PROGETTO GAY È INCOMPATIBILE CON LA PEDOFILIA

Mi è accaduto nel pomeriggio di oggi di trovare su uno dei miei blog un commento dal seguente tenore letterale: “ciao ti ho aggiunto sul mio blog il tuo sito sui i migliori siti! mi chiamo matteo E STRA BELLO IL TUO SITO VERAMENTE! CIAO MATTEO”.
Ingenuamente, senza sapere di che cosa si trattasse, ho permesso che il “commento” apparisse sul blog. Quando sono andato ad aprire il link ho trovato contenuti che non mi sono affatto piaciuti. Non potendo eliminare il commento, ho provveduto immediatamente ad eliminare l’intero post, che ho ripubblicato subito dopo senza alcun commento.
Non spetta a me qualificare i contenuti dei siti altrui ma invito tutti coloro che capitassero sui siti di Progetti Gay
(Blog: PROGETTO GAY
http://progettogay.myblog.it/,
Blog: STORIE GAY

http://nonsologay.blogspot.com/,
Blog STORIE GAY E NON SOLO
http://storiegay.spaces.live.com
/
e FORUM PROGETTO GAY
http://ptogettogay.forumfree.net/)
a non linkare i siti di Progetto Gay in siti di natura commerciale, in siti di carattere pornografico, in siti con contenuti di carattere razzista o discriminatorio, in siti che possano presentare contenuti riferibili in qualsiasi modo alla pedofilia.
Sottolineo e ribadisco nel modo più fermo che Progetto Gay è radicalmente incompatibile con la pedofilia, con la pornografia, con contenuti di carattere discriminatorio e con finalità di tipo commerciale.
Ho modificato il regolamento del Forum per ribadire questi concetti nel modo più esplicito possibile.

GAY INIBITI E DISINIBITI

Ciao Project,

per il momento non ho il coraggio di parlare in chat con te, mi sentirei in tremendo imbarazzo, quindi cerco di spiegarti tutto per e-mail, mi puoi rispondere allo stesso indirizzo, ho reso i criteri di accesso più elastici in modo da poter riceve posta perché ho visto i pasticci che sono successi con aLtri ragazzi che avevano applicato criteri troppo restrittivi. Se ti va metti tutto sul forum o dove vuoi tu, però cerca di darmi una risposta anche per posta e mandami il tuo contatto msn, se lo farai forse mi potrebbe venire in mente di contattarti perché una mezza tentazione ce l’ho.

Mi chiamo Luca, ho 23 anni, sono gay? Mah, penso di sì, secondo i criteri che tu hai scritto in questo blog, direi proprio di sì. Quindi diamo per scontato che sono gay, però non lo sono stato sempre, fino a 20 anni ho avuto una ragazza con tutto quello che ne consegue, poi, proprio come dici, ho cominciato a rendermi conto che c’era qualcosa che non funzionava e che non era per me una cosa entusiasmante. Diciamo che non ho nemmeno avuto troppi problemi, i ragazzi mi piacevano e allora tu mi dirai: ma dov’è il problema? Beh qui mi sento in imbarazzo pure per e-mail, diciamo che per me magari l’idea di farci certe cose cosi ragazzi resterà sempre un’idea, cioè, non so se mi spiego, pensarci va bene, ma se poi penso al fatto che potrebbe succedere davvero penso che non mi piacerebbe proprio. Per esempio baciare un ragazzo io lo posso anche desiderare però poi pensare veramente che lo potrei baciare, che magari non si è lavato i denti, che mi può attaccare qualche malattia, non mi piace proprio. Poi penso che sapore possa avere il bacio di quel ragazzo e il bacio di quell’altro e penso che non mi piacerebbe, che è una forma di intimità troppo spinta, proprio a livello di contatto della saliva. Quando uno ti sputa tu magari ti ritrai con una sensazione di schifo, perché è una cosa sporca, allora non capisco che cosa ci più essere nel bacio, a me piace ma solo in teoria, non riuscirei mai a baciare un ragazzo. C’era una ragazzo che mi piaceva, ma mi piaceva da lontano, poi ci siamo seduti vicini e io ho avuto la sensazione che ne so, che gli puzzassero i piedi, che avesse l’alito pesante, che puzzasse di sudore e mi sono allontanato, mi ricordo un particolare: aveva le unghie sporche e io mi sono etto: ma mi devo fare toccare da questo qui? Ma per quale ragione? E poi adesso puoi capire che se non riesco a sopportare nemmeno la presenza fisica di un ragazzo, non dico nemmeno baciarlo, ma nemmeno stargli vicino, per me avere un contatto fisico con un ragazzo non è proprio una cosa possibile, non è nemmeno un problema di preservativo, secondo me quel ragazzo dovrebbe essere proprio isolato da me. Con una ragazza penso che alla fine ci riuscirei, anche se non l’ho mai fatto, nonostante quello che ho scritto prima, ma è diverso e poi quello che si fa con una ragazza serve per mettere i figli al mondo e allora lo posso pure capire ma con un ragazzo no! Tu mi dici che sono gay, applicando quello che dici tu i conti tornano, sono gay, ma ci possono essere i gay che non fanno sesso? Io me lo chiedo, perché io tendenzialmente sono uno di quelli. Una volta ho guardato un film porno, ma faceva proprio schifo, se essere gay significa fare quelle cose, allora non sono gay. Io mi sento gay a livello di fantasie e di quello che ci viene appresso, ma a livello delle cose dei film porno no. Sarò immaturo ma mi fanno proprio schifo. Il mio sogno di sessualità, al massimo, può essere che si sta insieme ognuno nella stanza sua, con le porte aperte e magari si parla anche di sesso, poi magari le fantasie mi vengono e io mica mi trattengo, quello che magari fa lui io me lo posso immaginare ma mentre lo fa non lo voglio vedere e non voglio nemmeno essere visto, cioè è una mia privacy e non vedo perché ci devo rinunciare. Io penso a lui, lui pensa a me e poi ognuno per proprio conto facciamo quello che dobbiamo fare e basta, senza complicazioni di nessun genere. Lui lo sa che lo desidero, gli deve bastare, se mi vuole è così. Una volta avevo un amico etero, io sapevo che aveva una ragazza, una sera lui viene da me e si mette a raccontare quello che faceva con la ragazza ma a me mi dava un fastidio tremendo. Ma chi te l’ha chiesto! E quello invece andava avanti e io me ne sono andato, non lo sopportavo proprio. Io delle mie cose private private non parlo mai con nessuno perché non capisco perché dovrei raccontare i fatti miei agli altri, vabbe’, con te è diverso però chi lo sa se sto facendo la cosa giusta. Una volta, qualche mese fa, mi ero imposto di andare in palestra, proprio come una specie di ultimo tentativo. Ho pagato tutto anticipato per essere costretto poi ad andarci veramente. Ho scelto le giornate: lunedì, mercoledì e venerdì. Sistematicamente rinviavo, dopo un mese ho fatto uno sforzo enorme e sono entrato, ma mi sentivo a disagio in modo terribile, avevo tutto l’occorrente nella borsa ma sono rimasto nei corridoi, poi sono andato nella sala della macchine di potenziamento ma c’era una puzza acida insopportabile, poi in quella della ritmica, gente sudata, non so che ci trovavano di bello, sono passato dalla sala docce ma da fuori, non ci sono entrato, c’era il rumore delle docce e si sentiva gente che sghignazzava, dentro doveva essere un carnaio. Sono andato a vedere sul piano di evacuazione e la sala docce era in tutto di 36 metri quadrati. Me ne sono tornato a casa molto stranito, direi frustrato perché sulla palestra ci avevo pure fantasticato, però succedeva come succedeva sempre, fino alla fantasia ci arrivo e anche un po’ più in la, cioè da solo, ma quando si tratta di trovarmi di fronte un ragazzo vero beh, non mi piace più. O forse sì, ma proprio l’idea del contatto fisico mi risulta repellente, diciamo strana. Ecco adesso io ho detto quello che avevo da dire e ho fatto una fatica enorme. Se ti va adesso rispondimi.

