Archivio mensile:aprile 2009
CHAT EROTICHE E VERO MONDO GAY
Alle 16.18 di oggi, 25/4/2009 ricevo la mail che pubblico qui di seguito con la mia risposta. Ringrazio l’anonimo lettore che me l’ha inviata.
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Ciao. Sono un po’ confuso, per me è abbastanza difficile dire cosa voglio veramente un po’ perché solo da poco inizio a provare queste nuove sensazioni, un po’ perché vivo in una società dove è difficile potersi esprimere, sfogare e diventa quindi anche difficile avere un confronto, un metro di giudizio, insomma, è difficile accettare di essere qualcosa che il mondo intero ripudia. Sono molto confuso, in me non vedo un gay per come l’ho sempre inteso io, non sono effemminato, non ho solo amiche femmine e non passo tutto il mio tempo davanti allo specchio, mi reputo un normalissimo ragazzo, mi piace girovagare su internet alla ricerca di foto o video pornografici ma si è sempre trattato di donne, poi un anno fa circa con mio fratello ci siamo avventurati in un sito di incontri dove vi erano anche molti omosessuali oltre che etero. I primi tempi era divertente chattare con donne che sembravano più animali che altro ma più entravo in quel mondo più sentivo il bisogno di fuggire da esso e più avvertivo l’impossibilità nel farlo, ero prigioniero di un nick, di una chat, e come un drogato tutte le notti ero lì a chattare con sconosciute pronte a farmi di tutto se solo avessi detto "si". Col passare del tempo però la chat mi annoiava, le persone erano sempre le stesse e con molte delle quali avevo già avuto rapporti sessuali allora ho cancellato il mio utente e dopo pochi giorni mi sono registrato nuovamente cambiando orientamento sessuale, è iniziato tutto come un gioco, per carità. La mia intenzione iniziale era quella di ridere un po’ vedendo le cose erotiche che un uomo può essere capace di scrivere ad un altro uomo. L’impatto con il nuovo mondo è stato strano, all’inizio ho avuto paura, molti uomini mi contattavano e mi chiedevano di masturbarmi in cam, molti altri insistevano per incontrarmi, ingenuamente mi sono esposto, tanto che uscire di casa era diventato un pericolo per il mio subconscio, mi sentivo seguito, osservato, come se quelle persone della chat fossero sempre dietro di me, nascoste dietro qualche muro, macchina o albero. Non prendermi per psicopatico, è solo che davvero a volte ho temuto di non uscirne più, c’erano soprattutto uno o due individui che mi spaventavano a morte, uomini di 40 anni che si mostravano diversi, mi dicevano cose carine troppo carine come se davvero a loro importasse di me, come se davvero loro volessero da me qualcosa di diverso che una sega in webcam e per alcuni, anche se brevi, istanti ho davvero pensato di potermi innamorare di uno di loro. Col passare del tempo il gioco prese una piega diversa, quello che mi scrivevano, le frasi erotiche, mi piaceva, mi eccitava e la notte spesso mi impediva di dormire così 4 mesi fa decisi di incontrare uno dei ragazzi conosciuti lì, un ragazzo di 25 anni di bell’aspetto che mi attraeva un casino dalle foto. (piccola parentesi: in tutto questo non ho mai minimamente pensato di essere gay, solo di essere un piccolo pervertito malato di mente, ma la cosa non mi infastidiva per niente) Incontrarlo è stato come respirare per la prima volta, ogni suo gesto o movimento era come ipnotizzante per me, i suoi baci, i suoi movimenti ritmici sopra di me, sentire la sua lingua sul mio corpo mi faceva salire dei brividi caldi dalla schiena, migliore di qualsiasi notte di sesso sfrenato con una ragazza, migliore di qualsiasi giochino erotico, migliore di qualsiasi cosa esistesse sulla terra, avrei pure pagato perchè non finisse mai. Notti come quella ce ne furono molte, e più imparavo a consocere il corpo di questo ragazzo più iniziavo a sentir crescere qualcosa dentro di me, era solo sesso, io lo sapevo bene, lui me l’aveva sempre detto ma per me pian piano qualcosa stava cambiando, non era più "istinto" quello che mi spingeva a fare sesso con lui, non volevo più sentirlo mio per il solo piacere carnale, era di più, era qualcosa di fortissimo che partiva da dentro e non riusciva mai ad uscire completamente e ad ogni amplesso mi chiedevo perchè, perchè ero lì, cosa stavo facendo, cosa mi stava succedendo, quello che era iniziato come un gioco si stava trasformando in una trappola, due mesi fa gli ho detto ciò che provo, non gli ho detto "Ti Amo" ma che comunque per me stava diventando importante e che avrei voluto che i nostri incontri saltuari di solo sesso si trasformassero in qualcosa di più intimo, intenso, romantico. La sua risposta è stata chiara, concisa e non ha lasciato il minimo dubbio in me. Per lui, sono solo sesso. Da due mesi tutto è diventato pesante per me, anche solo andare all’università, mi sento umiliato, mi sento uno stupido, un bambino che ha ceduto alle lusinghe di un folle per poi aprire gli occhi e accorgersi di essersi solo illuso, perchè lui effettivamente non mi ha ingannato, lui mi ha sempre detto cosa pensava di me, io mi sono fatto i castelli in aria, io mi sono illuso, e il risultato è stato questo. Sono capitato per caso sul sito di progetto gay, ammetto di aver letto poco e niente, ma mi ha incuriosito il fatto che entrando in chat c’è scritto "questa non è una chat di incontri" ingenuamente mi sono chiesto " e allora a che cazzo serve?", all’inizio ho messo da parte il tutto pensando che fosse una minchiatona, inconsciamente, stavo cercando proprio quello da cui tentavo di fuggire, il sesso, sconosciuti, chat d’incontri. Poi pensandoci mi sono detto ma si, "perchè no" scriviamo a questo "Project" vediamo chi è, che dice, cosa ne pensa, se va male, al massimo me lo scopo. Quindi sono qui. Attendo una tua risposta, un tuo parere in merito alla mia storia, e solo una domanda voglio farti: credi davvero, che ci sia del buono nel mondo gay?, perchè io, non ho più motivo di crederlo. Vedi tu se è il caso di pubblicare l’email. Per me non fa differenza. Spero solo di non essere stato maleducato o spinto in qualcosa. Saluti, Anonimo
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Ciao Anonimo,
ho finito un secondo fa di leggere la tua mail e sono qui a cercare di darti una risposta quanto più possibile seria. Se c’è una cosa sulla quale insisto sempre con i ragazzi è di non farsi lusingare dalle cose troppo facili e di non andare mai a cercare affetti o sentimenti dove queste cose non si possono trovare. Aggiungo un’altra cosa che è in assoluto la mia prima preoccupazione: i siti di incontri e le chat erotiche sono tra i mezzi a più alto rischio per la diffusione dell’aids proprio perché chi li frequenta, non ha importanza se uomini o donne, ha frequenti incontri sessuali con partner diversi il che rende i rapporti sessuali consumati con queste persone ad alto rischio. Non insisterò mai abbastanza sulla necessità della prevenzione e della tutela della salute che sono valori assoluti per tutti. Ma al di là del problema dell’aids le chat erotiche e i siti di incontri creano danni enormi sotto il profilo psicologico a moltissimi ragazzi che, un po’ come te, ingenuamente si avvicinano giocando a queste cose e ne restano irretiti. Per quale finalità sono stati creati i siti di incontri e le chat erotiche? La risposta è solo una: per facilitare gli incontri sessuali tra persone che vivono di queste cose. Tutto questo non ha nulla a che vedere con la vita affettiva o con la sessualità né etero né gay, si tratta di scambi di prestazioni sessuali in cui la dimensione affettiva è del tutto assente. Ci sono ragazzi frequentatori di chat erotiche che hanno anche 50 differenti partner in un anno, con punte anche molto più altre, non c’è bisogno di dire che si tratta di persone che ormai hanno perduto, o credono di aver perduto, qualunque possibilità di avere una vita affettiva seria e si sono formate dei modelli di comportamento derivati quasi esclusivamente dalla pornografia. La pornografia non è dannosa in sé perché vedere un po’ di nudo o un po’ di sesso non sconvolge una persona di buon senso, ma in certi casi, e non rari, la pornografia finisce per invadere del tutto il cervello di un ragazzo e per essere il suo unico punto di riferimento sessuale, il che può creare danni gravi perché allontana un ragazzo da una vera vita affettiva e finisce per svalutare ai suoi occhi la vita reale.
Ciò che mi rende un po’ perplesso nella storia che hai raccontato è il fatto di essere arrivato a desiderare una vita affettiva gay a partire da un’esperienza che sotto il profilo sessuale sembra essere stata soddisfacente. In realtà è un evento raro e l’innamoramento dei ragazzi gay parte quasi sempre da una dimensione affettiva anche molto sublimata per accostarsi poi passo passo verso forme di contatto fisico via via più coinvolgenti. Non nego che possa accadere ma certo non è la strada più comune.
