il mio interesse per Giacomo è praticamente crollato, anche se ci fantasticavo spesso sopra, me lo sognavo a modo mio come lui non sarebbe mai stato. Intanto avevo mandato a quel paese anche l’amica o presunta tale che me lo aveva presentato, ma le chiacchiere su di me erano andate in giro, ormai in pratica tutti quelli che mi conoscevano sapevano di me. Era una sensazione molto sgradevole, mi sentivo nudo di fronte alla gente che sapeva tutti i cavoli miei. Non sapevo come comportarmi e avevo paura di tutti, che mi potessero mettere in imbarazzo. In meno di un anno sono stato oggetto di attenzioni molto sospette da parte di tre uomini 30/40enni che prima conoscevo solo di vista. Mi abbordavano come si fa con una ragazza, mi dicevano che ero bello e poi piano piano si allargavano anche a qualche mezza proposta accompagnata da complimenti che a me sembravano i tipici complimenti che si fanno a una puttana. A tutte queste cose ho cercato di reagire con distacco ma mi davano terribilmente fastidio. C’è stata solo una persona che mi ha colpito in modo positivo, un signore sposato di più o meno 50/55 anni che avevo conosciuto quando andavo a portare dei pacchi di un’agenzia di recapiti. Lo avevo incontrato più di qualche volta e un minimo di simpatia c’era. Era un uomo sposato, con figli, almeno in teoria non era gay e con me aveva un modo di fare molto diverso da quello degli altri. Un giorno che non sapevo dove sbattere la testa l’ho incontrato per puro caso e ho parlato con lui in modo libero ed è stato a sentirmi con la massima attenzione, poi mi ha dato molti consigli su che cosa fare. Non dico di essermi innamorato di quest’uomo perché fisicamente non mi piaceva, ma mi ispirava tenerezza, avevo l’impressione che ce la mettesse tutta per comportarsi come si deve con me, il suo modo di essere mi piaceva, aveva una dignità, è stato in pratica l’unico degli uomini che ho conosciuto che non mi abbia fatto la corte ma è probabilmente l’unico del quale penso che avrei potuto innamorarmi. So bene che la cosa può sembrare strana ma è così. Ho sempre pensato che fosse gay, lui non me lo ha mai detto e d’atra parte io non gliel’ho mai chiesto, in fondo saperlo penso non avrebbe cambiato nulla. L’ultima volta che lo vidi, dopo quasi cinque mesi, mi disse che la moglie era morta e che sarebbe andato a vivere in un’altra città col figlio grande, e non ci siamo più sentiti. Nel frattempo avevo cominciato a lavorare con un posto più o meno fisso nell’agenzia di spedizioni. Penso che né i miei colleghi di lavoro né tantomeno i clienti sapessero di me, ma ogni tanto qualcuno ci provava, diciamo che non passavano uno o due mesi che non arrivasse qualche proposta più o meno esplicita. È stato quello il periodo in cui ho provato il maggiore disgusto del fatto di essere gay, mi sentivo sbagliato anche come gay, uno fuori posto che sogna ancora una vita con un po’ di dignità. Sono arrivato a pensare che con uno di questi o magari con un ragazzo che mi avesse corteggiato su una chat alla fine ci sarei pure stato almeno per vedere che effetto fa e ci sono andato molto vicino, ma proprio quando ero sul punto di lasciarmi andare sono capitato su progetto gay. Non so se dire che per me le cose sono cambiate, forse è troppo, ma ho letto il forum in lungo e in largo e quasi non credevo ai miei occhi, dei ragazzi gay veri che discutono seriemente e che si sono creati una specie di mondo a parte, ma nel senso positivo del termine, diciamo un mondo incontaminato dove si parla seriamente di vita gay. Però leggendo il forum non ho trovato nessuna storia realmente simile alla mia. Mi piacerebbe sapere se ci sono dei ragazzi che si sono sentiti addosso le attenzioni non volute di altri ragazzi o anche di uomini adulti e come hanno reagito e anche se ci sono ragazzi che sono rimasti schifati dalla mentalità di altri ragazzi gay, come è successo a me. Io vorrei trovare solo degli amici seri con i quali poter parlare in modo libero e Project mi ha fatto capire che tutto questo è possibile.