Ciao Luca,

parto da una osservazione, la tua mail evita sistematicamente perfino le parole che hanno un riferimento al sesso. Non nomini mai la masturbazione anche se le allusioni alla masturbazione sono numerose. Non si tratta di una parolaccia, ma di una realtà fondamentale della vita umana, anche se è considerata inspiegabilmente un tabù ancora oggi. Per te anche un bacio è una forma di “intimità troppo spinta”, non ti nascondo che mi sento un po’ spiazzato, sono discorsi che non sento quasi mai e, anzi, sono un po’ l’opposto di quelli che sento ogni giorno. E’ molto difficile capire in concreto le motivazioni di questo tuo comportamento. Un ragazzo gay che ammette che si possa fare sesso con una ragazza a fini procreativi ma che non ammette che lo si possa fare con un ragazzo è francamente difficile da capire. Per te la sessualità è in concreto più un ostacolo che una dimensione effettiva reale. Ma vorrei soffermarmi sulla faccenda del masturbarsi insieme in due stanze diverse, che può anche avere un senso tutt’altro che banale, in effetti può essere un primo approccio alla sessualità in termini accettabili dal tuo punto di vista e non credo affatto che sarebbe un’idea sbagliata. Ti chiedi se ci possono essere gay che non fanno sesso, intanto i cosiddetti gay che non fanno sesso sono gay che non fanno sesso di coppia ma che comunque si masturbano, beh sì questi gay esistono, o meglio esistono ancora e sono i gay non più giovani che ormai hanno rinunciato definitivamente all’idea di trovare un compagno a livello sessuale, ai miei tempi la grande maggioranza dei gay non dichiarati pubblicamente (che sono ancora adesso la netta maggioranza dei gay) non vivevano una sessualità di coppia, ma non certo per scelta ma perché fare diversamente poteva essere concretamente impossibile. Quelle persone, se avessero potuto agire liberamente, una sessualità di coppia l’avrebbero certamente voluta. Restano quelli che si innamorano di ragazzi etero (e sono cose non rarissime) che possono arrivare a sublimare la loro sessualità fino a rinunciare del tutto a una sessualità di coppia, ma si tratta comunque di una scelte d’amore, non certamente di una forma di rifiuto a priori del contatto fisico. Quindi sarei portato a dire che i gay non che “non hanno” una sessualità di coppia, ma che “non desiderano” una sessualità di coppia in sostanza non esistono. Tu mi potresti dire: “E allora io?” Qui ti rispondo con un esempio che potrebbe non piacerti: un bambino potrebbe anche rifiutare di mangiare il minestrone dicendo che è cattivo, che non gli piace e che non lo mangerà mai, ma quando quel bambino crescerà il minestrone lo mangerà eccome. La sessualità cresce all’interno di un individuo insieme con la sua maturazione personale, cioè insieme con le esperienze che quella persona vive. Credo semplicemente che tu stia tentando di dimostrare un teorema senza nessun presupposto. Il fatto che tu possa rifiutare la sessualità quando non ne hai reale esperienza è la conseguenza di un pregiudizio, ma tutti i pregiudizi possono essere superati proprio tramite l’esperienza. Francamente, quando ti capiterà di innamorarti seriamente di un ragazzo non credo proprio che rifiuterai il contatto fisico con lui perché allora arriverai a capire il significato vero della sessualità, che probabilmente ora ti sfugge e infatti parli soprattutto di sessualità a livello tecnico e anche il paragone col il film porno è significativo. La sessualità di coppia non ha nulla a che vedere con un film porno. Aggiungo una cosa, in genere i ragazzi vedono film porno in età molto giovane, quando ancora non hanno capito il senso di fondo della sessualità, cioè quello affettivo, ma quando poi quei ragazzi maturano e provano in prima persona l’esperienza dell’innamoramento a livello affettivo profondo, non vanno più alla ricerca del porno, perché hanno imparato per esperienza che la sessualità è una cosa seria e vera che ha un valore comunicativo enorme e che questo coi film porno non ha nulla a che vedere. Adesso, capiamoci, non sto dicendo che tu a 23 anni non sia maturo sotto il profilo affettivo e non lo sto dicendo per un motivo ben preciso, tu mi hai scritto perché volevi che qualcuno mettesse in crisi questi tuoi modi di vedere le cose perché le avevi già archiviate da te. Ti allego il mio contatto msn e spero di sentirti ma per parlare non di quello che forse sei stato prima ma di quello che sei adesso, perché per scrivere una mail come la tua che sembra tanto inibita, bisogna essere molto disinibiti! Direi che bisogna non avere paura di nessuno perché pubblicare la tua mail probabilmente ti tirerà addosso un bel po’ di critiche. Anche se so bene che è esattamente quello che vuoi!

Un abbraccio! … no! Un saluto a distanza! (detto senza ironia)

Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post sul Forum di Progetto Gay: http://progettogay.forumfree.net/?t=28444913

ESSERE O NON ESSERE GAY

Ricevo oggi il seguente commento sul Bolog Progetto Gay:

Project visto che sei molto bravo ad analizzare le situazione dei ragazzi gay vorrei darti un suggerimento sul prossimo argomento da trattare: l’omofobia interiorizza: i ragazzi hanno veramente paura di essere gay, perché sono spaventati da questo tipo di sessualità, o perché hanno paura della reazione degli altri, cioè di essere discriminati, non accettati ed etichettati.
Scritto da : erox 24/5/2008

Caro erox,
mi proponi una questione sulla quale mi sono trovato a riflettere più volte, accennando ad una omofobia interiorizzata e chiedendoti se i ragazzi hanno veramente paura di essere gay, perché sono spaventati da questo tipo di sessualità o perché hanno paura della reazione degli altri, cioè di essere discriminati, non accettati ed etichettati. Cercherò di rispondere sulla base dell’esperienza maturata nelle chat. Credo che porre la questione in termini di alternativa secca per un verso non permetta di esaurire tutta la questione ma abbia il vantaggio di mettere subito a fuoco i due aspetti essenziali della paura di essere gay.
Per evitare un approccio astratto, cercherò di riportare situazioni concrete, naturalmente usando nomi di fantasia.

1) Lorenzo ha 20 anni, ha avuto una ragazza fino a sei mesi fa ed ha avuto con lei rapporti sessuali in modo piuttosto regolare, pur avendo avuto talvolta fantasie sessuali gay mescolate con fantasie etero, si è considerato senza esitazione etero ed ha continuato a masturbarsi pensando alle ragazze fino a circa sei mesi fa. Successivamente ha incontrato in palestra un ragazzo 21enne, Marco, che all’inizio ha considerato solo un buon amico, che si è poi rivelato essere gay. Marco con non poca insistenza ha convinto Lorenzo ad avere con lui forme di intimità sempre più spinta fino ad arrivare alla masturbazione reciproca. Quando Lorenzo mi ha contattato si sentiva sereno e libero, il suo rapporto con Marco gli sembrava soddisfacente. Lorenzo, che si considerava chiaramente gay, mi ha contattato essenzialmente per chiedermi come fare a uscire dal rapporto con la ragazza che sentiva ormai come un vincolo. Il discorso di Lorenzo circa la ragazza dimostrava tuttavia che dietro la determinazione di chiudere il rapporto con lei permanevano valutazioni estremamente positive del contatto affettivo con la ragazza, contatto che a detta di Lorenzo doveva essere comunque “purtroppo” chiuso perché sul piano sessuale le scelte di Lorenzo erano orientate verso Marco col quale però Lorenzo non dimostrava di avere un vero rapporto affettivo. In altri termini l’affettività di Lorenzo era indirizzata verso la sua ragazza mentre la sessualità era orientata verso Marco. Ho cercato di fare riflettere Lorenzo perché decidesse che fare in modo meno impulsivo, ma non c’è stato nulla da fare, Lorenzo ha lasciato la ragazza in un autentico stato di disperazione ed è passato a vivere con Marco una sessualità frenetica, tipica di coloro che hanno appena scoperto l’omosessualità in età ormai adulta. Due mesi dopo il rapporto tra Marco e Lorenzo era completamente logorato. Lorenzo accusava apertamente Marco di avergli rovinato la vita. Dopo un litigio furibondo Marco e Lorenzo si sono lasciati definitivamente. La ragazza di Lorenzo lo ha cercato e lo ha rivoluto con sé. Lorenzo e la sua ragazza hanno ricominciato ad avere rapporti sessuali avvertiti da Lorenzo come poco soddisfacenti. Dopo circa un mese Lorenzo mi ha ricontattato per parlare del suo orientamento sessuale dicendomi che si sentiva “più gay che etero” ma che non ce la faceva ad accettare l’idea di essere gay. Si aspettava da me che io gli dicessi che era gay e che doveva di nuovo e definitivamente lasciare la ragazza. Io gli ho detto solo di prendersi il suo tempo e di capire meglio quali fossero i suoi veri desideri sia a livello affettivo che sessuale e ho aggiunto che mi è capitato per due volte che un ragazzo che mi aveva contattato per parlare di orientamento sessuale si sia orientato verso l’eterosessualità, in entrambi i casi ho mantenuto ottimi rapporti con quei ragazzi. Io sono gay ma se un ragazzo è orientato vero l’eterosessualità è mio dovere aiutarlo a fare la sua scelta verso l’eterosessualità facendogli capire che non sta commettendo alcun tradimento ma sta solo seguendo le sue inclinazioni.