Quando chiedi al tuo partner sessuale un contatto affettivo più serio ti senti rispondere che i patti erano chiari fin dall’inizio e in virtù di questo ragionamento lo scagioni da ogni responsabilità e ti assumi tutto il peso dell’accaduto, ti senti giocato, disilluso, hai l’impressione di essere stato terribilmente ingenuo e in realtà è così: hai seguito la strada facile. Ammesso e non concesso che tu abbia scoperto il tuo vero orientamento sessuale in questa esperienza, cosa sulla quale mi restano dubbi seri, ciò che non capisco è il senso della tua domanda conclusiva: “Credi davvero, che ci sia del buono nel mondo gay? Perché io non ho più motivo di crederlo.”
Mi spiego. Tu non hai la più pallida idea di che cosa sia il mondo gay, scrivi di non sentirti gay perché non sei effeminato, non hai solo amiche femmine e non passi tutto il tuo tempo davanti allo specchio, ma si tratta di stereotipi che con la realtà gay non hanno nulla a che fare. Hai conosciuto le chat erotiche e i siti di incontri, ma che cosa c’entrano queste cose con il mondo gay? Niente! Il mondo della stragrande maggioranza dei gay, ben oltre il 95% è formato da bravissimi ragazzi (per la stragrande maggioranza non sono ragazzi dichiarati a livello sociale) che non andrebbero mai su un sito di incontri o su una chat erotica a cercare sesso. Ne conosco moltissimi, sia in chat che di persona e non corrispondono affatto agli stereotipi ai quali ti riferisci.
E ora vengo a Progetto Gay, ti stupisci che all’apertura della chat si dica chiaramente che non è una chat erotica. Certo, non è una chat erotica! E se solo sospettassi che potesse diventarlo la chiuderei immediatamente, come ho fatto con un forum che aveva più di 350 utenti registrati, quando ho avuto il sospetto che potesse essere meno che sicuro. Progetto Gay è e deve restare un luogo pulito di discussione e di confronto. Le scelte sono rigide, ma chi arriva su Progetto Gay deve trovare un posto serio. Come avrai potuto vedere qui non c’è pubblicità di nessun genere, non ci sono interessi economici di nessun genere, si cerca solo di dire la verità. Col passare del tempo si è accumulato un patrimonio notevole di documenti inviati dagli utenti. Lo scopo di Progetto Gay è quello di offrire a chi lo vuole un confronto serio sul tema della omosessualità.
Adesso posso rispondere alla tua domanda finale. Non solo credo che nel mondo omosessuale, come lo intendo io, si siano dei valori altissimi di moralità e di rispetto reciproco ma lo vedo tutti i giorni, per me è un dato di fatto. Conosco molti ragazzi gay e sono persone che stimo profondamente perché hanno una dignità e sono capaci di sentimenti elevatissimi. Non so se la mia testimonianza può essere più chiara e più forte di così, ma io in questi ragazzi ripongo tutta la mia fiducia e fino ad ora non è stata mai tradita! Non so se potrai credermi o se prenderai la mia per una difesa d’ufficio, ma è semplicemente la verità.
Un abbraccio
Project.
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Se volete, potete partecipare alla discussione si questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:http://progettogay.gratisforum.tv/viewtopic.php?f=20&t=281
GAY E MASTURBAZIONE
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LA SESSUALITÀ GAY NELLE INTERVISTE ONLINE DI PROGETTO GAY
Progetto Gay ha avviato ormai da tempo un programma di interviste online sulla vera vita dei gay, al fine di offrire un’immagine non distorta della realtà. Il programma, dopo una fase sperimentale, si è ormai stabilizzato e consiste di tre distinti sondaggi, due dei quali relativi alla sessualità gay e il terzo al rapporto dei gay con i genitori. I sondaggi dedicati alla sessualità sono due e sono molto diversi tra loro, il sondaggio n.1, “a risposta libera” consente a chi vuole fornire il suo contributo di esprimersi in modo totalmente libero, senza vincoli di spazio predeterminati. In questo modo le interviste risultano certamente molto più interessanti ma richiedono anche l’attenzione di chi vuole partecipare, perché le risposte sono personali e non si imitano ad una scelta tra possibili risposte standard. Tuttavia i sondaggi a risposta libera, per la loro stessa natura non schematica, non si adattano ad elaborazioni statistiche, ciò che invece è possibile con il sondaggio n. 2 in cui le risposte devono essere scelte tra quelle predeterminate.
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1) Sondaggio “sessualità gay – risposta libera”
In questo sondaggio le risposte sono libere e non hanno limiti di spazio predeterminati. Questo tipo di sondaggio presenta il massimo interesse proprio per il suo carattere totalmente libero.
Partecipa:
http://spreadsheets.google.com/viewform?formkey=cC13ekk1S1AxazloZ2ZPdGgweUEwQ0E6MA.
Leggi i risultati:
http://spreadsheets.google.com/pub?key=p-wzI5KP1k9hgfOth0yA0CA
CONTENUTI: La mia età / Il mio orientamento sessuale e la sua evoluzione / Quando e come ho capito di essere gay / Quando e come ho accettato di essere gay / Le difficoltà che ho incontrato nell’accettazione della mia identità gay / Le situazioni di disagio che ho affrontato e che devo affrontare come gay / Chi sa di me / Il rapporto con i miei genitori / Il mio rapporto con i miei amici / Da dove vengono le mie conoscenze della realtà gay / Il mio rapporto con la nudità mia e altrui / Il mio rapporto con la masturbazione / Il mio rapporto con la pornografia / Il mio rapporto con i siti di incontri e con le chat erotiche / Come ho cercato di realizzare la mia affettività/sessualità / Il mio rapporto con le ragazze / Il mio rapporto con i ragazzi etero / Il mio rapporto con i ragazzi gay / Che cosa mi colpisce di più in un ragazzo / La mia vita affettiva precedente / La mia attuale situazione affettiva / Il mio grado di soddisfazione affettiva / Il mio grado si soddisfazione sessuale / Il peso del sesso nel mio mondo affettivo / Che cosa vorrei dal mio ragazzo / Che cosa penso di poter dare al mio ragazzo / I miei desideri in relazione alla mia vita affettiva/sessuale / Le mie frustrazioni in relazione alla mia vita affettiva/sessuale / Che cosa vorrei conoscere circa la vita affettiva/sessuale degli altri ragazzi gay / Quanto mi ritengo informato circa i comportamenti sessuali a rischio.
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2) Sondaggio “sessualità gay”
In questo sondaggio le risposte sono in genere a scelta tra un insieme predeterminato.
Partecipa:
http://spreadsheets.google.com/viewform?key=p-wzI5KP1k9jMyhoJQoDHAQ&hl=it
Leggi i risultati:
http://spreadsheets.google.com/pub?key=p-wzI5KP1k9hRhIg-_ZKXRw&output=html&gid=0&single=true
CONTENUTI: La mia età / Dove vivo / Con chi vivo / I miei genitori / fratelli e sorelle / Quanto mi ritengo soddisfatto del mio inserimento sociale / I miei amici / I miei amici gay / Il mio orientamento sessuale / Le mie conoscenze sul mondo gay / A che età ho capito di essere gay / Come ho capito di essere gay / A che età ho accettato di essere gay / Il mio atteggiamento di fronte all’essere gay / Quanto mi ritengo gay / Come ho reagito alla consapevolezza di essere gay / Chi sa di me / Il tempo dell’accettazione / Come vivo la mia sessualità / La mia fantasia masturbatoria dominante / Le altre mie fantasie masturbatorie / Età del partner ideale / I miei rapporti sessuali / Come vivo o desidero un rapporto sessuale / Il peso del sesso in un rapporto gay / Quanto mi ritengo sessualmente soddisfatto / Il mio più grande desiderio in rapporto alla mia vita affettiva.
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3) Sondaggio “gay e genitori”
In questo sondaggio le risposte sono in genere a scelta tra un insieme predeterminato.
Partecipa:
http://spreadsheets.google.com/viewform?formkey=cC13ekk1S1AxazlpLWI4X1pPVXZhT0E6MA..