Geppo86
p. s. Project, ti mando il mio contatto [-omissis-] e spero che ci si possa sentire presto.
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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul forum di Progetto Gay:
http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=19&t=576&start=0
GAY O NON GAY QUESTO E’ IL DILEMMA
Ciao projet. sono passato di qua molte volte ma non ho mai trovato il caraggio di scriverti, anche perché sono ancora molto incerto e non riesco proprio… è una cosa più forte di me che non riesco a dire a nessuno e per me è la prima volta parlare così apertamente di ciò che in realtà non so di essere. Per questo mi rivolgo a te visto che hai (da quanto ho visto) una certa esperienza in questo ambito. Il mio è un pensiero non fisso, ma il cui sol pensiero mi fa stare male. Oggi ho letto alcuni post da te aggiunti (visto che non venivo qui da più di due mesi!) e vedevo dentro di me che c’era qualcosa che non andava, che leggendo il tutto sentivo un profondo peso, un qualcosa veramente di straziante!! Cerco perciò di aiutarti, sperando che te possa riuscire a capirmi e a farmi capire quello che sono veramente.
Fin da piccolo non posso negare che avevo un certo "prediletto" per i ragazzini è molto spesso quello che era il mio stesso sesso mi attirava molto. Ma in realtà dentro di me hanno convissuto sempre due anime che non hanno trovato ancora pace e nessuna di entrambe è riuscita (purtroppo!) a prevalere sull’altra. Ma nel frattempo che mi piacevano i lui avevo anche un certo attaccamento verso le lei!! Il mio primo bacio voluto (se così si può chiamare) l’ho ricevuto all’età di 6 anni da un bambino che appena ne aveva 4, ma quel bambino rimarrà per sempre nel mio cuore da quel momento. Nel frattempo però mi piaceva una mia compagna d’asilo con la quale dicevo di esser fidanzato e mi piaceva da impazzire, anche se di lei adesso non rimangono che ricordi. Comunque col tempo si cresce e nella mia vita ci sono state sempre donne: donne (bambine) a destra, bambine a sinistra che mi volevano, che impazzivano per me, mi volevano sposare (in poche parole la mia vita era circondata da femmine!) e mia madre mi faceva sempre "devi stare attento quando sarai più grande", ma io le rispondevo sempre: "mamma… io non mi sposerò mai!". Mi ero fatto una promessa con me stesso (e il signoruzzo davanti!): PROMETTITI CHE NON TI SPOSERAI MAI, PROMESSO!! Comunque questo è solo un inizio. A me piacevano molte ragazzine, ma anche ragazzini e in realtà a quell’età non capivo… Questo fino alle medie, quando tutto cambia: mi accorgo di avere qualcosa che non va, qualcosa di "diverso" rispetto agli altri e forse anche data la mia "bellezza" (anche se io non mi ci sono mai sentito) tutti mi prendevano in giro, perché ero troppo carino per essere un ragazzo: "troppo perfetto per esser un ragazzo"!?! Ed io pensavo: "ma infatti io non sono perfetto, ho un difetto che nessuno scoprirà…". Quindi "onorati" di ricevere questa mia prima confessione assoluta!! Comunque quel bambino a cui ho dato il mio primo bacio diventerà parte della mia vita, uscivamo, giocavamo insieme e… CI PROVAVA CON ME!!!, ed io non capivo perché, perché se sono un ragazzo?!? Poi quando ero più piccolo una storia analoga m’era già successa e mi sembrava "normale" che i ragazzini facessero questo. Arriva però il periodo più brutto della mia vita: le superiori! I primi anni sono stati un vero inferno!?! Non capivo perché mi prendevano in giro e dicevano cose di me che io stesso assolutamente non pensavo! Comunque passo la mia vita in un vero inferno e ho sempre pensato di stroncarmi, ma non so quale santo, o meglio quale "Freak Of Nature" mi ha salvato e la ringrazierò per sempre di questo. Arriva internet anche a casa mia e li inizia la mia girata per il mondo, per capire come effettivamente "girasse" il mondo e rimando sbalordito perché quello che pensavo io era effettivamente vero: ero come mi dicevano gli altri?? E questa