2) Massimo, 23 anni, gay fin dall’origine, vive a casa dei genitori esplicitamente omofobi, nonostante le pressioni dei genitori non ha mai avuto un ragazza, non è dichiarato perché vive in un paesino minuscolo nelle Alpi lombarde. Recita la parte dell’etero, per necessità di sopravvivenza, fa la corte alle ragazze del paese, stando attento a non esagerare e a non creare mai nulla di troppo personale. Ha fama di donnaiolo (fama usurpata ma da lui alimentata). Non ha amici gay se non in via telematica. I suoi pochissimi amici etero lo credono etero senza ombra di dubbio. Quando mi ha contattato, Massimo era appena uscito da una vicenda giudiziaria: era stato coinvolto in una oscura faccenda perché aveva partecipato a un pestaggio o qualcosa di simile i danni di un ragazzo gay allora 19enne. Massimo era stato rilasciato perché il 19enne lo aveva scagionato, mentre massimo diceva che lui al pestaggio c’era e si era comportato peggio degli altri. Quando abbiamo parlato, Massimo mi ripeteva che al pestaggio c’era anche lui ma che il 19enne lo aveva voluto tenere fuori, non sapeva capire come mai si fosse fatto trascinare in una cosa del genere che gli sembrava palesemente assurda. Massimo mi ha raccontato che l’essere stato accusato di aver partecipato al pestaggio lo aveva fatto considerare da tutti ancora più marcatamente etero tanto che il fatto di non aver mai avuto una ragazza era passato in secondo piano. Quando il padre di Massimo ha saputo di che cosa era accusato il figlio non lo ha rimproverato e quando il figlio è stato scagionato il padre ha continuato a dire che il figlio c’era come se si trattasse di una questione di merito. Massimo non ha mai avuto un ragazzo, ha evitato qualsiasi manifestazione esterna della sua omosessualità, attualmente ha un lavoro precario. Lo scorso anno ha lavorato per quattro mesi. Massimo è solo e sa che resterà solo, sogna di trovare lavoro lontanissimo da casa sua e dal suo piccolo paese.

Credo francamente che le due situazioni di cui ho parlato siano un esempio lampante dei due versanti della paura di essere gay: quello soggettivo legato all’orientamento sessuale e quello sociale legato alle reazioni della gente alla omosessualità. In termini reali le situazioni esistono entrambe, ma le situazioni del primo tipo sono certamente meno numerose anche se più gravi. Grazie erox per il tuo suggerimento!

Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay: http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=20&t=183&start=0

MESSAGGIO PERSONALE

Messaggio per il ragazzo che ieri 19 maggio, alle 21.49, mi ha mandato una e-mail tramite il blog “Storie Gay e non solo”. Ho letto tua mail, mi dici di aggiungerti su msn ma non mi mandi il tuo contatto. Ho provato a risponderti. Siccome il tuo blog è riservato o ha restrizioni di accesso troppo forti,le tue impostazioni di comunicazione non mi consentono di inviarti un messaggio se non come messaggio con il quale chiedo l’accesso al tuo blog. In quel messaggio (che ti ho inviato) ho riportato anche il mio contatto msn, che è anche la mia e-mail principale e spero che tu veda quel messaggio, per questo motivo inserisco nel blog questo avviso. In caso avessi problemi tecnici a reperire il mio messaggio (contenete il mio contatto) puoi registrarti al forum http://progettogay.forumfree.net/ e inviarmi un messaggio privato tramite forum. Aggiungimi senz’altro sul tuo msn appena puoi. Ti ho inviato per errore l’invito ad aggiungere un mio contatto che non uso quasi mai, tralascia senz’altro quell’invito. Se leggi questo messaggio, penso che la strada migliore sia registrarsi sul forum e inviarmi un messaggio tramite forum. Al momento non ho alcuna possibilità di raggiungerti e mi dispiace molto.  

Spero di potersi sentire presto.

Un abbraccio.

 

COMING OUT SI O NO

Dedico questo post al coming out. Parlando il 9 Maggio con Maurizio, un ragazzo 22enne della provincia di Mantova, ho avuto modo di affrontare con lui il problema del coming out ma le nostre posizioni alla fine di una chat di oltre tre ore sono rimaste sostanzialmente lontane. Confesso che ci sono rimasto male. Maurizio il 12 Maggio mi ha scritto una mail estremamente diretta alla quale ho risposto lo stesso 12 Maggio. Maurizio mi ha scritto di nuovo ieri pomeriggio e mi ha autorizzato a pubblicare le tre mail.

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Ciao Project,

Mi sa che lunedì sera ci sei rimasto malissimo e mi dispiace, però ci sono rimasto malissimo anch’io e ti devo dire chiaramente quello che penso. Secondo me tu non sei adatto al dialogo coi ragazzi, forse sei troppo grande, vieni da un mondo che è lontano dal nostro e soprattutto hai delle posizioni troppo rigide che qualche volta non sopporto proprio, certe volte ragioni come un prete, per te ci sono le cose assolute e poi un ragazzo si vuole sentire libero almeno quando viene in un sito gay. Dico, ma se non mi sento libero nemmeno qui allora devo stare sempre a zero? Parlo con te ma tu non mi dai una spinta positiva, mi metti sempre in guardia verso questo e quello, mi metti in testa un sacco di dubbi e non mi risolvi nessun problema. Ce l’hai un po’ l’atteggiamento da predica, tu vuoi essere paterno, ma no! Di padre me ne basta uno! Che già non sopporto nemmeno quello. Tu in effetti quello che vogliono i ragazzi non lo capisci. Noi vogliamo essere liberi, anche nel sesso, ma perché no? Con questa storia delle malattie tu vorresti che i ragazzi al sesso non ci pensassero proprio. E invece no, io ci penso eccome. Sì innamorarsi, anche, va bene, ma quando non succede che c’è di male a fare sesso anche solo per divertirsi. Mannaggia, quando l’ho detta questa cosa sembrava che ti cascasse il mondo addosso, ma che avrò detto? A me sembra ovvio che sia così a te no! E non ci capiamo. Ma la questione di fondo è un’altra. Io c’ho messo anni a decidermi al coming out, te ne parlo perché mi aspetto un ok, una spinta positiva e invece che cosa mi trovo? Una serie infinita di se, di ma e di però. Per fortuna che non mi faccio smontare da nessuno e nemmeno da te perché se no mi dovrei andare a rintanare e a vivere come i topi di fogna. Ma no! Io voglio la luce! Io voglio vivere! Se la gente della tua generazione si andava a nascondere perché non aveva le palle per farsi valere, beh, sono affari di quelli della tua generazione. Io nelle fogne ci ho vissuto troppo tempo, adesso basta! Alle cose che mi hai detto ci ho pensato, e ci avevo pensato anche da solo tante volte, ma mi sembrano tutte stronzate. Io non ho paura della gente! La vita mia me la voglio gestire come mi pare. Project! Riciclati se vuoi sopravvivere, lasciale perdere le cose vecchie e cerca di capire quello che i ragazzi vogliono veramente e soprattutto cerca di capire che siamo nel XXI secolo e che oggi non ha senso ragionare come ragionavi tu 40 anni fa. Onestamente mi dispiace se ti sei arrabbiato perché in chat mi sono dimenticato chi sei e quello che fai e poi tu sei più vecchio di mio padre e non ho il diritto di mancarti di rispetto e ti chiedo scusa. Non avercela con me, ma siamo di generazioni troppo diverse e forse non ci possiamo capire. Ti stimo come persona ma il tuo modello di vita gay, secondo me, è troppo rigido e astratto.