Leggi i risultati:
http://spreadsheets.google.com/pub?key=p-wzI5KP1k9i-b8_ZOUvaOA
CONTENUTI: La mia età / I miei genitori / L’età di mio padre / L’età di mia madre / Fratelli -sorelle / Vivi con i tuoi genitori? / I tuoi genitori sanno di te? / Come valuti il tuo rapporto con i tuoi genitori? / La mia privacy / Un episodio imbarazzante di violazione della tua privacy da parte dei tuoi genitori / Hai mai parlato di sesso con i tuoi genitori? / Hai mai parlato di masturbazione con i tuoi genitori? / Hai mai parlato di omosessualità con i tuoi genitori? / Che cosa sanno i miei genitori sui gay / Il grado di omofobia di mio padre (da 1 a 10) / Il grado di omofobia di mia madre (da 1 a 10) / I tuoi hanno mai cercato di scoprire il tuo orientamento sessuale? / Con i tuoi genitori sei spontaneo o reciti una parte? / Secondo te è giusto che i genitori sappiamo? Ti sei mai sentito in colpa vero i tuoi genitori per questioni legate alla tua omosessualità? / Che tipo di educazione hai ricevuto da tuoi genitori? / Quando tuo padre non è stato d’accordo con te, come si è comportato? / Quando tua madre non è stata d’accordo con te, come si è comportata? / Secondo te, l’educazione ricevuta dai tuoi ha influenzato il tuo orientamento sessuale? / Come cambierebbero i rapporti con i tuoi genitori se sapessero che sei gay?
RAGAZZI GAY CHE SOGNANO MA HANNO PAURA DI VIVERE
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Ciao Project,
dunque … mi sento imbranato parecchio. Cioè a scrivere certe cose sento proprio difficoltà.
Ho 23 anni, sono gay da sempre … fino qui ci arrivo ma poi continuare è più difficile. Io, penso un po’ come tutti i ragazzi (gay e non), sono andato in giro su internet a cercare cose che riguardano il sesso. Non lo nego, la pornografia mi piace, ma un po’ tutta, i racconti erotici forse più dei video perché un po’ mettono in moto la fantasia, però pure i video e le foto. Non mi piacciono le cose spinte, cioè i porno nel vero senso della parola, vorrei trovare delle storie anche con un po’ di sesso ma non solo quello, ci voglio anche una storia, mi ci devo poter immedesimare. Capiamoci, non è che vedere un bel ragazzo non mi piaccia, mi piace eccome ma mi piace come ragazzo nel suo complesso, il volto, il sorriso, la naturalezza, certo se è nudo è meglio ma nel senso che ho l’impressione di capire maglio la persona. Lo so che sembra assurdo ma per me è così. Quanto a me, fantasie sessuali tantissime. Un mio collega dell’università sta sempre nei miei pensieri, è bellissimo! Insomma lo penso sempre, anche quando … . Andando in giro in rete mi è capitato di finire sul tuo forum e da lì sono finito a leggere le interviste e sono rimasto molto colpito perché ci sono tanti ragazzi che parlano di sé e di come vivono il sesso con la massima spontaneità. Cioè, quello che mi lascia veramente colpito è che non sono storie erotiche, cioè questi ragazzi parlano di come vivono il sesso con la massima naturalezza. Io non ci sono mai riuscito. Sto parecchio su internet a cercare sesso e faccio le cose che penso tutti gli altri ragazzi facciano, e da quello che scrivono penso che sia proprio così. Non sono mai stato con un ragazzo (e nemmeno con un ragazza) ma ho l’idea fissa del sesso. Scusa se parlo greve, se guardo un ragazzo la prima occhiata è alla faccia e la seconda finisce lì. È una cosa talmente incontrollabile che avevo proprio pensato di avere qualche cosa che non va. Ho cercato pure su internet tante cose che riguardano la sessualità, proprio l’anatomia maschile, cioè proprio come funziona, ci ho trovato tante cose ma mi restano in testa tanti dubbi che non funzioni proprio tutto benissimo. Forse sono tutte fantasie che mi faccio ma non so con chi parlarne. Sono andato dal mio dottore perché volevo capire qualcosa in più, ma quando sono stato lì non ho avuto la faccia di dire niente. La parola sesso a casa mia non si è mai sentita e la parola gay è considerata una parolaccia. Di amici, se li posso chiamare così, ne ho solo tre, ma forse solo due, ma sono etero e un po’ la nostra amicizia è la continuazione del fatto che siamo stati compagni di scuola.
[-omissis-]
Tu mi dirai che non sono più giovanissimo e che questi problemi li devo risolvere da me, ma come? Poi, ammesso che tutto lì sia in ordine o quasi, c’è una cosa che non riuscirò mai a superare ed è l’idea del contatto fisico con un ragazzo. Io lo sogno un ragazzo, ci faccio le mie fantasie e anche il resto, ma se mi trovassi con un ragazzo, diciamo in una situazione che può coinvolgere la sessualità, mi sentirei bloccato, non riuscirei a fare nulla e scapperei proprio. Avevo pensato di andare in una palestra o in una piscina un po’ per guardarmi intorno dal vero ma non ho mai avuto il coraggio di fare una cosa simile, mi sentirei in un imbarazzo terribile, guardare mi piacerebbe ma dovrei stare lì insieme con questi ragazzi, magari nudi loro e nudo io. Anche a pensarlo mi vengono reazioni sessuali, figuriamoci a stare lì in mezzo, potrei solo andarmi a nascondere. Ma come si fa a vivere queste cose? Mettiamo pure che fossimo nella condizione migliore ma mi sentirei imbarazzato in modo incredibile. Cioè sono arrivato a una conclusione che io il sesso con un altro ragazzo non lo farà mai, lo desidero tantissimo ma non lo farò mai e nemmeno perché è difficile trovare altri ragazzi ma perché mi attira e mi respinge nello stesso tempo. Qui, nelle interviste sul sesso che hai messo in rete, ho visto gente che parla di sé in modo libero e mi sento ancora più strano di prima. Poi m’è venuto in mente di mandarti questa mail anche se in pratica non so chi sei. Facciamo così, adesso non aggiungo il mio contatto msn e aspetto la tua risposta, se la risposta mi convincerà ti manderò il mio contato. Devi capire che ho già fatto un passo enorme a scriverti queste cose. Se vuoi pubblica la mail, ma togli la parte centrale, quella scritta in colore diverso. Se la pubblichi ti strozzo!
AMICIZIE PARTICOLARI ED ESPERIENZE SESSUALI GAY
1) Come una specie di patente della maggiore età da conseguire nella sessualità gay sulla base del teorema secondo il quale la sessualità masturbatoria è adolescenziale mentre le esperienze sessuali di coppia sono il passaporto per la vita sessuale adulta.
2) Come una modalità conoscitiva ed esplorativa della sessualità condotta in due.
3) Come un approccio sessuale graduale verso un altro ragazzo per il quale si prova già un vero trasporto affettivo ma di cui non si conosce l’orientamento sessuale.
Il punto di vista n. 1 presuppone la sessualità non come contatto tra persone ma come qualificazione individuale. I ragazzi più giovani usano espressioni come “Alla mia età gli altri l’hanno già fatto”, i 25enni e oltre, si esprimono diversamente: “Io ancora non l’ho mai fatto …”. I più che trentenni usano modi di esprimersi più malinconici tipo: “non voglio perdere il treno del tutto” o peggio: “se non lo faccio adesso non lo faccio più”.
Pur nella differenza di tono si coglie comunque che si tratta di persone che danno alla loro iniziazione sessuale un valore particolare in sé, indipendentemente da chi sia la persona con la quale avranno la loro prima esperienza. In buona sostanza c’è una sottovalutazione della dimensione affettiva e una sopravvalutazione di quella sessuale.
L’ansia della prima volta qui non è l’ansia che coglie un ragazzo che si trova a fare sesso per la prima volta con un ragazzo che ama, ma proprio l’ansia di realizzare al più presto quella prima volta, fosse anche con un ragazzo sconosciuto. Si usa l’espressione “svezzare” dal punto di vista di chi permette ad un altro ragazzo di realizzare la sua prima esperienza sessuale o anche “perdere la verginità” dal punto di vista di chi quella prima esperienza tanto desiderata finalmente realizza, senza alcun riferimento sessuale troppo specifico.
Molto spesso in situazioni del genere si finisce per essere più o meno appagati o frustrati a seconda della varietà della performance sessuale e della sua corrispondenza ad un modello di sessualità gay derivato dalla pornografia. In questo senso espressioni come “non abbiamo fatto tutto” oppure “abbiamo avuto un rapporto completo” nascondono l’idea della sessualità come prestazione. Domina l’idea di sentirsi adulti o realizzati tramite il sesso, idea tipica di ragazzi non ancora pienamente maturi sotto il profilo affettivo, questo indipendentemente dall’età.