è stata una bruttissima notizia per me, perché pensavo sempre di essere normale, anche perché mi piacevano le ragazze, però i ragazzi mi attizzavano molto. Ho avuto molte storie con ragazzE e tutte si sono concluse con esito negativo (ma per mia volontà!), l’ultima qualche settimana fa, quando ho scoperto il vero è proprio piacere… il più bel piacere che secondo me un uomo possa trovare, cioè mi sono masturbato per la prima volta alla modica età di 20 anni!! Infatti sono rimasto impressionato, anche perché solo prima me ne venivo solo nel sonno, quindi io aspettavo sempre la sera che per me era il momento più bello e la mattina mi svegliavo con qualche bagnatina in più, ma per me erano delle sensazioni bellissime!! Comunque meglio che giungo al sodo: non riesco proprio a capire se sono etero, omo o bisex, perché a me piacciono da impazzire sia le ragazze, ma anche i ragazzi, ma in realtà con loro non sono arrivato mai a certi punti, anche perché o non volevo o mi faceva paura, una paura da sentirsi male e di non sapere… Comunque per adesso ho trovato solo conferma nella mia "famosa" promessa, cioè che non mi sposerò mai, ma per il resto?? Ti chiedo semplicemente di riuscire a farmi uscire da questo "buco nero" da cui non riesco ad uscire. Grazie di tutto e ti chiedo momentaneamente di non pubblicare nulla di mio. Grazie e spero di sentirti al più presto!
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Ciao,
ho letto la tua mail che merita una risposta seria e mi sono messo subito a scrivere anche se prima di poterti dare una risposta veramente pertinente ci sarebbe bisogno di conoscere la situazione più da vicino. Ti do comunque atto di aver avuto un notevolissimo coraggio a scrivere una mail come quella che mi hai mandato. È probabile che tu abbia avuto un’infanzia profondamente condizionata, senza veri punti di riferimento adulti che potessero essere dei modelli credibili e soprattutto delle fonti consultabili per tutti i problemi connessi alla sessualità che un ragazzo che cresce può incontrare. Una questione fondamentale è quella connessa alla scoperta della masturbazione a 20 anni, che non è una cosa comune. Partiamo da un presupposto: l’adolescenza è intesa comunemente come quel periodo nel quale avviene lo sviluppo sessuale fisico, per i ragazzi lo sviluppo dei testicoli e del pene che arrivano più o meno alle dimensioni dell’adulto, questo sviluppo e che è accompagnato da modificazioni ormonali profonde. Ma in realtà, dire che nell’adolescenza comincia l’attività sessuale significa anche che a livello psicologico nell’adolescenza si va strutturando la sessualità adulta ossia prendono forma i desideri che poi saranno quelli tipici dell’età adulta. Poiché a quell’età non è concretamente possibile esercitare una sessualità di coppia, lo sviluppo sessuale è realizzato attraverso la masturbazione, che è un modo di sperimentare la propria reattività sessuale polarizzandola su alcuni contenuti specifici. È in questa fase che matura l’orientamento sessuale. Tieni presente che l’orientamento sessuale di un ragazzo non si manifesta nei suoi comportamenti sessuali di coppia, che possono essere condizionati da mille cose, ma nella masturbazione, nella quale la sessualità di un ragazzo si esprime in modo libero. Ti dico subito che mi è capitato altre volte di parlare con ragazzi che avevano cominciato a masturbarsi tardi, anche oltre il 20 anni, 22, 23 e anche di più. Questi ragazzi hanno vissuto un’adolescenza cui è mancata lì esperienza della masturbazione e quindi è mancato un supporto importante per la definizione dell’orientamento sessuale e della sessualità individuale. Questi ragazzi in genere non individuano in modo troppo netto l’oggetto del loro interesse sessuale perché questa individuazione avviene in genere proprio tramite la masturbazione. Ti faccio un esempio. Se un ragazzo sta benissimo sia con un ragazzo che con una ragazza ma si masturba pensando esclusivamente alla ragazza è