Maurizio

p. s. se mi rispondi mi fa piacere

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Caro Maurizio,

ti ringrazio della tua schiettezza, su tante cose penso tu abbia ragione e cercherò di fare tesoro di quello che hai detto e te lo dico con la massima sincerità, e poi, se tu avessi voluto mandarmi a quel paese avresti potuto farlo benissimo e non mi avresti scritto più. Quando hai chiuso la chat ci sono rimasto proprio male come prendere uno schiaffo in faccia. Non perché vedi le cose in modo lontano dal mio ma perché sul momento mi è sembrato che tu volessi fare di tutto per capire il contrario di quello che stavo dicendo, dando per scontato che fossero tutte e solo cose assurde e rimanenze di mentalità sorpassate. La tua ultima mail richiederebbe un commento speciale ma l’argomento che mi sta a cuore è un altro, è il tuo coming out. Hai detto che lo farai e lo hai detto quasi per stizza contro di me. Se vuoi dammi pure uno schiaffo, ma lascia perdere l’idea balorda di fare il coming out per vendetta contro qualcuno. Non è una sfida. Se mi dici che sono un vecchio che non capisce, beh, ti posso anche capire, ma per carità lascia stare l’idea del coming out che per te sarebbe la più grande sciocchezza. Non sono io che lo dico ma l’hai detto tu stesso, quello che ha detto tuo padre nei confronti di quel tuo parente, Massimo, le reazioni di fronte al film di Buzzanca, i gesti di stizza e i commenti nei confronti di Fabrizio, dopo tutto il casino che era successo a scuola e il fatto che aveva considerato folle l’idea che tu continuassi a vederlo. È vero che sono passati tre anni, però tu Fabrizio l’hai visto qualche volta solo di nascosto. E poi, per parlare di adesso, tu Andrea a casa sua non l’hai mai fatto venire proprio per evitare che tuo padre vi vedesse insieme e perché avevi paura che Andrea sentisse le cose che tuo padre dice sui gay, a livello di battuta è vero, ma di battuta molto acida. Ma credi veramente che tuo padre cambi cervello perché gli dici che sei gay? Ma non ha proprio senso! E se reagisce male (cosa praticamente certa) tu che fai? Te ne vai da casa? Ma come? Ma dove? Con quali quattrini? Oppure resti a casa e puoi capire anche in quali condizioni? Tu dici che io ti voglio fare vivere nelle fogne, ma lo capisci in che situazione ti andresti a cacciare? Secondo me no! Scusami la cattiveria, ma stai giocando al martire, al tanto peggio tanto meglio, apri gli occhi e ragiona! Io te lo dico perché sei ancora in tempo, perché, dopo, i rimpianti sono inutili! Maurizio, ho gradito moltissimo la tua mail che per me significa che qualche cosa da dirsi c’è e penso molto più di qualcosa. Te lo dico con la massima partecipazione: non fare stupidaggini! E sappi che ti vorrò bene lo stesso qualunque cosa tu faccia. Un abbraccio!

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Ciao Project,

Oggi ero decisissimo, ci avevo pensato moltissimo, mio padre è venuto a casa prima e un discorso l’ha fatto lui a me, mi ha chiesto “Quando ce la fai conoscere?” Lui dà per scontato che sono etero e che ho una ragazza ma non ne parlo mai a casa perché non li voglio coinvolgere. Mi ha detto che ne ha parlato con mamma e che loro mi darebbero anche un appartamento “il più vicino possibile a casa nostra” perché così potremmo restare vicini. Mi sono sentito totalmente spiazzato. Io pensavo che in un modo o nell’altro avessero capito qualcosa, ma non hanno capito niente e io adesso mi trovo in una situazione da incubo. Andrea mi fa pressione, il vero motivo era lui, Project, io non volevo farlo per fare il contrario di quello che dicevi tu ma solo perché Andrea insisteva troppo, ma lui non capisce, perché per lui è stato facile e su questo io rischio di rompere con Andrea perché lui pretende da me un comportamento senza capire che per me sarebbe disastroso e a me che Andrea ragioni così in modo teorico non piace per niente. Ti posso dire che la faccenda del mio coming out probabilmente seppellirà la storia con Andrea perché certe volte non lo sopporto perché non capisce proprio i miei problemi. Mannaggia, non avrei mai pensato che la storia con Andrea potesse finire in un modo così misero, ma ormai mi sembra che la strada sia quella. Project, ti trovo stasera dopo le undici? Ho bisogno di sfogarmi un po’. Dopo la chat brutta dell’altra volta e dopo la mia mail pensavo proprio che mi avresti scaricato di netto e invece mi hai risposto, tu pensa che io di mio padre ho paura, fai il confronto e poi capisci quanto conti per me. Ti chiamo dopo le undici, anche dopo mezzanotte, ma ti chiamo oggi!

Un abbraccio.

Tuo Maurizio

Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post sul Forum di Progetto Gay: http://progettogay.forumfree.net/?t=28081369

MESSAGGIO PER DAVIDE

Ciao Davide.

Ho letto tua mail e mi affretto a risponderti.

Mi accade effettivamente diverse volte di essere contattato da lettori dei blog o del forum, posso assicurarti che non solo non mi hai disturbato ma mi hai fatto cosa veramente gradita. Siccome il tuo blog è riservato, le impostazioni di comunicazione non mi consentono di inviarti un messaggio se non come messaggio con il quale chiedo l’accesso al tuo blog. In quel messaggio ho riportato anche il mio contatto msn, che è anche la mia e-mail principale e spero che tu veda quel messaggio, per questo motivo inserisco nel blog questo avviso, la mancata risposta tramite mail sul blog dipende dalle tue opzioni di accesso che sono troppo restrittive e non consentono l’uso della messaggistica da blog a blog. In caso avessi problemi tecnici a reperire il mio messaggio (contenete il mio contatto) puoi registrarti al forum http://progettogay.forumfree.net/ e inviarmi un messaggio privato tramite forum. Aggiungimi senz’altro sul tuo msn appena puoi.

Spero di potersi sentire presto.

Un abbraccio.

AMORE GAY DIFFICILE A SCUOLA

Ciao Project,
spero di non averti disturbato ieri sera ma te ne dovevo parlare, l’antefatto lo sapevi da Febbraio e in effetti dopo che ho parlato con te ai primi di Aprile sono cambiate molte cose. Stamattina con Stefano ho tagliato i ponti, non è nemmeno per la storia di Lorenzo, penso proprio che sarebbe successo in ogni caso, non ne potevo proprio più. Stefano è un bravo ragazzo ma in effetti quando si mette una cosa in testa non te ne liberi più. Io gli voglio bene, per carità, lui è pure un bel ragazzo, proprio un bello classico ma, diciamo così, a me il bello classico, quello da copertina, tipo Stefano, non mi attira più di tanto. Onestamente ieri sera mi non mi aspettavo di essere accolto così, dopo tutto il casino dell’altra volta. Però poi mi sa che hai ragione, si tratta solo di aspettare fino a metà Luglio per fare la prova del nove, tra 60 giorni saprò e, ti giuro, non vedo l’ora! Ti trovo stasera? Però sul tardi, diciamo dopo le undici. Ti devo chiedere un po’ di cose e ti devo pure raccontare un’altra storia. Per il momento ti saluto.

Ciao Porject. Un abbraccio. Ti allego il post, vedi tu! Mi fido!
Roby
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AMORE GAY DIFFICILE A SCUOLA

Ciao ragazzi,

ieri sera ho parlato a lungo con Project di quello che mi sta avvenendo da qualche mese a questa parte. Project mi ha chiesto di scriverci sopra un post e io l’ho scritto e un vostro parere mi farebbe piacere. Non sono iscritto al forum ma mi iscriverò se alla metà d luglio una cosa andrà come voglio io, tra poco capirete di che cosa sto parlando.

Ho 19 anni (quasi 20), faccio l’ultimo anno dell’ITIS a Milano. Chiamatemi Roby. Quest’anno faccio la maturità ma su questo non c’è molto da dire. La mia classe è praticamente tutta maschile, voi potete pensare che per un ragazzo gay è il massimo. Insomma, non proprio vero, e poi io di essere gay l’ho capito solo da gennaio scorso. Sì, non è assurdo, è così. Prima per un anno ho avuto una ragazza, una brava ragazza (insomma). Lei si è innamorata di me e io con lei almeno non mi sentivo solo. Lei a me ci teneva molto e mi assillava. All’inizio era rimasta affascinata dal fatto che io non ci provavo, poi ha cominciato a preoccuparsi e a me sono venute le angosce perché fare sesso senza convinzione non è gradevole per niente. La prima volta me lo sono proprio imposto, non so se per non deluderla o per convincermi di essere etero. Dopo che l’abbiamo fatto lei era contenta ma io mi sono detto: mai più! Premetto che ho avuto delle reazioni più o meno normali (erezione) in pratica non abbiamo avuto un rapporto vero e proprio, ma dopo ho avuto proprio la sensazione di stare buttando via me stesso in una cosa che non mi interessava. Lei civettava con me per farsi desiderare, ma più faceva così più mi risultava insopportabile.