Il punto di vista n. 2 rappresenta già una condizione di sessualità molto più matura ed è tanto più autenticamente soddisfacente quanto più la dimensione dell’essere in due è consistente sotto il profilo affettivo. In effetti ciascuno dei due ragazzi che compongono la coppia può considerare l’altro come un semplice strumento necessario per concretizzare la proprie fantasie sessuali, e qui direi che la dimensione affettiva è del tutto marginale, ma l’idea delle esperienze sessuali come modalità esplorativa della sessualità di coppia può anche essere legata ad un sentimento profondo di amicizia e di rispetto reciproco o ad un trasporto affettivo ancora più coinvolgente, potrebbe cioè trattarsi proprio di un approccio alla vera sessualità affettiva di coppia. Aggiungo che non è raro il caso di esperienze sessuali nate nell’ambito di rapporti affettivi seri con la premessa che “non c’è nulla di impegnativo”, che poi lentamente e quasi impercettibilmente si consolidano, prima per lo stabilirsi di una consuetudine condivisa di contatti sessuali e poi per l’instaurarsi di rapporti molto più complessi in cui affettività e sessualità interagiscono. In ogni caso il punto di vista n. 2 parte da un’idea di coppia in cui entrambi i ragazzi hanno idee precise circa i loro comportamenti e possono confrontarsi in modo esplicito in una dimensione di autentica condivisione ma si tratta di una condizione che non è molto frequente per i ragazzi gay.
Il punto di vista n. 3 è probabilmente quello più comune tra i gay non dichiarati per i quali un rapporto di coppia o anche solo di amicizia che preveda la possibilità di parlare apertamente di sessualità gay è in realtà più un sogno che un’ipotesi. Per questi ragazzi, e non certo solo per i più giovani ma anche per i trentenni e oltre, la sessualità fisica non va al di là della masturbazione, almeno per lungi periodi. Questi ragazzi vivono però comunque i loro innamoramenti, anche se si tratta di situazioni in molti casi tendenzialmente unilaterali, verso ragazzi etero o più spesso verso ragazzi che ai lori occhi appaiono solo debolmente etero e dei quali non conoscono in modo certo l’orientamento sessuale. Va detto che queste amicizie particolari sono molto più comuni di quanto non si creda e non si possono ridurre alla categoria del rapporto gay-etero perché nella fase di costruzione dell’amicizia operano molti meccanismi selettivi per i quali il ragazzo gay tende a scartare in modo automatico la possibilità di creare rapporti seri con un ragazzo troppo marcatamente etero o con un ragazzo che non offre ai primi tentativi di contatto una risposta incoraggiante. Il ragazzo che non si sente gay, d’altra parte, accetta un rapporto di amicizia stretta con un altro ragazzo solo se non ha preclusioni di principio verso un coinvolgimento affettivo profondo che lo leghi al suo amico. In buona sostanza, in queste amicizie particolari non si entra mai per caso né da una parte né dall’altra. Devo sottolineare che intendo riferirmi a rapporti affettivi profondi e voluti da entrambe le parti. Il ragazzo non gay è comunque pienamente a suo agio all’interno di questo rapporto. Il ragazzo gay lo vive invece a due distinti livelli, uno di amicizia e di condivisione in cui non entra nulla di esplicitamente sessuale e uno non dichiarato ed implicito dominato dall’attrazione sessuale. All’interno di un’amicizia particolare il ragazzo gay vede l’ipotesi di una storia d’amore e il rapporto è vissuto da lui in una tensione evolutiva verso una dimensione esplicitamente sessuale che è destinata spesso alla frustrazione. Il ragazzo gay vive quell’amicizia in chiave fortemente sessualizzata, si masturba pensando al suo amico ma di questo non può fare parola all’amico. All’apparenza un meccanismo del genere conduce a situazioni di stallo ma nella realtà le cose stanno molto diversamente. In circa il 50% dei casi l’evoluzione del rapporto verso forme di amicizia sessuale è un’ipotesi realistica. Come ho avuto modo di dire altrove, spesso il partner non esplicitamente gay di queste amicizie particolari è un ragazzo sessualmente confuso con una sessualità all’apparenza tipicamente etero ma con una affettività tipicamente gay, in altre parole è un ragazzo con omosessualità latente. In altri casi si tratta di ragazzi che manifestano una parziale bisessualità, altre volte ancora si tratta di ragazzi obiettivamente etero ma disponibili a forme di amicizia molto aperta che può manifestarsi anche in comportamenti affini a quelli omosessuali. In tutti questi casi l’amicizia particolare può avere non solo un senso profondo nei termini in cui essa si manifesta inizialmente ma può presentare anche possibili evoluzioni a volte impreviste e imprevedibili perché può portare alla maturazione processi di consapevolezza da parte del ragazzo che non ha comportamenti esplicitamente gay e comunque può allargare i confini del rapporto fino a comprendere modi di agire che sono praticamente impossibili per qualsiasi coppia di amici etero.
Un ragazzo consapevolmente gay, coinvolto in amicizie di questo genere, concepisce la sessualità esclusivamente nell’ambito di quell’amicizia, per lui le esperienze sessuali non sono né una qualificazione personale né un modo di vivere una sessualità condivisa ma un tentativo di coinvolgere il suo amico anche dal punto di vista sessuale, tanto più se una ipotesi del genere sembra accreditata da vari segnali comportamentali dell’altro ragazzo.
Se un ragazzo ama un altro ragazzo in modo autentico e non mira a farne solo un oggetto sessuale, si adegua alle esigenze del ragazzo che ama, cioè non tenta di imporre in nessun modo il proprio punto di vista o le proprie categorie sessuali. Tuttavia anche quando l’amato appare etero, il ragazzo gay parte del presupposto che, al di sotto delle apparenze ci sia una qualche dimensione gay. Adeguarsi al proprio compagno non significa quindi adeguarsi a ciò che egli manifesta di sé, cosa che potrebbe a una situazione di stallo, ma favorire la crescita e l’affioramento alla coscienza della parte sommersa della personalità del proprio compagno. Il ragazzo gay, spinto proprio dall’idea della latente omosessualità del suo compagno, non si potrà fermare a comportarsi con lui come se lo reputasse effettivamente etero al 100% ma costruirà nella sua mente un percorso graduale fatto di esperienze sessuali gay, più o meno esplicite, che risveglino l’omosessualità del suo compagno. Si tratta di regola di un vero e proprio percorso terapeutico verso l’omosessualità. In questo percorso, se c’è amore vero del ragazzo gay verso il suo compagno si danno per scontati alcuni presupposti:
1) Se il mio amico è realmente etero io lo amerò comunque.
2) Il percorso basato sulle esperienze sessuali è essenzialmente rivolto al bene del mio amico, io potrò esserne felice e condividere con lui un contatto sessuale ma lo scopo non è principalmente la mia sessualità ma la sua.
3) Non avrò nessuna fretta e nessun obiettivo irrinunciabile, ma mi adatterò, sempre e comunque, ai tempi del mio amico e alle sue vere esigenze.
Questi presupposti coniugano una dimensione egoistica legata alla finale soddisfazione della propria sessualità con una motivazione amorosa altruistica che consiste nel promuovere la sessualità dell’altro.
Le esperienze sessuali graduali che il ragazzo gay ipotizza e che cerca di realizzare, se ne ha la possibilità, presuppongono nel suo compagno forme di inibizione della sessualità e sono rette da alcuni principi guida:
a) Deve essere evitato tutto ciò che crea o stabilizza l’inibizione, quindi l’aggressività, l’insistenza, i toni che indicano delusione o frustrazione.
b) Si deve fare in modo che i comportamenti gradualmente più disinibiti sorgano spontaneamente in un’atmosfera molto distesa legata al gioco e a momenti di intimità non sessuale.
c) Si deve evitare di assumere iniziative poco opportune o in momenti sbagliati mentre la risposta alle proposte verbali e non verbali del proprio compagno deve essere immediata e accompagnata dal sorriso.
d) Si deve adottare la massima disponibilità verso il proprio compagno, sia a livello di tempo che di risposta affettiva. Dedicare tempo al proprio compagno è il massimo segno di attenzione.
e) Si deve tenere presente che la finalità non è avere un rapporto sessuale col proprio compagno ma permettergli di superare i blocchi e le inibizioni attraverso un approccio quanto più possibile morbido alla sessualità gay.
f) Quando il proprio compagno fa un passo avanti nella dimensione dell’accettazione della sessualità gay la cosa deve essere presentata come assolutamente normale, attesa e scontata. Quando c’è un rifiuto, un parziale rifiuto o un rinvio ad un altro momento, la cosa non deve essere accolta come frustrante e nel rapporto non deve cambiare nulla.
Come è ovvio, la strada verso l’accettazione della sessualità gay per alcuni ragazzi è lunga e per i ragazzi con omosessualità latente può non portare a nessuna conclusione, cioè può non portare e speso non porta all’affioramento della omosessualità al livello cosciente. La via delle esperienze gay, progressivamente sempre più esplicite, per avvicinare un ragazzo con omosessualità latente alla consapevolezza del suo orientamento sessuale può interrompersi subito come può essere molto lunga e tortuosa e spesso il risultato sognato non si consegue affatto. La consapevolezza di questo fatto, basta da sola ad allontanare dall’idea di impegnarsi in questa difficile strada i ragazzi che non sono realmente innamorati e questa via, ardua e dall’esito molto in certo, resta appannaggio dei soli ragazzi che provano un vero e profondo interesse affettivo verso il loro amico. Per questi ragazzi la vera soddisfazione in questo cammino non consiste nel realizzare il loro personale sogno sessuale ma nel condividere con il proprio amico un percorso, o un tratto di percorso che miri almeno idealmente a una comunità di vita più profonda.