etero e l’amico è solo un amico, se invece il ragazzo si masturba pensando al suo amico, anche se magari fa sesso con la ragazza, è da considerare comunque gay, perché la sua sessualità libera è orientata in quella direzione. Chiaramente questo criterio distintivo viene meno quando non si pratica la masturbazione e l’orientamento risulta almeno apparentemente incerto. La scoperta tardiva della masturbazione può essere riportata a due ordini di cause. In molti casi un adolescente non arriva a scoprire la masturbazione anche se ne ha sentito parlare dagli altri perché ha dei problemi fisici dei genitali che renderebbero la masturbazione dolorosa, tipico è il caso dell’ipersensibilità del glande, ossia della condizione per cui il glande scoperto fa male anche solo quando ci va sopra una goccia d’acqua della doccia, altra situazione non altrettanto condizionante può essere il frenulo corto, mentre altre condizioni, come la fimosi, cioè l’impossibilità di scoprire il glande, non impedisce la masturbazione. Oltre le cause fisiche esistono poi quelle di tipo psicologico, legate essenzialmente a forme di educazione repressiva con il tabù della sessualità o ad episodi a sfondo sessuale in cui la sessualità del ragazzo è oggetto di scherno. I ragazzi che scoprono tardi la masturbazione vanno incontro ad un periodo di maturazione psicologica della sessualità detto adolescenza ritardata. Si tratta ormai non di adolescenti ma di adulti che vivono però in età adulta le esperienze adolescenziali tipiche della masturbazione. Tra i ragazzi che sono arrivati tardi alla masturbazione per ragioni fisiche e quelli che sono stati pesantemente condizionati a livello psicologico c’è une certa differenza. I primi, superato il problema fisico (la masturbazione aiuta a superare il problema dell’ipersensibilità del glande) in tempi relativamente brevi (un anno o poco più), riescono a ridefinire o a sottolineare il loro orientamento sessuale proprio in base alle fantasie della masturbazione, per gli altri ragazzi la strada è un po’ più complicata, subentrano sensi di colpa rispetto alle attività sessuali di qualsiasi tipo e in specie alla masturbazione, si vedono tentativi di rimozione totale della sessualità, che viene tendenzialmente sublimata in varie direzioni (religione, studio, sport) e soprattutto subentra l’idea ricorrente di dover definire subito il proprio orientamento sessuale in termini di aut aut: o gay o etero. In realtà l’unica cosa che ha senso è non forzare i tempi e fare capire a questi ragazzi che devono lasciare libera la loro sessualità di manifestarsi e di orientasi in modo naturale, sottolineando che, qualsiasi essa sia, la sessualità di un individuo è una parte nobile e profonda della coscienza individuale. Il maggiore problema nello strutturare la sessualità in età adulta è dato dai condizionamenti esterni che un ragazzo che si masturba in età adolescenziale non prova affatto. Per un ragazzo giovanissimo la masturbazione, una volta scoperta, è un elemento di libertà che è molto più forte di qualunque tentativo di reprimerla. Quindi una cosa ti raccomando prima di ogni altra: vivi la sessualità in modo sereno, la masturbazione non è affatto una banalità, ti aiuta a capirti e ad esplorare la tua sessualità ed è una cosa importantissima. Non correre avanti, non cercare subito chiarezza o risposte definitive, lascia libera la tua sessualità e starai molto meglio con te stesso e con gli altri e non aver paura di nulla, che tu sia etero, gay o bisex hai comunque una vita da costruire anche a livello affettivo e sessuale e una felicità da realizzare. Un gay può essere un ottimo ragazzo e può essere felice come può esserlo un etero o un bisex. La prima cosa da fare e mettere la paura fuori della porta e accettarsi per quello che si è, piano piano, senza fretta e con la certezza di fondo che la tua libertà conta più di ogni altra cosa.
Un abbraccio.
Project
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