Abbiamo continuato a vederci poi ha tanto insistito perché ci riprovassimo che io alla fine ho accettato ma proprio perché non riuscivo più a liberarmi di lei. Questa volta erezione zero! Dentro di me pensavo: “speriamo che la faccia finita e che si rassegni”. Macché! Si mette in testa che riuscirà a curarmi e me lo dice con espressioni proprio da crocerossina. Io l’avrei ammazzata. Dopo non siamo usciti più. Lei mi ha perseguitato con sms, con e-mail e con altre cose simili, poi ci ha messo in mezzo Stefano, un mio amico, per supplicarmi di tornare da lei e ha raccontato a Stefano tutto quello che era successo. Così, non solo sono stato sputtanato, ma Stefano mi si è messo alle costole per convincermi a tornare da lei. Io allora non mi sentivo gay, pensavo ancora alle ragazze e guardavo dei porno etero ma anche se allora non ci facevo caso, non guardavo esattamente le ragazze. Comunque al momento non ci facevo proprio caso, della mancata erezione non me n’ero fatto assolutamente un problema perché tanto i porno etero mi facevano comunque effetto, quindi ero etero! Le vacanze di natale sono state per me un’autentica tortura, Stefano e lei erano proprio un’ossessione ma non ci potevo fare granché.

Poi le cose sono cambiate, a gennaio, col ritorno a scuola. Il nostro prof di Matematica si è ammalato piuttosto seriamente e al posto suo è arrivato Lorenzo, un ragazzo di 24 anni. Le ragazze, quelle pochissime che c’erano, non lo consideravano bello, ma io sì! Perché, come dico sempre, i miei canoni di bellezza sono un po’ particolari. L’indomani sono passato al primo banco e ho cominciato a stare attentissimo alle lezioni di matematica e a scandagliare Lorenzo millimetro per millimetro col mio radar gay, io lo facevo in modo automatico ma non avevo nemmeno un’idea chiara del senso di quello che stava succedendo. Beh, 24 anni sì, ma non quelli tipo macho, 24 anni che gliene potevi dare pure 20, dolce, tenero, proprio da ragazzo giovane. Una volta è entrato il preside mentre Lorenzo stava passeggiano per i banche durante un compito e lo ha preso per un alunno! Per una quindicina di giorni sono rimasto in una specie di trance ma non capivo esattamente il senso della cosa. Guardavo le mani grandi e un po’ umide di Lorenzo, il modo di sorridere, veramente dolcissimo, il modo di parlare e di gesticolare sempre molto moderato, quando faceva lezione me lo godevo proprio, lo passavo ai raggi x, come affascinato ma ancora inconsapevole del senso di fondo di quella fascinazione.

Poi c’è stato un compito di matematica, io l’ho chiamato per chiedergli una cosa e lui si è avvicinato, ne sentivo il calore, ne annusavo l’odore e mi piaceva e a un tratto mentre lui stava vicinissimo a me ho sentito che là sotto qualche cosa stava succedendo. Stavo andando in erezione perché Lorenzo mi stava vicino e ho dovuto fare appello a tutto il mio self control per non creare situazioni imbarazzanti. L’ho chiamato più volte per chiedergli chiarimenti sul compito e l’effetto era sempre quello, una specie di automatismo. A casa mi sentivo strano, un po’ una cosa del genere mi piaceva e un po’ no! Anzi, diciamo così, la cosa mi piaceva molto ma mi preoccupava pure parecchio. Io allora dei gay non sapevo niente e francamente non ero portato a credere che un fatto come quello che mi era capitato potesse avere un senso del genere, però continuavo a pensarci e la sera mi sono masturbato pensando al mio prof di matematica! Prima vedevo i porno etero e forse non guardavo le ragazze ma i ragazzi, ma quella benedetta sera, me lo ricordo perfettamente era il 31 gennaio, mi bastava pensare a Lorenzo e partivo subito.

In pratica dal 1° Febbraio ho cominciato a cercare siti gay, ma non mi piacevano proprio, poi ho trovato il blog di Project “Storie gay e non solo”, l’ho letto per tutta la notte, c’era pure il Forum ma era proprio agli inizi e non c’era quasi niente, però i blog erano belli e c’era il motore di ricerca e ho trovato un sacco di storie molto simili a quella che stavo vivendo io. Ho preso il coraggio a due mani e ho mandato una mail a Project. Mi ha risposto dopo 15 minuti e mi ha dato il suo contatto. Abbiamo parlato. Più parlava più mi dicevo: ma come ho fatto a non capirlo prima! Era tutto così chiaro! Ero un po’ spaventato, ma Project mi sembrava una brava persona e ci siamo risentiti nei giorni successivi. Già dalla seconda volta davo per scontato che ero gay. Project mi raccontava delle cose che corrispondevano per filo e per segno a quello che erano capitate a me, ma sia a livello fisico che a livello psicologico. Una volta venuto a capo del problema, lo confesso, sono sparito, Project mi ha mandato gli auguri di Pasqua ma non ho nemmeno risposto, forse avrà pensato male ma spero di no.

Dai primi di Febbraio, quindi avevo una vera consapevolezza della cosa. Adesso Lorenzo me lo godevo proprio in un altro senso e cercavo di capire se anche lui avesse delle reazioni fisiologiche come quelle che avevo io e qualche volta ho avuto proprio l’impressione che fosse così, cose più intuite che viste però. Non facevo mai un giorno di assenza e, ostentando una noncuranza totale, cercavo ogni occasione per stare vicino a Lorenzo. Il mio radar mi diceva che Lorenzo era gay. Ogni tanto lo beccavo a buttare l’occhio dalla mia parte e poi girava subito lo sguardo e diventava pure un po’ rosso. Con me non parlava mai mentre con gli altri ragazzi parlava spesso. Durante un compito in classe l’ho beccato che mi osservava e ho fatto finta di guardare dall’altra parte ma il suo sguardo me lo sentivo addosso, proprio la sensazione di essere scandagliato dal radar gay di Lorenzo.

Se avessi potuto parlare con Project forse sarei stato meno cretino e invece mi sono messo a fare cose assurde di cui non ho difficoltà a dire che mi vergogno. Project mi ha fatto capire senza mezzi termini che sono stato proprio stronzo (la parola ci sta tutta!) Insomma ho finito per condizionare Lorenzo, per giocare vergognosamente con lui a gatto e topo, lo guardavo fisso negli occhi, gli stavo vicino il più possibile, lo mettevo alle strette, gli facevo capire che pretendevo una sua risposta. Lui glissava sempre, non mi ha mai risposto in modo diretto, mi evitava, come se avesse proprio paura di incontrarmi, quando doveva parlare con me (perché lo tormentavo pure durante l’ora di lezione) lo faceva guardando dall’altra parte. Ad Aprile abbiamo fatto la gita ma non c’è voluto venire in nessun modo, io gli ho pure detto: “Ma di che ha paura?” E lui ha risposto al solito cose totalmente evasive. Lo avevo in pugno, lo condizionavo e il fatto di avere un potere su di lui mi gratificava molto, sapevo che con uno sguardo potevo metterlo in crisi o farlo stare bene, poi ho fatto una cosa di cui proprio mi vergogno moltissimo, non solo ho cominciato impunemente a guardarlo in modo esplicito e diretto anche lì per spiare le sue reazioni fisiologiche ma l’ho fatto in modo che lui se ne rendesse conto, onestamente l’ho fatto per dimostrargli che potevo dominarlo.

Quando ho detto questa cosa a Project si è proprio arrabbiato e mi ha detto che non ero un gay ma solo un cretino che voleva giocare ad avere il coltello dalla parte del manico e che ero “immaturo”, questa parola mi ha dato tremendamente fastidio, ho risposto duro a Project e gli ho chiuso la chat in faccia, poi l’ho richiamato subito e gli ho detto che aveva ragione, in effetti lo sapevo benissimo anche da solo ma preferivo continuare a giocare a gatto e topo con Lorenzo. Project è partito a raffica a dirmi cose tremende e ha fatto bene a farlo. In pratica da Aprile ho cominciato a cambiare modo di fare con Lorenzo, non l’ho più messo alle strette e soprattutto ho fatto l’esatto contrario di quello che facevo prima, ho cercato di condizionarlo il meno possibile e di manifestargli più rispetto e la cosa ha avuto delle conseguenze.

Lorenzo ha cominciato a non avere più paura di me. Ogni tanto scambiamo qualche parola, anche simpatica, mi piace anche a livello umano, non ha spocchia, è un timidone, adesso qualche volta mi cerca con lo sguardo e non ha paura, si interessa pure di me, da qualche giorno ha cominciato a fare una cosa che gradisco moltissimo, passa alla ricreazione e mi lascia il suo giornale dopo che lo ha letto, un gesto che non mi sarei mai immaginato. Io sarei tentato di invitarlo a prendere un caffè, ma mi sa che dovrò rimandare a dopo gli esami perché proprio non lo voglio mettere in difficoltà. Non porta fedi né fedine, non parla di ragazze, ma la cosa è poco significativa perché i professori a scuola non credo parlino con gli alunni della loro vita effettiva, ma certo sapere un po’ della vita effettiva e pure sessuale di Lorenzo mi piacerebbe moltissimo. Ultima puntata della serie: tre giorni fa mi guarda con una faccia risentita ma anche divertita: “Mh, mi sa che dopo gli esami ci sarà ancora qualche cosa da dirsi, o no?” e io gli ho risposto: “Penso proprio di sì!” e lui mi ha risposto: “Però adesso cerchiamo di stare tranquilli, ok?” Ha detto “cerchiamo” al plurale, lo diceva anche a se stesso. Ma perché devo aspettare altri 60 giorni!