SESSUALITA’ GAY – RISPOSTA LIBERA
Dopo i questionari online sulla sessualità gay, con risposte prevalentemente a scelta multipla, Progetto Gay vi propone una nuova forma di sondaggio relativo alla sessualità, questa volta con risposte aperte.
Come sempre la partecipazione al sondaggio è assolutamente anonima e si realizza tramite la compilazione di un questionario online, in questo caso però si richiede all’utente una partecipazione decisamente più attiva perché l’utente non dovrà scegliere una risposta tra le risposte prestabilite ma dovrà scrivere autonomamente la sua risposta. Ovviamente in questo modo non sarà possibile un’analisi statistica, ma la lettura del foglio Excel contenente i risultati del sondaggio sarà estremamente più interessante perché ciascuno sarà libero di articolare le risposte come meglio crede. Per dare al sondaggio un senso concreto si è scelto di rendere obbligatori tutti i 30 campi corrispondenti alle 30 questioni proposte, In questo modo non si avranno moduli compilati parzialmente. Per ovvie ragioni connesse alla serietà dell’iniziativa, il modulo compilato e inviato (si prega di inviarlo una sola volta) è del tutto anonimo e chi ha compilato e inviato il modulo può annotare giorno e ora di invio e per questa via potrà ritrovare i propri dati nel foglio Excel riassuntivo. I risultati saranno aggiornati dopo il ricevimento di ogni modulo. Prima della pubblicazione è comunque indispensabile un’attività di revisione per garantire che siano pubblicati solo moduli seriamente compilati. Cercherò comunque di pubblicare al più presto gli aggiornamenti.
Il modulo per la partecipazione al sondaggio si trova alla pagina:
http://spreadsheets.google.com/viewform?formkey=cC13ekk1S1AxazloZ2ZPdGgweUEwQ0E6MA..
Il foglio Excel dei risultati è alla pagina:
http://spreadsheets.google.com/pub?key=p-wzI5KP1k9hgfOth0yA0CA
Riporto qui si seguito un esempio di compilazione del modulo online cortesemente elaborato da un utente di Progetto Gay:
1) La mia età
27 anni ma non mi ritengo vecchio
2) Il mio orientamento sessuale e la sua evoluzione
Fino ad un anno fa mi sono ritenuto etero al 100% anche non ho mai avuto rapporti sessuali con ragazze e non mi sono mai innamorato di una ragazza
3) Quando e come ho capito di essere gay
Ho capito di essere gay solo a 26 anni, quando mi sono innamorato di un mio amico
4) Quando e come ho accettato di essere gay
All’inizio non accettavo per niente l’idea di essere gay, specialmente nel sesso, e allontanavo quel ragazzo, ma poi mi mancava troppo e non potevo stare lontano da lui
5) Le difficoltà che ho incontrato nell’accettazione della mia identità gay
Essendo stato in pratica sempre etero, all’inizio, innamorarmi di un ragazzo mi sembrava una cosa innaturale
6) Le situazioni di disagio che ho affrontato e che devo affrontare come gay
Fino ad ora le uniche situazioni di disagio sono derivate dal fatto che credevo che il mio ragazzo fosse etero e lui lo credeva di me, ma sono stati solo problemi tra noi
7) Chi sa di me
Solo il mio ragazzo sa di me, nessun altro
8) Il rapporto con i miei genitori
Il rapporto coi miei genitori è buono, ma loro di me sul lato gay non sanno nulla
9) Il mio rapporto con i miei amici
In pratica, avendo cominciato a lavorare in un’altra città, ho perso gli amici che avevo, che però non sanno nulla di me, quando frequentavo quei ragazzi mi ritenevo etero, adesso, vedendomi come gay non so come reagirebbero
10) Da dove vengono le mie conoscenze della realtà gay
Le mie conoscenze del mondo gay vengono soprattutto da Progetto Gay che mi sembra una cosa molto seria
11) Il mio rapporto con la nudità mia e altrui
Fino a circa due anni fa non avevo assolutamente nessun problema con la nudità mia e quella altrui, facevo sport e a queste cose ero abituato e non mi facevano nessun effetto perché mi sentivo etero e quelle cose non avevano per me una valenza sessuale. Oggi credo che mi sentirei in imbarazzo
12) Il mio rapporto con la masturbazione
Prima, fino a due ani fa, tutte le mie fantasie erano per le ragazze, ma la masturbazione non era entusiasmante, quando ho cominciato a farlo pensando al mio ragazzo le cose sono cambiare. Adesso facciamo un po’ di sesso tra noi, cioè coccole sessuali ma la masturbazione quando siamo soli resta una cosa fondamentale, sia per lui che per me, naturalmente pensiamo uno all’altro
13) Il mio rapporto con la pornografia
Dalla pornografia etero ero rimasto del tutto schifato e in pratica anche da quella gay, salvo poche eccezioni, mi piace di più una storia realistica con un po’ di sesso che un film tutto centrato sul sesso
14) Il mio rapporto con i siti i incontri e con le chat erotiche
Non ho mai frequentato né gli uni né le altre e non ne ho mai avuto nemmeno la minima curiosità
15) Come ho cercato di realizzare la mia affettività/sessualità
Prima di conoscere il mio ragazzo, quando mi sentivo etero, pensavo addirittura di essere asessuale e non ho mai cercato di realizzare nulla, poi, col mio ragazzo, è venuto tutto da sé e in pratica non ho dovuto cercare nulla
16) Il mio rapporto con le ragazze
Prima facevo fantasie sessuali sulle ragazze, ma penso perché sapevo che lo facevano tutti, adesso non ho nulla contro le ragazze ma non ho amiche, ma per la verità nemmeno amici
17) Il mio rapporto con i ragazzi etero
Nessun problema particolare, ma non ho attualmente amici etero, quelli vecchi non li vedo più e dove lavoro adesso non ho fatto amicizie nuove
18) Il mio rapporto con i ragazzi gay
Non conosco ragazzi gay fuorché il mio ragazzo
19) Che cosa mi colpisce di più in un ragazzo
Il sorriso, la disponibilità a parlare con me e il rispetto che mi manifesta
20) La mia vita affettiva precedente
Una vita affettiva etero di sola fantasia
21) La mia attuale situazione affettiva
In pratica convivo con il mio ragazzo ma non lo sa nessuno
22) Il mio grado di soddisfazione affettiva
Mi sento felice come non ero mai stato in vita mia
23) Il mio grado si soddisfazione sessuale
Col sesso ci andiamo piano perché abbiamo qualche resistenza, sono soprattutto coccole, ma direi che la soddisfazione che provo ad essere abbracciato da lui è totale
24) Il peso del sesso nel mio mondo affettivo
Beh, sarei ipocrita a dire che non conta ma in pratica è un modo per non avere segreti l’uno verso l’altro a nessun livello. Stiamo andando per gradi, ma già così è una cosa molto importante
25) Che cosa vorrei dal mio ragazzo
La totale lealtà, che mi dicesse sempre quello che pensa, senza reticenze, ma lo fa spontaneamente
26) Che cosa penso di poter dare al mio ragazzo
Io con lui cerco di essere onesto al 100%, non gli direi mai una cosa per un’altra perché gli voglio troppo bene
27) I miei desideri in relazione alla mia vita affettiva/sessuale
Vorrei solo che le cose non cambiassero mai e che il mio ragazzo fosse sempre innamorato di me
28) Le mie frustrazioni in relazione alla mia vita affettiva/sessuale
Al momento non avverto nessun senso di frustrazione, lo avvertivo quando pensavo che lui fosse etero e sono stati momenti difficili ma adesso no
29) Che cosa vorrei conoscere circa la vita affettiva/sessuale degli altri ragazzi gay
Mi piacerebbe leggere questo questionario scritto da altri ragazzi
30) Quanto mi ritengo informato circa i comportamenti sessuali a rischio
Non molto in verità, ma né io né il mio ragazzo abbiamo mai avuto rapporti sessuali con altre persone
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Se volete, potete partecipare alla disscussione su questo sondaggio, aperta sul forum di Progetto GaY:
SCOPRIRSI GAY A 26 ANNI
Ciao Project,
non so chi sei e per inviarti questa e-mail ho aperto appositamente un nuovo account di posta che userò solo per scrivere a te, se mi risponderai. So che forse è un eccesso di prudenza ma è quello che ho fatto. Chiamami Alex, anche se ovviamente non mi chiamo così. Non ti nascondo che non mi sento a mio agio a scriverti una mail come questa in cui racconto cose che non sa nessuno ma penso che valga comunque la pena di scriverle perché Progetto Gay mi ha aiutato molto e la mia storia può servire a qualcosa.