Se volete, potete partecipare alla discussione su questo post aperta sul Forum di Porgetto Gay: http://progettogay.forumfree.net/?t=27964545

NON VOGLIO ESSERE GAY

Ieri sera ho avuto da Giorgio (20 anni, milanese D.O.C.) l’autorizzazione a pubblicare questa sua mail. Ci conosciamo da un mese, lunedì 28 aprile 2008 mi ha inviato la mail che riporto qui di seguito. Sabato 3 maggio ci siamo sentiti in chat, una chat molto accesa ma molto autentica. Grazie Giorgio!

Ciao Project,

ti ho cercato lunedì sera. Lunedì sera mi andava di parlarti ma tu non c’eri! Hai tentato tante volte di coinvolgermi, in 15 gironi mi hai scritto cinque volte e ce l’hai messa tutta per mettermi di buon umore. Sei un bravo ragazzo pure tu, in fondo, ma c’è una cosa in te che non mi piace: sei gay, se fosse solo una questione tua mi sarebbe del tutto indifferente, ma no, per te essere gay è una cosa buona, è questo che non accetto. Su questo forum ci sono venuto, forse sono stato stupido a farlo, ma sono stato ancora più stupido quando ti ho dato il mio contatto. Ma che mi potevo aspettare da te? È stata una stupidaggine enorme. Uno che gestisce un sito come il tuo con l’essere gay ci si identifica proprio. Con te ho parlato due volte, ma ci siamo stati in due volte più di sei ore, quelle maledette sei ore! Ma perché non capisci che uno può benissimo non volere essere gay? Va bene, puoi anche esserlo, ma non lo vuoi essere, ecco questo tu non lo capisci. Per te i gay sono santi, quando parli dei ragazzi del forum sei quasi ridicolo, a quelli di te non gliene frega niente! Vengono sul tuo forum come vanno su tutti gli altri, e ci vengono per una ragione sola, ma tu ancora non l’hai capito. Non ce l’ho con te ma con quello che rappresenti, almeno con quello che rappresenti per me, tu mi vuoi fare vedere la faccia pulita dell’essere gay, ma perché? Che te ne frega? Non ho capito! Tu non mi devi mica salvare! E salvare come? Facendomi sentire gay e pure contento di esserlo? Ma se voglio essere gay o no sono affari miei, ma perché dovrei ragionare come te? Se sarò felice o no sono affari miei, tu non c’entri affatto, e invece stai sempre lì a dire che gay è bello, ma ti rendi conto delle cavolate che dici? Io te lo ripeto non ce l’ho con te, quando abbiamo parlato sono stato bene, tu ce l’hai messa tutta, va bene, lo so, questo te lo riconosco, però tu non vuoi capire che mi fai rabbia, con te ci litigherei per ore perché ci sono cose che non vuoi capire. Io non vedo nessuna ragione per essere gay, se mi succede non voglio che mi succeda! Sarò pure padrone di fare di me quello che voglio! Prima di quelle maledette sei ore di chiacchiere io stavo bene, c’avevo dei punti fermi, poi ti ci sei messo in mezzo tu (e mi fa rabbia che sono io che sono venuto a cercarti) e adesso è tutto un casino, m’hai messo in testa una confusione pazzesca. Poi lunedì ti cerco e non ci stai! Ma cavolo! Sei stronzo fino a questo punto! Ma dove stavi? Vabbe’ sei un rompicoioni di prima categoria, mi fai dire una marea di cazzate! Però non puoi combinare casini e sparire, hai capito? Adesso cerca di farti perdonare. G.

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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay: http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=17&t=55&start=0

GAY E IMBARAZZO SESSUALE

Ciao Project,

che nottata ieri! Quando abbiamo chiuso erano le 3.40! Non mi aspettavo proprio una cosa del genere, io normalmente sono moto chiuso e mi trovo in imbarazzo a parlare con le persone, ma ieri per la prima volta mi sono sentito libero. Parlare di sesso in modo libero e serio non mi era mai capitato e pensavo che non mi sarebbe mai capitato e di cose gay poi mi sembrava del tutto impossibile, e invece è successo, mi sembrava di essere quasi un’altra persona. Ho sempre pensato che tante cose di quelle che mi capitano fossero strane, diciamo pure patologiche, un po’ questa idea ce l’ho avuta sempre, beh, ieri sera all’inizio ero intimorito, parlarti di certe cose mi sembrava proprio imbarazzante, poi c’ho provato, mi aspettavo una reazione perplessa e invece mi dicevi che erano cose comuni, cioè cose normali e certe volte, quando mi sentivo troppo in imbarazzo, il discorso lo completavi tu, con le stesse parole che avrei usato io. Insomma, adesso dico una cosa stupida, adesso mi sento più normale, mi rendo conto che le cose che passo io sono cose che passano tanti altri ragazzi. Insomma, mi sento meglio, più libero, meno strano, quasi meno imbranato. Ieri notte (ma dovrei dire stamattina) ci siamo lasciati con una promessa e adesso sono qui per mantenerla. Mi hai chiesto di scrivere un post su una cosa che a me sembrava quasi patologica ma che tu hai considerato molto importante, anzi proprio una cosa positiva, cioè l’imbarazzo sessuale che provavo e che provo ancora adesso col mio ragazzo (forse ora lo proverò un po’ meno! Almeno spero). Sono andato a cercare nei miei diari gelosamente conservati nel mio computer e ho fatto una specie di riassunto che possa fare capire come mi sono sentito davanti al mio ragazzo in certi momenti. Spero tanto che queste cose possano essere utili a chi, come ho fatto io per tanto tempo (e forse lo faccio ancora), pensa ancora che l’imbarazzo reciproco sia un problema e non un valore. Project, io, pensa un po’, stavo andando in crisi col mio ragazzo proprio per questo! Mi sentivo proprio un caso patologico. Lo so che ti pare pazzesco, ieri sera me l’hai detto chiaro. Vado alla storia. Ti ho mandato una mail su quella faccenda specifica, lì ti ho spiegato tutto e mi piacerebbe molto sapere che ne pensi. Con Alex ti prometto che ne parlo, però dopo.

Aspetto la risposta. Un abbraccio affettuoso.

Tuo Claudio

p. s.: se vuoi, pubblica tutto, tanto c’è l’anonimato! Col post mi sono allargato un po’, se vuoi taglia, insomma fai tu!