Ho 27 anni, da alcuni mesi vivo per conto mio, lontano dalla mia famiglia di origine. Ho un lavoro fisso che mi piace e sono economicamente autonomo, anzi ho il rispetto e la considerazione degli altri. Diciamo che dall’esterno sembro uno che si è realizzato e in un certo senso è così ma dentro di me per molti anni mi sono sentito un fallito. Pensavo che nella vita non avrei mai fatto quello che volevo ma sempre altro. Avrei voluto studiare Fisica ma ho fatto Economia ed è grazie a quello che lavoro, avrei voluto lavorare a Milano dove stanno i miei e invece sono finito e Bologna dove ho trovato una mia autonomia personale, insomma ho fatto sempre il contrario di quello che avrei voluto ma alla fine mi sono trovato bene.
In una sola cosa mi sentivo proprio uno che non era riuscito a costruire nulla ed era la vita affettiva. Leggendo il tuo sito mi si sono chiarite parecchio le idee. Fino a 26 anni mi sono ritenuto etero al 100% e non avevo nessuna ragione per pensare diversamente, ma proprio nessuna. Con una donna non ci sono mai stato ma le mie fantasie le facevo sulle donne anche se non sono mai state grandi cose e il sesso per me è sempre stato in tono minore cioè non ho mai avuto la mania di queste cose, sentivo raccontare da altri cose straordinarie ma a me non succedevano mai. Insomma il sesso per me era una mezza cosa e non capivo che cosa ci potesse essere di travolgente ma anche il sesso individuale era una cosa che non mi entusiasmava. Avevo provato anche coi siti porno etero ma mi sembravano cose assurde. Fino a 26 anni non ho mai pensato a un ragazzo, ma proprio mai, le trasmissioni sui gay mi sembravano cose di un altro pianeta. Fino a 25 anni ho fatto sport e coi miei compagni facevamo la doccia insieme ma la cosa per me era del tutto indifferente. Pensavo proprio di non avere una sessualità. Le ragazze mi dicevano che ero un bel ragazzo ma non si innamoravano di me, quando io ci provavo si allontanavano e ci rimanevo malissimo. Non credo che sarei mai capace di corteggiare una ragazza e di sicuro non è mai successo.
Le cose per me sono cambiate dal settembre del 2008. Ho cominciato a lavorare in un’altra città, dove ho affittato un monolocale abbastanza vicino al posto di lavoro e nel posto dove lavoro ho incontrato un ragazzo che aveva un anno meno di me, chiamiamolo Max. Pure lui viveva in un monolocale, ma lontano da dove stavo io, circa mezz’ora in macchina. Siamo stati assunti lo stesso giorno e l’ho incontrato che aspettava davanti alla porta dell’amministratore delegato per conosce la sua destinazione. Io stavo lì per la stessa ragione. Abbiamo aspettato più di mezz’ora, sia lui che io timidissimi e normalissimi, e poi eravamo entrambi timorosi dell’ambiente nuovo del lavoro, il primo lavoro sia per me che per lui. Entra lui per primo, io aspetto, dopo mezz’ora lui esce e chiamano me. Io entro, mi danno le lettere di assunzione mi spiegano sommariamente che l’indomani avrei dovuto prendere servizio, in pratica in un posto vicinissimo a casa mia. Ero contento. Esco e vedo che Max è nell’anticamera. Mi stava aspettando. La cosa mi faceva piacere. Non aveva macchina. Gli chiedo dove lo hanno destinato, apprendo che lo avevano mandato dall’altra parte della città, vicino a casa sua, o almeno non lontanissimo. La cosa mi dispiace un po’. Gli dico della mia destinazione. Ci scambiamo i numeri di cellulare. Erano passare le undici, mi propone di pranzare insieme, dico di sì, ma è presto. Lo invito da me ma preferisce fare due passi, è una bella giornata e non ci resto male. Camminiamo molto, poi il pranzo in un fast food. Mi chiede se ho impegni. Gli dico di no. Mi chiede se è ancora valida l’offerta di salire a casa mia. Saliamo nel mio monolocale. C’è un unico letto matrimoniale. Si sfila la scarpe e di stende sul letto, io mi siedo sull’unica poltrona e parliamo. In pratica parla sempre lui, del fatto che faceva sport, di quanto voleva bene ai nonni che non ha più, delle canzoni che sente, di quello che si aspetta dal lavoro e di tante altre cose. Io lo ascolto con piacere, è simpatico, disinvolto, poi dice sciocchezze, ride, insomma è una compagnia gradevole. A distanza di tempo mi sono reso conto che non abbiamo mai parlato di sesso o d’amore, mai, come se l’argomento non esistesse proprio, ma allora non facevo caso a queste cose. La sera abbiamo preso qualcosa al fast food e poi l’ho accompagnato a casa sua ma non sono salito. Ero contento di avere trovato Max. Non mi sentivo solo anche stavo in una città che non conoscevo affatto. In breve siamo diventati come fratelli. Dieci giorni dopo era diventato normale che stessimo sempre insieme fino alla sera o nelle giornate libere, ma la notte stavamo ciascuno a casa propria. Dopo un mese abbiamo cominciato anche a dormire nella stessa casa e nello stesso letto ma tutto senza nessuna implicazione di altro genere a nessun livello, eravamo proprio come due fratelli, nessun imbarazzo reciproco e nessun pensiero sessuale né da parte mia, né, credo, da parte sua.
La prima idea che la cosa potesse avere un altro senso l’ho avuta quando una collega ha cominciato a fare il filo a Max. Era una cosa che non sopportavo, mi dava proprio fastidio, non che lo facesse lei ma che Max ci perdesse tempo. Lui la trattava educatamente, probabilmente non era interessato ma io avevo paura che lo fosse. Una sera mi dice che la collega gli ha proposto di uscire con lei. Gli chiedo: “E tu che hai risposto?” Mi dice che aveva detto che non se la sentiva. A quel punto ho tirato un respiro di sollievo e devo avere fatto una faccia molto contenta. Max mi ha guardato e mi ha detto: “Non ti preoccupare, non succede!” Sul momento ho fatto la faccia di quello che ha capito e ho cambiato discorso, ma quella frase ha cominciato a girarmi in testa in modo incredibile. La sera è rimasto a dormire da me, ho provato a riprendere il discorso ed è stato evasivo, mi ha detto solo: “Non fare troppe domande…” . E’ a quel punto che mi sono chiesto se Max non si fosse innamorato di me. Che io potessi innamorarmi di lui lo escludevo del tutto, ma che lui potesse innamorasi di me lo consideravo una cosa possibile. Mi chiedevo che cosa avrei dovuto fare, se tagliare i rapporti con lui o semplicemente non dormire più insieme, anche se tra noi non era mai successo nulla. Comunque non gli ho detto niente e tutto, tra noi, è continuato esattamente come prima, abbiamo continuato a dormire insieme nello stesso letto o da me o da lui e non è successo assolutamente nulla, col passare dei giorni ho finito per mettere da parte l’idea che fosse gay, mi sembrava assolutamente impossibile. Mi dicevo: se è gay perché non ci prova? Infondo stiamo insieme nello stesso letto. È possibile che un gay in una situazione del genere non tenti nulla, nemmeno a livello minimo? Comunque a giudicare dai suoi comportamenti non mi sembrava assolutamente che potesse essere gay. In pratica sono passati mesi in cui abbiamo vissuto insieme e da parte sua non c’è stato mai un minimo cenno, mai un discorso, nemmeno vago, niente! Una bella mattina mi sveglio prima del suono della sveglia, c’era abbastanza luce nella stanza, lui è addormentato, lo osservo con attenzione. È bello. Mi viene voglia accarezzargli il viso ma non lo faccio, ma è proprio bello, sereno, un’immagine che non dimenticherò mai ed è lì che ho avuto la prima reazione fisica guardando un uomo. Non mi era mai successo prima, era la prima volta in assoluto. Ne sono rimasto turbato. Mi sono detto: ma che mi sta succedendo? Mi sono alzato e sono andato a mettermi sotto la doccia gelata. Lì per lì ero convinto che fosse passata. Quando Max si è alzato tutto è andato come al solito ed ero felicissimo che la cosa non si fosse ripetuta. Cercavo tutte le motivazioni possibili per giustificare quello che era successo: il caldo, il fatto che non facevo sesso per conto mio da qualche giorno e cose del genere e il fatto che non si fosse ripetuto mi faceva sentire tranquillo. Per tutta la giornata di lavoro niente. La sera dovevo andare a casa sua ma ho messo una scusa e non ci sono andato, avevo paura che succedesse di nuovo. Lui non mi ha detto nulla, in fondo ero rimasto solo a casa altre volte. Ho passato la notte da solo con l’idea che potesse succede ancora, ho visto la tv, sono stato un po’ su internet, poi mi ha chiamato in chat per chiedermi se andava tutto bene e la cosa è successa di nuovo anche se stavamo parlando solo di lavoro. L’ho salutato in fretta perché non volevo che continuasse. Ero proprio sconvolto, ho cercato di distrarmi ma non mi è riuscito e ho fatto una cosa che non avevo mai fatto, ho bevuto due lattine di birra una appresso all’altra e, stordito com’ero, me ne sono andato a letto. Cominciavo a pensare che lo avrei voluto accanto a me e nello stesso tempo che lo avrei dovuto allontanare e che se ero a quel punto era colpa sua, perché la sua compagnia mi aveva rovinato. Insomma lo odiavo e lo amavo. Da allora ho cominciato ad allontanarlo, probabilmente per lui è stata una mazzata tremenda ma non ha detto nulla e ha cercato di fare come se se tra noi le cose non fossero cambiate. Più lo allontanavo peggio stavo e poi cominciavo proprio a desiderarlo, cioè anche a livello sessuale, con tutto quello che viene appresso. Mi dicevo che sarebbe passata ma sapevo benissimo che non sarebbe stato così. La fase di allontanamento, diciamo così, è durata quasi due mesi. Lui con me era amichevole quando ci incontravamo ma succedeva di rado e solo quando l’azienda di obbligava a delle attività comuni, ma a livello privato non ci vedevamo più. La separazione non solo non mi aveva fatto passare i mie sentimenti per Max ma li aveva messi nettamente sul piano sessuale. Ormai avevo del tutto rinunciato all’idea di essere etero ma il fatto di essere innamorato di Max dovevo tenerlo solo per me, ormai eravamo come due estranei, o almeno io credevo così. È stato in quei giorni che ho cominciato a cercare in rete siti gay e, dopo avere visto cose di uno squallore incredibile che mi facevano stare proprio male, ho scoperto Progetto Gay ed è stata una scoperta fondamentale che mi ha proprio aperto gli occhi. Un giorno io e Max capitiamo insieme a una riunione, lui mi chiede: “Come stai?” Ma me lo chiede in un modo serissimo, proprio preoccupato per me. Gli rispondo che ho dei problemi, mi guarda fisso negli occhi e mi stringe forte la mano, da fuori solo un saluto, per me molto ma molto di più. Gli dico: “Ti va di passare da me nel pomeriggio?” Mi dice: “Certo!” Viene subito dopo il lavoro. Mi sento in un imbarazzo terribile, la sua presenza fisica mi mette in uno stato d’animo stranissimo. Mi sento eccitatissimo, anche sessualmente, ma ho paura di dire cose fuori luogo, di ferirlo, di offenderlo. Risultato: dopo ore di tentativi di colloquio io non dico nulla. Mi chiede se può restare per la notte per parlare un altro po’, ma insisto per riaccompagnarlo a casa sua. Lo riposto a casa, lungo tutto il viaggio non diciamo una parola, l’imbarazzo si sente fortissimo. Torno a casa. Mi chiama al telefono, poche parole e lunghissimi silenzi. Chiudiamo il telefono con un nulla di fatto. La situazione è andata avanti così per più di un mese e oltre, ma non ce la facevo più. Un pomeriggio viene da me come non lo avevo mai visto. Non mi fa domande, mi dice solo: “Stai zitto e fammi parlare …” Io ascolto. Mi dice solo: “Alex, mi sono innamorato di te!” Non so che faccia ho fatto in quel momento, ero felice ma anche turbato, non me l’aspettavo proprio, dopo diversi secondi ho risposto: “Forse anche io …” ma ho aggiunto che non mi era mai successa una cosa simile e che mi sentivo strano. È stata la prima volta che abbiamo parlato di noi in modo veramente libero. Io e Max eravamo arrivati a questo punto, adesso sapevamo tutto l’uno dell’altro, anche le cose più intime e tutto era stato assolutamente semplice. Mi sembrava incredibile che si potessero fare discorsi simili in modo così diretto, eppure era successo. Mi disse che quando lo avevo allontanato era stato malissimo ma che pensava che io lo avessi allontanato perché avevo capito che era gay dai discorsi che aveva fatto e non voleva intromettersi nella mia vita perché in fondo anche se mi vedeva come etero mi voleva bene lo stesso e non voleva crearmi problemi e quindi aveva accettato di mettersi da parte. Insomma lui prendeva me per etero e io ci prendevo lui. Ci siamo confessati il nostro interesse sessuale reciproco ma anche l’imbarazzo circa la possibilità di fare sesso tra noi. Anche lui è piuttosto inibito. Abbiamo deciso di andare molto piano. Quella notte ci siamo limitati a dormire tenendoci per mano. Ma anche stringere la sua mano era bellissimo, era pure quello un contatto fisico e trasmetteva un’emozione fortissima. A un certo punto gli dico: “Max, mi sento eccitato” e lui mi dice: “Anche io … ma ti imbarazza?” Gli rispondo: “No … e a te?” Mi dice: “Per niente, anzi … “. Max non era mai stato innamorato di un ragazzo in vita sua, proprio come me. Era il 29 Marzo 2009 un giorno che non dimenticherò mai.
Project, io e Max consideriamo Progetto Gay un po’ una seconda casa, veramente una cosa unica su internet, e nel modo di vedere di questi ragazzi io e Max ci ritroviamo benissimo. La nostra storia non la sa nessuno, non la sanno nemmeno le nostre famiglie, perché probabilmente non capirebbero il senso vero del nostro rapporto, ma desideriamo che la sappiano i ragazzi che leggono i tuoi siti. Né io né Max avremmo mai immaginato una vita come quella che stiamo facendo eppure la stiamo vivendo. Non è semplicissimo né tra noi né a livello sociale ma abbiamo passato prove dure e siamo qui a testimoniare che, se due ragazzi si vogliono bene, la felicità per loro è possibile.
Grazie per quello che fai, Project, e non mollare!
Alex
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Se volete, potete partecipare alla discussione si questo post aperta nel Forum di Progetto Gay:
http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=17&t=75&start=0
RAGAZZI GAY E RAGAZZI SESSUALMENTE CONFUSI
Dedico questo post ad un tema molto specifico, ossia ai rapporti tra i ragazzi gay e i ragazzi con omosessualità latente (sessualmente confusi). Affronto questo argomento perché è uno di quelli che emergono in chat con la maggiore frequenza.
Occorre in premessa capire che cosa si debba intendere per ragazzo sessualmente confuso.
Un ragazzo (ma il discordo vale per tutte le età) si può considerare sessualmente confuso quando la sua sessualità è separata dall’affettività. Teniamo ben presente che l’unione di affettività e sessualità in un rapporto in cui tra due ragazzi vi sia reciprocità affettiva e sessuale porta al benessere psico-sesssuale e alla soddisfazione nella sessualità. Quando manca la reciprocità in un rapporto di coppia si prova quel tipico senso di frustrazione che i ragazzi gay che si innamorano di ragazzi etero conoscono molto bene. In quel caso il disagio viene da una “impossibilità di coppia”. Quando manca la complementarità di affettività e sessualità in uno dei due componenti della coppia il disagio non è originariamente interpersonale ma si crea in prima istanza all’interno al soggetto, un soggetto chiaramente irrisolto. Ci sono ragazzi che in ragione delle pesantissime influenze subite attraverso l’educazione, che ha veicolato profondi tabù sessuali, pur provando pulsioni omosessuali, continuano a vivere una vita sessuale etero. Per questi ragazzi l’omosessualità rimane sotto il limite del pensiero cosciente, si parla in questi casi di omosessualità latente.
I ragazzi con omosessualità latente hanno in genere due tratti caratteristici:
1) Hanno una vita sessuale etero frenetica, hanno tante ragazze e le cambiano spesso, e ciò aumenta la fama di questi ragazzi come eterosessuali, ma non hanno mai avuto una ragazza fissa per lunghi periodi (anni) cosa tipica degli eterosessuali. In altri termini i ragazzi sessualmente confusi vivono una sessualità frenetica con le ragazze ma senza costruire rapporti affettivi realmente significativi. La loro sessualità è vissuta esclusivamente con le ragazze ma la loro affettività è rivolta altrove. E per di più la sessualità etero vissuta dai ragazzi con omosessualità latente è spesso insoddisfacente per impotenza erettiva o per difficoltà nel raggiungere l’orgasmo. Va sottolineato che i ragazzi con omosessualità latente si masturbano pensando alle ragazze cosa che li conferma nella loro presunzione di eterosessualità. Questi ragazzi non hanno in genere nemmeno parzialmente fantasie masturbatorie gay, la loro omosessualità è totalmente latente.