GAY E IMBARAZZO SESSUALE

Premetto che ho 20 anni, mi chiamo Claudio e mi sono sempre sentito gay, cioè con il mio essere gay, a livello personale, non ho mai avuto problemi. Da quando mi ricordo ho fatto le mie fantasie sui ragazzi immaginando di vivre con loro di tutto e di più, però, finché le fantasie sono state cose solo mie, cioè in pratica finché mi servivano solo per masturbarmi, beh non avevo nessun problema, anzi mi sentivo disinibitissimo e pensavo che se avessi avuto veramente un ragazzo sotto mano, cioè un ragazzo gay che fosse disponibile, beh, tutte le cose che mi immaginavo, io con lui le avrei fatte senza problemi. Siccome fin quasi a 19 anni non ho avuto alcuna esperienza sessuale concreta e in pratica non mi ero preso nemmeno una bella cotta per un ragazzo (pazzesco, lo so!) tutte queste pie illusioni me le sono tenute in testa e mi davano un certo senso di serenità, cioè pensavo che prima o poi sarebbero diventate realtà. Sono andato a caccia di ragazzi, penso che tutti i ragazzi gay, chi più chi meno, lo facciano. Io l’ho fatto alla grande, ma in pratica era solo un cercare di creare situazioni coinvolgenti dal punto di vista erotico, io all’amore come amore non ci pensavo proprio, nemmeno sapevo che cosa fosse, per me, amore e sesso erano la stessa cosa. Frequentavo una piscina, ma proprio per fare birdwatching, per usare un’espressione significativa che ho imparato su questo forum (certe cose si imparano in fretta!) Ma la cosa, cioè la persona, che mi ha messo veramente in crisi non l’ho trovata in piscina ma all’università. Si chiama Alessandro, detto Alex, non frequenta con me perché è di un’altra facoltà (scusate se resto nel vago). Ci siamo incontrati in un modo stranissimo. Alex portava un enorme scatolone pieno di libri, pesantissimo, giù da una scalinata della mia facoltà. Non so che cosa ci fosse andato a fare, mentre scendeva, lo scatolone ha cominciato a cedere, un po’ di libri sono caduti, io stavo lì, gli sono andato incontro per reggere lo scatolone da sotto e siamo riusciti a fatica a farlo arrivare quasi intero al fondo della scalinata. Nel primo momento, per la necessità di reggere lo scatolone lo avevo tenuto fermo a braccia alzate e casualmente avevo toccato la mano destra di Alex. Qual gesto mi ha dato un brivido, ma ho cambiato subito posizione e l’ho fatto deliberatamente proprio per non avere più contatti con la mano di Alex, poi, dopo che abbiamo poggiato lo scatolone io sono andato a raccattare i libri che erano caduti per la scalinata e li ho portati ad Alex, poi gli ho chiesto: “Ma dove li devi portare?” e mi ha detto: “All’Istituto di *** ”. Gli ho risposto: “Ma è lontanissimo, ma hai la macchina?”, mi ha guardato e ha scosso la testa. Gli ho chiesto: “Ti posso dare una mano? (senza nessuna allusione alla mano che gli avevo toccato prima)”. Insomma, abbiamo passato il pomeriggio insieme a trasportare libri, perché oltre quello scatolone ce n’erano altri due. Io avrei dovuto partecipare a delle esercitazioni in laboratorio, ma Alex era così fascinoso per me che me ne sono proprio dimenticato, stavo con lui e sarei rimasto con lui tutto il tempo possibile, era bello, cioè proprio sexy sotto il mio punto di vista, aveva una naturalità e una spontaneità di comportamento quasi incredibile, cioè proprio un’animalità fortissima, un sorriso ammiccante che ti diceva tutto senza dirti una parola e poi le mani grandi, forti ma anche un po’ umide, la pelle chiara, la barba rasata che è una delle cose più sexy in un ragazzo almeno secondo me. Dopo che abbiamo finito di mettere a posto tutti i libri, in teoria ci potevamo anche salutare e invece siamo rimasti a parlare e poi mi ha pure proposto di andare a prendere una pizza. Abbiamo parlato solo di letteratura, della sua facoltà e della mia, pure di politica (e la pensiamo allo stesso modo), ma di sesso non c’è stato nemmeno un cenno, nemmeno minimo. Quando si va a prendere una pizza in pizzeria in genere si mangia facendo quattro chiacchiere, poi ci si alza e si va via. Ma per me (e penso pure per lui) c’era un problema in più. A vedermelo così, a un metro da me, mi veniva l’erezione e non mi alzavo dalla sedia per non dare spettacolo, a lui penso che succedesse lo stesso, lo penso, perché non lo so, perché pure lui è rimasto sempre seduto parlando d’altro. Se l’avessi visto in erezione avrei capito subito che era gay ma siccome ogni riferimento di tipo sessuale era del tutto bandito dal discorso e nessuno dei due si azzardava ad alzarsi dalla sedia il dubbio amletico mi è rimasto eccome, però la situazione era così strana che Alex etero non ce lo vedevo proprio. Insomma, dopo la pizza il crostino, dopo il crostino patate e insalata, poi il gelato, tutto per non alzarsi dalla sedia! Stava lì, davanti a me, bello come il sole, ammiccante, sexy nel modo più naturale che c’è. Mentalmente mi dicevo: “Ma perché non ci provo?” Non sapevo trovare una risposta credibile eppure ad avere con lui un contatto fisico, anche solo una pacca sulla spalla come si fa tra amici, non ci sarei mai riuscito, l’unica scusa che potevo trovare al non prendere l’iniziativa era: “Se non è gay mi sputtana!” Ci siamo visti anche l’indomani e poi il girono appresso. Per un po’ siamo andati avanti così, come due bravi amici etero che passano tutti i pomeriggi insieme. Nessuno dei due parlava mai di sesso a nessun livello. Poi tra noi le cose si sono sciolte un po’ ma solo al livello del parlare perché tra noi non c’era nessun contatto fisico nemmeno il più banale, anzi il contatto fisico lo evitavamo nel modo più scrupoloso. Adesso vi dico una cosa, ma non vi scandalizzate. Mi è sempre piaciuto andare sulle metropolitane affollate. Perché? Su, forza! … avete capito. Insomma lì c’è la possibilità che magari un bel ragazzo ti capiti vicino e che si appoggi a te e allora tu cerchi di individuare anatomicamente come è fatto, poi ogni tanto lo guardi distrattamente in faccia come se stessi pensando ad altro. In genere i ragazzi non ci facevano nemmeno caso, ma io sì, ci facevo caso eccome! Vabbe’, con Alex quando la metro era troppo piena non la prendevamo mai! Aspettavamo quella appresso o addirittura ce la facevamo a piedi. Una volta sono andato al mare con Alex e abbiamo preso anche una cabina, ma puntualmente al momento di cambiarci, la sua domanda era: “Vai prima tu?” Io gli avrei voluto dire: “Ma perché non andiamo insieme?” Ma non l’ho mai detto. Al mare avevamo entrambi (perché si vedeva) sia lo slip elastico da bagno che dei bermuda sopra, in questo modo non c’erano troppi rischi, il tutto dava un po’ di senso di impaccio ma era così e basta. Una domenica sera, dopo una giornata splendida passata insieme, non ce l’ho fatta più (mi masturbavo pensando a lui anche più volte al giorno) e gli ho detto: “Alex, sono gay e mi sono innamorato di te!” proprio così, secco secco. Lui mi ha risposto: “Mannaggia, ma ce ne hai messo di tempo a dirlo!” In quel momento l’ho odiato, ma poi ha detto: “Però ti capisco almeno tu sei riuscito a dirlo, io ho solo viscidamente aspettato che lo facessi tu!” Adesso tra noi le cose erano dichiarate ma sotto il profilo del contatto fisico le cose sono diventate ancora più assurde (adesso la vedo così, ma allora era diverso), mi è venuto in mente che dovevo essere degno di lui, cioè in pratica che non mi dovevo masturbare pensandolo perché vedevo una cosa del genere come un gesto capace di sporcarlo (Project, lo so quello che stai pensando, me l’hai detto molto efficacemente ieri sera!). Mi ci sono messo con tutte la forza di volontà e ci sono riuscito almeno per un po’ di tempo, ma a costo di sforzi sovrumani, quando poi cedevo andavo in crisi e pensavo che avrei dovuto dirlo ad Alex ma non ne avevo il coraggio. Io quello che poteva passare lui negli stessi giorni nemmeno me lo chiedevo. Poi, in preda a una specie di delirio di sincerità, gli ho detto tutto e lui mi ha detto che lui non cercava di resistere e ci siamo dati il permesso, per dire così, di masturbarci uno pensando all’altro. Ma per arrivare a dire una cosa del genere ci abbiamo messo tre ore di imbarazzo terribile. Ma contatto fisico zero! Niente di niente! Eppure era evidente che ci desideravamo. Ragazzi, lo so che vi sembra patologico, voi dite: “Ma come? Vi desiderate e non vi toccate? Ma perché?” Beh, sarà per insicurezza o per lasciare all’altro la prima mossa, ci abbiamo messo tre mesi per darci il primo bacio e dopo altri tre mesi l’ho visto nudo la prima volta quando abbiamo cominciato ad andare insieme in palestra, ma l’ho visto per pochi secondi e mi sono sentito in dovere di farmi veder nudo da lui immediatamente dopo perché non volevo assolutamente che tra noi ci fossero cose dissimmetriche a livello di sesso, forse la sua nudità era stata casuale, ma io ne avevo diciamo così approfittato e non potevo prendermi dei punti di vantaggio su Alex. La palestra ci ha sciolti un po’, anzi parecchio, perché lì c’erano altri ragazzi e quindi il nudo non aveva subito un significato sessuale. Da quando, diciamo così, stavo con Alex non facevo nemmeno più birdwatching, cioè la curiosità sessuale verso gli altri ragazzi era proprio crollata, pensavo solo ad Alex, con tutto quello che viene appresso. Da pochissimo tempo abbiamo un minimo di contatto sessuale diretto, solo toccarsi, anche lì, io la tentazione la provo grandissima, quando viene da me e stiamo soli vorrei fare sempre quello, o almeno quello, ma anche adesso che qualche volta è successo, non ho proprio la faccia di chiederglielo, vorrei che me lo chiedesse lui, ma lui non me lo chiede. Certe volte l’ho aspetto il pomeriggio con un desiderio fortissimo, poi lui è venuto e siamo stati tutto il pomeriggio a parlare di altro senza nemmeno una carezza, non dico una carezza lì, ma proprio niente! Quando lui se ne va dopo un pomeriggio così, mi sento distrutto, mi verrebbe da urlare e da urlargli in faccia che siamo due cretini e che stiamo buttando via il nostro tempo per chissà quale motivo, ma quando poi stiamo lì, ci comportiamo come due deficienti. Abbiamo pure fatto tutti e due il test per l’HIV, quindi non ci sono nemmeno timori di quel genere. Abbiamo entrambi un’erezione folle, che si vede eccome, ma ognuno se la tiene per sé e finiamo a parlare di letteratura. Sono discorsi assurdi e ipocriti ma li facciamo perché il coraggio dirci in faccia: “Dai, vieni! Fatti abbracciare!” non ce l’abbiamo proprio, e allora giù sproloqui letterari. Io la odio la letteratura! Perché mi sta rubando la vita! È per questo che ho chiesto il permesso ad Alex e ho contattato Project, e ieri sera mi ha fatto capire tante cose, è vero, adesso Alex è via per una settimana, ma non so se quando tornerà sarà ancora come prima, io incrocio le dita. Forse la sveglia di Project mi ci voleva qualche mese prima!