2) Hanno una vita affettiva concentrata su un numero ristrettissimo di amici, tutti o quasi maschi, e spesso hanno un solo amico di lunghissima data che è il loro vero punto di riferimento a livello affettivo. Questa amicizia determinante ha un peso tale che le stesse scelte sessuali del ragazzo portatore di omosessualità latente, pur essendo in direzione etero, sono strettamente collegate all’amicizia dominante nel senso che il ragazzo tende a scegliersi la ragazza nel gruppo frequentato dal migliore amico, in questo modo nelle occasioni in cui incontra la ragazza in pubblico non perde comunque contatto con il suo amico. Va sottolineato che spesso i ragazzi portatori di omosessualità latente scelgono ragazze molto amiche del loro amico speciale o addirittura si innamorano delle ragazze o delle ex-ragazze del loro amico.
3) Il rapporto di amicizia tra un ragazzo con omosessualità latente e il suo amico speciale etero va spesso molto oltre i confini tipici di una comune amicizia tra due ragazzi etero. Si tratta di una amicizia affettuosa o anche amorosa i cui limiti sono dettati essenzialmente dal ragazzo etero e sono tranquillamente accettati dal ragazzo portatore di omosessualità latente. In questo caso il rapporto, visto dall’esterno, non ha alcuna valenza sessuale, cioè l’omosessualità resta totalmente latente.
4) Un rapporto di amicizia tra un ragazzo con omosessualità latente e un ragazzo gay presenta invece una dinamica completamente diversa ed è di questo che intendo occuparmi nel seguito.
Consideriamo ora due situazioni tipiche non infrequenti.
Caso A
Due amici di vecchissima data (più che 30enni) hanno avuto entrambi esperienze sessuali etero, si sono ritenuti entrambi eterosessuali per anni e hanno vissuto una forma di complicità affettiva sempre e solo in chiave eterosessuale. Poniamo che uno di essi, chiamiamolo Marco, arrivi alla coscienza della propria omosessualità attraverso la via più naturale, cioè innamorandosi del suo amico, chiamiamolo Andrea, il quale continua a manifestare solo una sessualità etero (omosessualità latente). In questo caso, il vecchio rapporto di amicizia, dal lato del ragazzo gay, acquista una nuova valenza e viene vissuto come un rapporto d’amore e tutti i momenti di intimità che possono intercorrere tra due amici etero, come la nudità nelle docce della palestra, o il dormire nello stesso letto, acquisiranno per Marco una valenza sessuale che non avranno tuttavia per Andrea. La dimensione di intimità potrà comunque aumentare almeno entro certi limiti perché l’attaccamento affettivo di Andrea verso Marco porterà Andrea ad accettare senza troppe difficoltà comportamenti particolarmente liberi di Marco segno di un suo esplicito interesse sessuale. Nelle situazioni reali di questo tipo si arriverà a veri giochi sessuali in cui Andrea accetterà in forma di gioco comportamenti anche scopertamente sessuali di Marco. Andrea e Marco potranno fare la doccia insieme anche andando in erezione e ridendo del fatto, potranno coccolarsi per ore sul divano senza gesti scopertamente sessuali, potranno vivere sostanzialmente la vita tipica di una coppia gay con una limitazione: la sessualità, che deve rimanere latente.
Caso B
Di due ragazzi giovani (18/20enni), amici dall’infanzia, uno(Marco) arriva a riconoscersi gay l’altro (Andrea) resta in uno stato di omosessualità latente. Marco si innamora di Andrea la disinibizione reciproca è forte più a livello di gesti che a livello di parole. Marco e Andrea non parlano mai di sesso in modo esplicito. Marco avverte la resistenza di Andrea ad ammettere che il rapporto che si è instaurato può avere delle valenze omosessuali, d’altra parte Andrea si dimostra molto disponibile verso Marco, lo cerca, gli manda sms, passa serate intere con lui in chat, gli dice frasi affettuose che esplicitamente sono nel limite di una tenera amicizia ma che Marco tende ad interpretare in un’altra chiave. Accade in modo del tutto imprevisto che Andrea si lasci andare a una deriva di situazioni sempre più marcatamente gay fino ad accettare anche contatti sessuali (carezze intime) senza alcun imbarazzo, ma senza alcun tentativo di reciprocità. L’intimità sessuale può diventare addirittura abitudinaria e in questi termini non crea particolari problemi ad Andrea che l’accetta come cosa ormai normale (amicizia sessualizzata). Andrea si innamora delle amiche di Marco cercando di creare un gruppo in cui Marco sia sempre coinvolto e coniuga senza apparente contraddizione una sessualità di coppia etero con l’amicizia sessuale verso Marco. La sessualità etero di Andrea è un assunto di principio e Andrea, pur vivendo contatti sessuali quotidiani con Marco, si masturba solo pensando alle ragazze.
Nel caso A non esiste alcun comportamento omosessuale di Andrea , nel caso B Andrea è coinvolto in vere attività sessuali con Marco ma inquadrate nella dimensione dell’amicizia sessualizzata e non della omosessualità. In entrambi i casi il ragazzo conscio della propria omosessualità (Marco) si trova in situazioni di contatto affettivo profondo con il suo amico e di parziale contatto sessuale. Che cosa sostiene Marco (un ragazzo gay) nel proseguire il suo rapporto con Andrea (un ragazzo con omosessualità latente)? Le risposte possibili sono molteplici:
1) Marco aspetta che Andrea prima o poi prenda coscienza della situazione, che agli occhi di Marco è inequivocabile.
2) Marco spera di poter portare, a piccoli passi, Andrea verso una sessualità esplicitamente gay.
3) Marco è innamorato di Andrea ed è disposto a sacrificare la sua sessualità pur di rimanere vicino ad Andrea del cui calore affettivo non sa fare a meno.
L’esperienza, a questo proposito insegna alcune cose delle quali è sempre bene tenere conto:
a) L’omosessualità latente non è in genere uno stadio che prelude alla omosessualità cosciente. L’omosessualità latente può durare e spesso dura tutta la vita. L’uscita dalla latenza è legata nella maggior parte dei casi a fattori assolutamente nuovi e imprevisti che pongono in modo rapido un ragazzo di fronte alla realtà, si tratta in genere di incontri con persone non conosciute in precedenza o di episodi imprevisti a sfondo omosessuale che cominciano a essere oggetto di fantasie mastubatorie. Questa è spesso la prima scintilla che porta all’uscita dalla omosessualità latente. In genere il ragazzo gay che si innamora di un ragazzo in stato di omosessualità latente è estremamente prudente per paura di perderlo e questo rende ancora più improbabile l’uscita dalla latenza.
b) I ragazzi gay che si innamorano di ragazzi con omosessualità latente affermano spesso di sentirsi totalmente soddisfatti del rapporto che vivono ma, andando più a fondo, ci si rende conto che le frustrazioni sono molte in primo luogo perché un ragazzo gay, in questa situazione, avverte la necessità di frenare la propria sessualità e poi perché manca ogni possibilità di affrontare il discorso in modo esplicito. Un ragazzo con omosessualità latente ragiona in tutto e per tutto come un etero, in altri termini la sua omosessualità è sconosciuta anche a lui stesso e si manifesta solo nell’amicizia amorosa che egli interpreta esclusivamente come semplice e profonda amicizia. Le frustrazioni dei ragazzi gay implicati in rapporti del genere durano anni e costringono a una sublimazione della sessualità e a uno sforzo costante di autocontrollo.
c) All’interno di una coppia costituita da un gay e da un ragazzo con omosessualità latente, proprio perché manca la possibilità di un dialogo esplicito in tema di sessualità, le possibilità di fraintendimento e di false interpretazioni sono enormi. In sostanza i due ragazzi decodificano i gesti e i comportamenti sessuali in modo completamente diverso, ma la situazione è nettamente più complicata di quella che si crea tra un gay e un etero perché il ragazzo con omosessualità latente dimostra una larghissima disponibilità affettiva e in qualche modo anche una certa disponibilità sessuale che confonde il gay. Questi rapporti, proprio in ragione della disponibilità del ragazzo con omosessualità latente, sono inizialmente assai invitanti e gratificanti per un ragazzo gay che si aspetta che il suo amico manifesti in brevi termini una sessualità nettamente gay, per questa ragione non si tratta di rapporti eccezionali ma di realtà relativamente comuni che ben raramente hanno l’evoluzione che il partner gay desidera. Per quanto sopra è bene tenere conto del fattore tempo, considerando che molti ragazzi gay hanno aspettato per molti anni e inutilmente che il loro amico uscisse dalla omosessualità latente.
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