Se volete, potete partecipare alla discussione su questa testimonianza aperta sul Forum di Progetto Gay: http://progettogay.forumfree.net/?t=27730847

GAY E MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

Questo post è dedicato a tutti coloro che hanno o possono avere comportamenti sessuali a rischio, in particolare ai ragazzi più giovani che si apprestano a vivere la loro sessualità attraverso rapporti con altre persone e non solo attraverso la masturbazione.

CHE COSA SONO LE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

Le malattie sessualmente trasmesse (che un tempo si chiamavano “venéree”) sono malattie infettive, trasmesse o diffuse principalmente per contagio diretto in occasione di attività sessuali.

Sono in genere causate dalla trasmissione di batteri, virus, parassiti o funghi che passano da un corpo all’altro attraverso il contatto delle mucose genitali o con liquidi organici infetti, come sperma, secrezioni che precedono l’eiaculazione, secrezioni vaginali e, per alcune malattie, anche la saliva.

Queste malattie si trasmettono essenzialmente attraverso attività sessuali ma non colpiscono solo gli organi genitali ma anche altri organi e in alcuni casi possono portare alla morte o a lesioni e menomazioni permanenti gravi.

Nel passato, ma purtroppo anche ai nostri giorni, le malattie sessualmente trasmesse sono state considerate il segno di comportamenti moralmente riprovevoli e, a causa di questo atteggiamento moralistico, ancora oggi si preferisce talvolta curarle di nascosto e senza ricorrere ai presidi sanitari idonei e si tende a non riservare alle campagne di prevenzione lo spazio che esse dovrebbero avere.

La lotta contro queste malattie si svolge in due modi complementari:

1)      rendendo praticamente facile e non imbarazzante dotarsi dei mezzi meccanici di prevenzione come il profilattico,

2)      combattere cause di ostacolo alla prevenzione ed alla cura sia in termini di psicologia individuale della persona a rischio che in termini di morale generale, nell’intento di abbattere il pregiudizio e di avvicinare con maggiore naturalezza il paziente al medico per favorire la prevenzione, la diagnosi precoce e la terapia, oltre che per arginare l’ulteriore espansione della patologia.

Le più frequenti malattie trasmissibili sessualmente sono, secondo l’eziologia (la causa):

Malattie dovute a batteri

1)      Gonorrea (Blenorragia)

2)      Sifilide

Micoplasmi
1) Chlamydia thachomatis, la più diffusa in Nord America, ma che anche da noi in Europa sta aumentando di incidenza. È molto importante perché può rapidamente portare a infertilità e dare una infiammazione pelvica acuta, molto grave.

1) Ureaplasma urealyticum.

2) Mycoplasma genitalis e M. hominis.

Protozoi

1) Trichomonas vaginalis

Virus

1) AIDS, dovuta a infezione da HIV

2) Virus del papilloma umano o HPV che può dare, a seconda del sierotipo, condilomi o essere causa diretta del carcinoma, come lo sono gli HPV 16 e 18

3) HSV (virus dell’Herpes simplex) 1 e 2, e i virus erpetici

4) Virus dell’Epatite C e virus dell’Epatite B che non sono malattie prettamente della sfera sessuale ma sono comunque trasmissibili per via sessuale.

COME CI SI DIFENDE DALLE MALATTIE SESSUALEMNTE TRASMESSE

Dalle malattie sessualmente trasmesse ci si difende attraverso l’uso sistematico del preservativo (detto anche profilattico o condom). Il preservativo deve essere indossato correttamente e al momento di toglierlo è bene usare guanti di gomma (in particolare se si presuppone che ci sia un rischio) e comunque evitando il contatto con lo sperma del partner. Il profilattico usato deve essere gettato via subito. Il profilattico non azzera il rischio di trasmissione di malattie sessualmente trasmesse ma lo riduce moltissimo. Come è evidente, i rischi della malattie sessualmente trasmesse aumentano attraverso quelle pratiche sessuali che comportano contatto diretto tra lo sperma o le secrezioni che precedono l’eiaculazione di un individuo e le mucose dell’altro individuo. In questo senso, il sesso anale non protetto è in assoluto la pratica sessuale più rischiosa. E’ importante tenere presente che, diversamente da quanto si ritiene comunemente, anche nel sesso orale esiste una percentuale di rischio, bassa ma non nulla. Molti ragazzi considerano l’uso del preservativo assolutamente scomodo e non naturale, ne lamentano la fastidiosità che farebbe perdere gradevolezza al contatto sessuale in termini di spontaneità e di immediatezza delle sensazioni. Questi ragazzi devono però tenere presente che il rischio che si corre non usando il preservativo non è il rischio di prendere un raffreddore ma il rischio di perdere la vita. Tanto dovrebbe bastare a fare accettare l’idea dell’uso sistematico del preservativo ad ogni persona intelligente.

AFFERMAZIONI IRRESPOSNABILI A PROPOSITO DEL PRESERVTIVO

Riporto qui di seguito alcune affermazioni irresponsabili a proposito dell’uso del preservativo:
a) “Vabbe’, lo metto sempre ma per una volta non succede niente”

b) “Io del mio ragazzo mi fido”

c) “Mi ha detto che non ha problemi del genere e che posso stare sicuro”

d) “Quell’affare mi dà fastidio, non lo sopporto”

e) “Ma se gli dico che senza il profilattico non lo faccio vuol dire che non mi fido di lui”

I GAY E LA VERA PREVENZIONE

La prevenzione vera delle malattie sessualmente trasmesse è una questione educativa di fondo. Anche l’uso del preservativo viene da un’educazione corretta, tuttavia l’educazione alla prevenzione, che fa appello al senso di responsabilità individuale, mira anche a questioni più complesse e più generali e intende innanzitutto:

a)      Rendere i ragazzi consapevoli del fatto che l’attività sessuale deve essere intesa come una cosa seria, capace di confermare un rapporto interpersonale forte preesistente e deve avere una base affettiva autentica. In altri termini: il sesso non è un gioco e la sessualità a due è diversissima dalla masturbazione individuale nella quale non si corre in nessun caso alcun rischio.

b)      Far comprendere che l’irresponsabilità dovuta alla furia e alla pulsione sessuale di un momento può portare a conseguenze gravissime.

c)      Far comprendere che chiedere a un altro ragazzo di fare “entrambi” un test per l’HIV e per altre malattie sessualmente trasmesse è un segno di responsabilità e di affidabilità e che chi rifiuta il test prima di fare sesso o solleva questioni pretestuose non ama certamente l’altro ragazzo nel senso serio del termine.

d)     Fare comprendere che dopo il test HIV negativo ed altri test per le malattie sessualmente trasmesse (compresa l’epatite) negativi, è possibile un contatto sessuale anche non protetto e in condizioni di sicurezza, in una situazione in cui non ci sono preoccupazioni di fondo a poter compromettere il coinvolgimento sessuale ed emotivo più autentico.

e)      Fare capire che la salute è un valore assolutamente prioritario rispetto a qualunque altro e che un comportamento prudente è un segno d’amore e non di disinteresse.

PROGETTO GAY E LA PREVENZIONE

Progetto Gay si rivolge a ragazzi gay per i quali la sessualità non è una questione teorica ma una questione di vita pratica. È per questo che mi rivolgo a tutti i ragazzi che leggeranno questo post, per dire loro nel modo più forte possibile di tenere sempre comportamenti responsabili perché il bene della vita è troppo importante. Per vivere bene la sessualità ci vuole soprattutto equilibrio e senso di responsabilità.

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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay: http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=23&t=50&start=0